Mario Draghi ha giurato al Quirinale da presidente del Consiglio, insieme alla sua squadra di governo.
Al termine della cerimonia il primo Consiglio dei ministri. A metà settimana (da mercoledì al Senato) toccherà infine alle Camere votare la fiducia e a quel punto inizierà la corsa contro il tempo.
Cdm alle 14, prima i tamponi
Il primo Consiglio dei ministri del governo Draghi si terrà alle ore 14 a Palazzo Chigi, dopo il passaggio di consegne tra i due premier e la cerimonia dello scambio della campanella. Prima del Cdm tutti i ministri verranno sottoposti a tamponi rapidi antigenici. Solo all'esito dei tamponi, potranno accedere alla sala del Consiglio dei ministri.
La squadra di Draghi: chi sono i ministri
23 i ministri a comporre il nuovo esecutivo, 8 tecnici e 15 politici così ripartiti: 4 del M5S, 3 del Pd, 3 di Forza Italia, 3 della Lega, uno per Leu e uno per Italia Viva.
Draghi ha sciolto ieri sera la riserva salendo al Quirinale e rendendo poi noti i nomi della squadra che lo accompagnerà per tutta la durata dell'incarico.
Per il M5S, Federico D'Incà torna ai Rapporti con il Parlamento e Luigi Di Maio viene confermato alla Farnesina. Mentre Stefano Patuanelli 'migra' dal Mise all'Agricoltura e Fabiana Dadone dalla pubblica amministrazione alle Politiche giovanili.
Tre i ministri dem, due conferme con Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura (ma 'perde' il Turismo). New entry Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, come ministro del Lavoro.
Tre anche i ministri in quota Lega: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico, Erika Stefani al ministero per le politiche della disabilità e Massimo Garavaglia al Turismo.
Anche per Forza Italia la delegazione è composta da tre ministri: Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione, Mara Carfagna al Sud e Maria Stella Gelmini agli Affari regionali.
Leu vede confermato Roberto Speranza alla Salute. Per Italia Viva torna al governo Elena Bonetti nello stesso ruolo del Conte 2 ovvero Famiglia e Pari opportunità.
C'è poi la componente tecnica. Come prevedibile, il dicastero dell'Economia, che ha la regia del Recovery plan, viene affidato a Daniele Franco, fino a ieri direttore generale di Bankitalia e uomo di fiducia di Draghi. All'Interno viene confermata Luciana Lamorgese, alla Giustizia Marta Cartabia, ai Trasporti Enrico Giovannini. Mantiene lo spacchettamento del Miur, voluto da Giuseppe Conte, affidando l'Istruzione a Patrizio Bianchi e l'Università a Cristina Messa. Alla Transizione ecologica, il ministero chiesto a gran voce da Grillo, Roberto Cingolani, mentre Vittorio Colao, altro nome che ha fatto parte della task force dell'esecutivo precedente ritorna, da titolare dell'Innovazione tecnologica.