Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato quindici leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato di impugnare la legge della Regione Abruzzo n. 32 del 20/11/2020, recante “Provvedimenti di cui all’articolo 109, comma 2-bis, lettera b), decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, per interventi finalizzati alla ripresa post COVID-19 delle attività produttive e turistiche del territorio e ulteriori disposizioni” in quanto la disposizione di cui all’articolo 2 risulta priva di copertura finanziaria.
Si tratta dell'ennesima legge regionale impugnata dal Governo.
In particolare, l'articolo 2 contestato stanziava un contributo straordinario di 200mila euro destinato all'abbattimento dei canoni di locazione degli affittuari degli alloggi del progetto Case e dei MAP dell'Aquila, già assegnatari di alloggi di Edilizia Economica e Popolare dell'Ater resi inagibili dal terremoto del 2009.
Spiega il Governo: "La disposizione stabilisce un incremento di euro 200.000,00, per l'anno 2020, in favore del Fondo sociale di cui all'articolo 29 della legge regionale 25 ottobre 1996, n. 96 (Norme per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per la determinazione dei relativi canoni di locazione); la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla norma in esame viene realizzata mediante l'incremento di maggiori entrate del titolo III. Al riguardo, si evidenzia che l'aumento della suddetta entrata non è giustificato da alcuna disposizione normativa volta a produrre tali effetti. Si sottolinea, infatti, che la sopracitata copertura sarebbe assentibile a condizione che i correlati stanziamenti di spesa siano utilizzati solo previo accertamento delle maggiori entrate, peraltro suffragato da una relazione tecnica che fornisca dettagliati elementi giustificativi al riguardo. Tuttavia, difettano sia la fase dell’accertamento delle entrate sia la relazione tecnica. Attesa la mancata copertura finanziaria, l’articolo 2 deve essere impugnato in quanto viola l’articolo 81, comma terzo della Costituzione".
Sul provvedimento, nei giorni scorsi, c'era stato un duro confronto politico tra i capi gruppo di Pd e Italia Viva nel Consiglio comunale dell'Aquila, Stefano Palumbo e Paolo Romano, e il vice presidente vicario del Consiglio regionale, Roberto Santangelo, proponente il provvedimento.
In sostanza, Palumbo e Romano avevano denunciato come fossero stati disattesi sia lo stanziamento di cui all'articolo 2 della legge regionale 32, quello impugnato, che l’impegno politico di allocare risorse nel Bilancio di previsione 2021/2023. "Non risulta, infatti - avevano spiegato gli esponenti delle opposizioni in Consiglio comunale - alcuna copertura finanziaria, acclarata l’impossibilità di attestare la sussistenza delle maggiori entrate per l’equo canone per il 2020 e per quella di analogo stanziamento in bilancio per le annualità successive al 2020, non essendo pervenuta, da parte della competente Struttura dell'Ente, alcuna richiesta in tal senso".
In questo quadro drammatico "di cialtroneria politica" - avevano aggiunto - si innesta anche "l’immobilismo da parte dell’assessore al Sociale del Comune dell’Aquila, Francesco Bignotti, che avrebbe dovuto stipulare, nel frattempo, una convenzione con l’Ater per fruire delle risorse stanziate dalla regione e rendere attuativo ed esecutivo l’equo canone".
A stretto giro era arrivata la replica del vice presidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo. "Fanno sorridere le affermazioni di alcuni consiglieri di centrosinistra sulla mancata applicazione dell’equo canone per gli inquilini Ater ospitati all’interno del Progetto Case del comune di L’Aquila dopo il sisma 2009"; Santangelo aveva invitato Romano e Palumbo "a leggere con maggior attenzione la legge finanziaria, in particolare l’art. 6 allegato 3 rigo 3 (per facilitare la lettura ai meno esperti), approvata lo scorso 29 dicembre dal consiglio regionale, in corso di pubblicazione sul Burat e comunque di dominio pubblico e visionabile sul sito del consiglio regionale dell’Abruzzo, nella quale è chiaramente indicata tra le priorità delle leggi da rifinanziare la legge n. 32 art. 2 su questa tematica".
L’invito a leggere la Legge di Stabilità - avevano risposto Palumbo e Romano - "lo trasformiamo in un invito a un maggiore approfondimento. Quanto scritto nell’allegato 3 della Legge di Stabilità che il vice presidente del Consiglio regionale cita pone l’attenzione su una norma che è di per sé inattuata e inattuabile. A dirlo non siamo noi ma la stessa Regione. Le risorse relative all’articolo 2 della L.R. 32/2020 per essere utilizzate avrebbero dovuto essere prima attestate come maggiori entrate dalla giunta regionale e poi essere variate per il fine deciso dell’equo canone. Azioni amministrative che in teoria avrebbero dovuto essere fatte entro il 30 novembre come da legge e non il 15 dicembre come richiesta pervenuta agli uffici: nella sostanza non ci sono state variazioni di bilancio in tal senso, trasformando l’intervento emendamentivo in pura propaganda senza sostenibilità finanziaria".
Per questo, il Governo ha deciso di impugnare la legge sottolineando, appunto, la mancata copertura finanziaria dell'articolo 2.
La reazione di Roberto Santangelo: "E' ora di fare chiarezza"
"E' ora di fare chiarezza", è il commento di Roberto Santangelo alla notizia della impugnazione della legge.
"Mi preme far notare che - alla data dell’approvazione della norma - le somme impegnate risultavano “libere, accertate, riscosse, disponibili e non vincolate” (come da certificazione del dirigente del servizio analisi economica, statistica e monitoraggio del Consiglio Regionale). Trovo la situazione paradossale e assurda, soprattutto nel momento in cui si tratta di un provvedimento con chiari risvolti sociali (è infatti rivolto all'abbattimento dei canoni di locazione degli affittuari degli alloggi del progetto Case e dei MAP de L’Aquila già assegnatari di alloggi Ater inagibili a seguito del Sisma 2009)".
Appresa la notizia, "ho prontamente inviato una comunicazione al Direttore Generale dell’Ente per avere chiarimenti riguardanti le palesi omissioni che hanno portato all'impugnazione della norma (LR 32/2020 art. 2). Personalmente già il 30 novembre 2020 (con lettera protocollata) sensibilizzavo gli uffici competenti a monitorare la situazione. Occorre comprendere come e perché siano rimasti inutilizzati i 200mila euro che essendo già allocabili e disponibili, erano previsti a copertura della misura. Confido nell'impegno del Presidente Marco Marsilio affinché comunichi al Presidente del Consiglio l’avvenuta mancata comunicazione, reintroducendo quindi la norma che è stata ingiustamente impugnata. In questo senso deve essere inoltre vagliato l’operato del servizio Bilancio per capire cosa non abbia funzionato e stabilire se ci siamo responsabilità soggettive".