"Il Tar ha dato ragione al Governo perché l'ordinanza di Marsilio era palesemente illegittima. A pagare per la prepotenza e per lo scontro istituzionale continuo con il Governo portato avanti dalla Regione sono, purtroppo, ancora una volta gli abruzzesi".
Ad affermarlo, in una nota, è la segreteria regionale di Articolo 1 Abruzzo.
"Malgrado il Governo avesse concesso che se la zona arancione fosse scattata da mercoledì e non da lunedì non avrebbe impugnato l'ordinanza, la scelta di procedere comunque da parte di Regione Abruzzo, con una evidente forzatura e senza attendere i 21 giorni previsti dalla norma nazionale, lo ha costretto ad impugnare di fronte al Tar l'ordinanza regionale".
"In questo Paese esiste una Costituzione e non poteva, giustamente, passare il principio che ogni Regione si determina in totale autonomia, persino arrivando a contestare e a non applicare misure restrittive che, nel pieno di una pandemia con ancora 800 morti al giorno, sono decise dal Governo centrale".
"Purtroppo la conseguenza è che oggi formalmente l’Abruzzo sarà di nuovo zona rossa (anzi a leggere la sentenza del TAR non ne siamo mai usciti) e da domenica, con provvedimento del Ministro Speranza, zona arancione".
"È evidente lo sconcerto che possono provare i cittadini abruzzesi e soprattutto i commercianti. Ma se si forzano le norme per motivi politici, in un momento così delicato, si finisce poi per scaricare le conseguenze sulle persone che in questa Regione vivono e lavorano. In ogni caso un finale già scritto. E' una brutta pagina per l'Abruzzo. Che non fa esultare nessuno, per essere chiari fino in fondo, ma che porta responsabilità precise che sono esclusivamente in capo alla giunta regionale e al Presidente Marsilio".