Un pacchetto di aiuti per il turismo montano invernale.
La Regione Abruzzo, anticipando le mosse del Governo, corre in soccorso dei gestori degli impianti e dei Comuni in cui si trovano i comprensori sciistici, stanziando 3 milioni e 250 mila euro, plafond che verrà ulteriormente rimpinguato per inserire nella platea dei beneficiari anche maestri di sci, guide alpine e noleggi. La legge approderà in consiglio regionale domani.
Il disegno di legge - che vede come primi firmatari il consigliere regionale della Lega Simone Angelosante, il governatore Marco Marsilio e il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri - indiidua due linee di intervento: una a sostegno dei soggetti gestori degli impianti e un’altra in favore dei Comuni che da quei gestori incassano ogni anno dei canoni di concessione.
In favore dei primi, sono previsti dei contributi a fondo perduto per ristorare, almeno in parte, sia le spese sostenute per la manutenzione e il collaudo delle infrastrutture sia quelle affrontate per l’applicazione dei protocolli di sicurezza anti Covid. Com’è scritto nell’articolo 3 del testo, “il contributo spetta a condizione che l’ammontare dei ricavi relativi alla stagione sciistica 2019-2020, limitatamente ai mesi di febbraio, marzo e aprile, sia diminuito di almeno un terzo rispetto rispetto ai medesimi mesi della stagione sciistica 2018-2019”. L’ammontare del contributo sarà quantificato in base alla “dimensione e ampiezza dell’area attrezzata, in considerazione del numero di piste da sci presenti; alla presenza di impianti di innevamento artificiale; al numero delle presenze medie stagionali desumibili dal numero degli skipass stagionali”.
Per quanto riguarda i Comuni, invece, verranno erogati dei contributi “per sopperire al mancato introito dei canoni concessori dovuti dai gestori”, in modo da “garantire a ciascun Comune l’ammontare di quanto sarebbe spettato a titolo di canone nell’anno 2020”.
E' prevista anche una norma ah hoc per il Comune di Scanno, un contributo di 250 mila euro “finalizzato all’acquisizione del bacino sciistico di Collerotondo”.
Il plafond, come detto, è di 3 milioni e 250 mila euro, che verranno coperti grazie alla rimodulazione dei fondi Fsc fatta dalla Regione con il placet del ministero per la Coesione territoriale.
“Sono soldi già disponibili” precisa Sospiri, che annuncia anche che in aggiunta a questa cifra saranno stanziati altri “300/400 mila euro che andranno a sostegno di tutta la filiera, vale a dire scuole e maestri di sci, guide alpine e noleggi di attrezzature sportive”.
D’Amario: “Impianti sciistici aperti per chi pernotta”
"Prosegue l'impegno del governo regionale per tutelare il turismo invernale. Infatti se domani l'Abruzzo, primo tra le regioni in Italia, con apposita Legge Regionale disciplinerà la concessione di 3 milioni di euro di ristori al settore, oggi, in qualità di Coordinatore Nazionale degli Assessori al Turismo, mi sono confrontato con i miei colleghi delle "Regioni Alpine" definendo una strategia comune che vede come via maestra l'apertura degli impianti di risalita a Natale solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni sciistiche abruzzesi o per chi possiede o affitta una seconda casa".
Ad annunciarlo è l'assessore regionale Daniele D'Amario.
"Stiamo lavorando per proporre al Governo Conte la possibilità di una graduale riapertura degli impianti nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza da definire di concerto con il Comitato Tecnico Scientifico Regionale, ma che abbiamo già approvato in Commissione Nazionale per il Turismo e l'Industria alberghiera, su mia proposta. L'ipotesi - prosegue D'Amario - è quella di consentire l'acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva abruzzese o in una seconda casa in modo tale da sapere con precisione il numero quotidiano dei fruitori degli impianti ed evitare, pertanto, gli assembramenti. In questo modo potremo gestire al meglio l'afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Una ipotesi ragionevole per scongiurare la chiusura totale delle località turistiche invernali, tutelando i suoi lavoratori e l'intero indotto".
"La proposta – conclude D'Amario - è stata condivisa con i miei omologhi della Provincia Autonoma di Bolzano, della Valle d'Aosta, del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia, del Veneto, della Provincia Autonoma di Trento e del Piemonte"