Si è concluso il primo giorno del secondo giro di consultazioni per il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.
L'ex presidente della Bce non si è limitato all'ascolto dei partiti ma ha iniziato a tratteggiare i confini programmatici di un "governo europeista con un forte richiamo all'atlantismo", incardinato su "necessarie riforme della Pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia civile".
Tra i punti salienti di quanto ha illustrato ai partiti, ci sarebbero la scuola, il piano vaccinale e il fisco.
Per quanto riguarda la scuola, il futuro governo dovrà, secondo Draghi, "rimodulare il calendario scolastico" dell'anno in corso, per recuperare i "numerosi giorni persi"; lavorare da subito perché a settembre tutte le cattedre siano assegnate e i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico; evitare che ci siano anche quest'anno molte migliaia di cattedre vacanti come lo scorso anno, alla ripresa dopo l'estate.
Sui vaccini, Draghi ha detto di voler intensificare e accelerare la campagna di vaccinazione, valutando in particolare gli aspetti della logistica e della produzione, sottolineando la questione dell'approvvigionamento.
Le consultazioni andranno avanti anche domani. Oggi Draghi è stato impegnato in colloqui lampo, più veloci rispetto a quelli dei giorni scorsi, con i partiti minori mentre domani sono attese le formazioni di maggior peso: Pd, Iv, Leu, Fdi, Fi e Lega. Mentre mercoledì alle 12.45 vedrà i leader di Cgil, Cisl e Uil alla Camera dei deputati.
Sempre mercoledì, gli iscritti M5S saranno chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un governo presieduto da Draghi. Lo annuncia il blog delle Stelle.