Condividere una serie di riflessioni sulle ultime delibere assunte dalla Giunta comunale che riguardano, direttamente o indirettamente, i progetti strategici contenuti nel Piano di ricostruzione approvato dal Consiglio comunale e finanziate dal Cipe; con questo spirito, stamane, il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo, ha tenuto una conferenza stampa: accanto a lui, il consigliere Stefano Albano e il segretario del circolo di Sassa Quirino Crosta.
Per quanto sia stato oggetto di grandi discussioni, visto anche il momento concitato che la città stava vivendo, "la passata amministrazione aveva portato all'attenzione dell'assise civica il Piano di ricostruzione, discutendolo con le forze politiche"; oggi, quel Piano "viene smembrato, pezzo dopo pezzo, con decine di delibere di Giunta in contraddizione tra loro, non condivise da una maggioranza che non ha neanche il coraggio di portare in Consiglio un progetto organico. Così, si umilia e si calpesta l'assise civica".
E ciò che sta accadendo intorno a Porta Leoni lo testimonia: "si è tenuta una conferenza stampa lasciando intendere che i lavori stanno per partire sebbene la delibera d'intesa con l'Ater non sia stata ancora approvata dal Consiglio comunale; si sta dando per scontato che i consiglieri siedono nell'assise civica semplicemente per ratificare le decisioni della Giunta".
Palumbo sottolinea come il progetto di riqualificazione dell'area fosse stato finanziato dal Cipe con 4 milioni di euro: "detto che andrebbero valutati con attenzione progetti che cancellano dal centro storico l'edilizia popolare, rendendolo un luogo un pò più esclusivo e di certo meno eterogeneo rispetto al passato, pur volendo andare oltre accettando l'idea della permuta delle abitazioni, è chiaro che trasformare l'opportunità di una riqualificazione complessiva dell'area, con parcheggi interrati e un belvedere, in una colata di cemento con 89 stalli a raso è una mossa dettata dalla necessità di rivendicare almeno questo intervento in campagna elettorale. D'altra parte, le risorse che si dovranno impegnare a valere sul bilancio comunale per gli asfalti e l'illuminazione pubblica potrebbero configurarsi come un danno erariale, considerato che un secondo lotto d'interventi dovrebbe portare poi alla realizzazione del progetto strategico così come approvato dalla Giunta Cialente. Mi chiedo: quanto costerà agli aquilani la campagna elettorale del centrodestra?".
Il capogruppo del Pd tira fuori anche la delibera 170, quella che riordina, di fatto, le sedi comunali: "di nuovo, il Cipe aveva finanziato, già nel 2012, la sede unica con 35 milioni di euro. La Giunta Biondi, con una prima delibera del 2017, ha deciso di suddividere il progetto in due lotti: il primo da realizzarsi all'Autoparco per ospitare alcuni settori comunali, il secondo su una o più sedi ancora da valutare; dunque, nel 2019 è stata individuata l'area dell'ex Op di Collemaggio. Tuttavia, con un ulteriore provvdimento dell'esecutivo si è preso atto che le due sedi, all'autoparco e a Collemaggio, non erano sufficienti e, per questo, si è pensato di portare alcuni uffici nell'edificio in ricostruzione della ex scuola De Amicis. Fino all'ultima delibera che, di fatto, ci riporta alla situazione pre-sisma: non più due sedi, ma uffici diffusi in centro storico tra Palazzo Margherita, Palazzo Fibbioni (che tra l'altro il Comune ha in affitto), la ex scuola De Amicis, via Sassa e Santa Maria di Farfa. E ciò senza alimentare alcun dibattito pubblico, senza alcuna condivisione e, mi pare evidente, senza alcuna strategia". Tra l'altro, aggiunge Palumbo, "potrebbero emergere altri danni erariali per i fitti milionari pagati in questi anni dal Comune sebbene fossero disponibili in cassa 35 milioni per la sede unica".
Dalla delibera 170 alla 172, sulla pavimentazione e illuminazione del corso cittadino: "Parliamo di un intervento da 5 milioni di euro: ebbene, dove hanno trovato le risorse? Nel capitolo di bilancio per la riqualificazione, finanziata anni fa, di viale della Croce Rossa che prevedeva un parco lineare con la valorizzazione del tratto murario e un parcheggio da 400 posti interrati collegato meccanicamente a San Basilio, in un progetto più ampio che si sposava, d'altra parte, col masterplan per il recupero dell'ex San Salvatore come polo culturale e universitario. Quel capitolo è stato spolpato", l'affondo di Palumbo; "prima sono stati stralciati 2 milioni e 800 mila euro per l'abbattimento e la ricostruzione del Ponte Belvedere, e ora altri 5 milioni per la ripavimentazione e l'illuminazione del corso". E' chiaro che, a questo punto, vada messa una croce sopra al progetto strategico di viale della Croce Rossa.
Insomma, "avevamo in progetto di realizzare 200 posti auto interrati a Porta Leoni e altri 400 in viale della Croce rossa, e ci viene 'spacciato' come intervento straordinario la previsione di 89 stalli a raso sulle mura urbiche".
E' partita ufficialmente la campagna elettorale, ha aggiunto Stefano Albano; "l'amministrazione ha iniziato a scaldare i motori: nei prossimi mesi, proveranno a nascondere il vuoto cosmico di questi quattro anni con qualche 'opera meraviglia'". Durissimo l'affondo di Quirino Crosta: "Il progetto di parcheggio a raso a Porta Leoni è irricevibile, da respingere con forza: è una operazione di distrazione di massa che ci riporta indietro di 70 anni. C'era la possibilità di realizzare una attrezzatura pubblica su area pubblica, un nuovo spazio verde di cui la città ha disperatamente bisogno: al contrario, dovremmo accontentarci di un parcheggio a raso. Mi domando: che cosa ne pensano i partiti di questa città, i movimenti civici, le associazioni culturali? E i nostri amministratori, hanno letto il Codice dei beni culturali che parla di consevazione, tutela e valorizzazione? Qui si vuole realizzare un parcheggio a ridosso delle mura urbiche: un vero e proprio obbrobrio. Mi auguro che la città si ribelli".