Giovedì, 01 Luglio 2021 16:06

Confidi, il Pd: "10 milioni tenuti in cassa da tre anni, Liris e Biondi tradiscono territorio"

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"Arroganza e indifferenza: solo così si può definire il comportamento dell’assessore Liris che ha disertato la Commissione di Vigilanza in cui stamattina sono stati ascoltati i rappresentanti di tutte le associazioni della piccola impresa abruzzese, letteralmente inferociti per lo stallo che da oltre due anni blocca ben 10 milioni di euro per il credito alle PMI del cratere sismico 2009".

L'affondo è del consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci.

E’ una vicenda tristemente nota – denunciata accoratamente dalle organizzazioni di categoria – "su cui quasi un anno fa ho presentato una interpellanza (la 144/2020) che ricostruisce la squallida inerzia della giunta regionale".

Le risorse nascono dalla Delibera CIPE 25/2018 che, nell’ambito del Programma Restart, approva “Azioni di sostegno per l’accesso al credito delle imprese”, una esigenza vitale per le piccole e piccolissime aziende del cratere 2009. "La precedente Giunta – con le delibere 43/2019 e 128/2019 a firma del vicepresidente Giovanni Lolli – ne indicò l’utilizzo attraverso un Fondo di Garanzia gestito dai Confidi", spiega Pietrucci; "dopo qualche giorno sono arrivati Marsilio e Liris. Il 19 marzo 2019 il Ministero del Tesoro accreditò alla tesoreria della Regione la somma di 7.779.693,63 € a valere sui 10 milioni assegnati. Ma nonostante la disponibilità dei fondi tutto è restato fermo".

Dopo appelli, inviti, denunce e proteste, le associazioni il 20 maggio scorso si sono rivolte addirittura al Ministro Giorgetti per chiedergli di intervenire sull’immobilismo della Regione. Tutto inutile. "Oggi era l’occasione di un confronto con le associazioni interessate: Confapi, CNA, Casartigiani, Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato. Ma l’assessore Liris non si è fatto vedere. La sua inerzia è una offesa alle imprese del territorio".

Le risorse disponibili consentirebbero di coprire esigenze finanziarie vitali: "l’anticipo fatture, il consolidamento delle passività, la copertura di somme iscritte a ruolo. E soprattutto ora, dopo la drammatica crisi del Covid, l’accesso al credito tramite i Confidi, aiuterebbe le micro imprese nei rapporti con le Banche che considerano 'sofferenza' qualsiasi mancato pagamento. A conferma dell’inerzia regionale, c’è l’imbarazzante palleggiamento di competenze nella gestione del fondo tra i vari Dipartimenti della Giunta. Non c’è giustificazione che tenga: da due anni e mezzo sono fermi milioni per le piccole aziende. Una vergogna che offende i lavoratori e i piccoli imprenditori".

Albano e Palumbo: "Incomprensibile tenere 10 milioni in cassa da tre anni"

"Ancora una volta, la giunta regionale decide di tenere bloccati i 10 milioni di euro per l’accesso al credito delle PMI del cratere 2009 assegnati con delibera CIPE 25 del 2018. Lo stesso assessore Liris con delega alle aree interne, che due anni fa criticava 'l’inerzia della precedente amministrazione', oggi era assente alla seduta della commissione vigilanza della Regione Abruzzo, un incontro a cui hanno partecipato vari rappresentanti delle PMI del territorio che giustamente reclamavano chiarezza sui fondi bloccati in cassa. Con la sua assenza, Liris dimostra di ignorare il grido di allarme di imprese che, ai danni diretti e indiretti del terremoto, vedono aggiungersi un anno e mezzo di enormi difficoltà causate dalla pandemia del covid. E pensare che, nel criticare il centrosinistra, l’assessore parlò di “massima disponibilità nel predisporre ogni misura utile alla più rapida erogazione del sostegno economico”, disponibilità evidentemente disattesa. Le risorse per aiutare questi settori sono già state stanziate da tre anni, ed è raccapricciante sapere che siano ferme in un periodo di notevoli difficoltà oggettive".

Ad affermarlo sono i consiglieri comunali del Pd Stefano Albano e Stefano Palumbo.

"La scelta saggia che fu fatta a monte di affidare queste risorse ai Confidi permetterebbe tra l’altro di ottenere un effetto moltiplicatore sul volume di credito erogabile fino a 5/10 volte tanto perché il consorzio di garanzia collettiva svolge un ruolo da intermediario tra banche e beneficiari che offre notevoli garanzie: anzitutto invoglierebbe le banche a fare operazioni anche di piccole entità che solitamente non hanno convenienza, poi darebbe una serie di garanzie accessorie che il singolo assegnatario spesso non può offrire direttamente".

Al di là dei toni che sempre più spesso alcuni rappresentanti delle nostre istituzioni adottano per sviare sulle tante occasioni perse di questi ultimi anni e anche in vista della campagna elettorale, un recente dato oggettivo: "le amministrazioni comunale e regionale di centrosinistra hanno attuato fondi Restart per 125,8 milioni di euro tra il 2016 e il 2018, mentre coi successivi governi di centrodestra, ad oggi, sono stati attuati solo 25 milioni di euro per il rilancio economico e sociale del cratere 2009. A queste considerazioni si aggiunga un'altra assenza, quella del sindaco Biondi, che prova a vendere iniziative di ordinaria amministrazione come risultati eccezionali mentre ci sono strumenti realmente straordinari che altri territori pagherebbero oro per avere e che invece restano bloccati nelle casse della Regione a prendere muffa da tre anni. Il sindaco dell'Aquila preferisce prendere le parti dei cittadini, unendosi alla battaglia per sbloccare questi fondi, oppure fare l'esponente di FdI proseguendo un silenzio assordante e vergognoso sulla negligenza dei suoi compagni di partito in Regione?".

Ultima modifica il Giovedì, 01 Luglio 2021 23:04

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