"Dobbiamo rimettere mano alla legge elettorale regionale". Lo ha detto il neo presidente della Regione Luciano D'Alfonso a margine della firma del protocollo di intesa tra Enel e Protezione civile per la prevenzione e la gestione delle emergenze.
Il cosiddetto "Sospirellum" (dal nome del consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, che ne è stato il principale ideatore ed estensore) non piace al neo eletto governatore, che stigmatizza anche il modo in cui è stato votato, a ridosso della fine della legislatura appena conclusasi.
D'Alfonso fa sue le critiche espresse da Camillo D'Alessandro (Pd) in un'intervista al quotidiano Abruzzo Web: "Questa legge elettorale" ha detto D'Alessandro "sembra essere stata concepita per fare vincere male chi vince, e far perdere bene chi perde”. Critiche rispedite al mittente da Sospiri e, indirettamente, anche dagli esperti legali del Consiglio regionale, secondo cui i ritardi e le incertezze che ancora contornano, a una settimana dal voto, la composizione del nuovo consiglio non sono dovuti a presunti bizantinismi della legge con cui si è votato il 25 maggio ma a fisiologiche operazioni di calcolo e riconteggio degli enti preposti. Dubbi che comunque saranno sciolti al massimo tra qualche giorno dalla Corte d'Appello dell'Aquila.
D'Alfonso ha specificato che la revisione del sistema elettorale non rientra tra le priorità che il nuovo esecutivo affronterà una volta insediatosi ("I primi provvedimenti riguarderanno l'economia e il territorio") ma ha fatto capire che farà parte dell'azione di governo a breve-medio termine: "E' una cosa che affronteremo per tempo, non come i tacchini quando sta per arrivare Natale. Le leggi elettorali si fanno all'inizio di una legislatura, perché costituiscono una regola istituzionale patrimonio di tutta la comunità".