"Mi chiedo come mai il sindaco dell’Aquila non abbia sponsorizzato, come è il suo solito, i dati del Sole24ore di qualche giorno fa che riportavano l’indice di sportività presente nelle province italiane relativo all’anno 2021. Forse perché L’Aquila risulta 92ma su 107, attestandosi ultima anche in confronto alle altre realtà abruzzesi, Pescara, Chieti e Teramo, che si trovano in una posizione nettamente migliore, rispettivamente al 63mo, al 65mo e al 60mo posto".
L'affondo è del capogruppo di Italia viva, Paolo Romano, che aggiunge: "se facessimo un confronto con gli anni precedenti, potremmo notare come dal 2017 al 2021 si sia passati da una già bassa posizione, la 76ma, all’attuale che vede la nostra città molto più bassa, alla 92ma. Un dato ancora più contraddittorio se lo poniamo in rapporto all’evento di L’Aquila città europea dello sport 2022".
Un dato che, prosegue Romano, testimonia il peso delle grandi incompiute: "i ritardi per la realizzazione di nuovi impianti sportivi e la reale praticabilità di quelli esistenti", compreso lo stadio Tommaso Fattori aggiungiamo noi, che verrà riaperto con qualche 'forzatura' per la nascente Rugby L'Aquila in occasione dell'avvio del campionato di serie C di rugby".
Tra l'altro, nell’anno dei grandi risultati olimpici "ci poniamo al 100mo posto come 'Culle Olimpiche', vale a dire come base dove far crescere un tessuto che possa dare medaglieri olimpionici. Guardando inoltre il dato relativo 'all’attrattività di grandi eventi italiani e internazionali' si scopre che il trend, pur essendo in crescita, vede la città solo a metà classifica, cioè al 58mo posto. Eppure L’Aquila ha beneficiato di diverse competizioni di rango nazionale che avrebbero dovuto trascinarla tra i primissimi posti in classifica: penso ai Campionati nazionali universitari, a quelli del pattinaggio, agli Internazionali del tennis e alla reiterata presenza del Giro d’Italia; manifestazioni che si sono tenute in città pur avendo un tasso di praticabilità sportiva che ci vede al 86mo posto".
L’indice sale solo per Sport, Turismo e Natura: "L’Aquila è al 21mo posto a dimostrazione che beneficiamo di un contesto naturale attrattivo".
Oggi non è più l’opposizione ad affermare che in città esiste un problema sullo sport: "sono dati incontrovertibili che andrebbero presi in seria considerazione per creare reali prospettive", incalza Romano. Invece, "in quasi cinque anni di governo cittadino si sono alternati ben tre assessori allo Sport e ancora non si riesce a costruire un cronoprogramma degli interventi da attuare e una sana e concreta visione e pianificazione. Serve un’amministrazione comunale playmaker nella costruzione di azioni strutturali e non un soggetto passivo, dedito esclusivamente alla comunicazione social del sindaco".
D'altra parte, non è un segreto che l’impiantistica comunale non sia ancora all’altezza di riconoscimenti nazionali e/o internazionali. "A fronte di un lavoro alacre che lo sport cittadino svolge quotidianamente tra grandi difficoltà, non per ultima quella del CoVid, quasi mai si trova un’adeguata risposta del Comune all’offerta di impianti sportivi idonei. Senza pensare che le associazioni sportive ancora attendono la giusta attenzione per l’utilizzo delle palestre scolastiche comunali così da riprendere la propria attività. Sarebbe opportuno capire come sta funzionando il regolamento sull’impiantistica sportiva approvato con delibera di Consiglio comunale ad inizio 2018, in particolare sulla gestione degli impianti con costi e ricavi, sul riconoscimento dei contributi sportivi a sostegno delle realtà cittadine, sul conferimento dell’onorificenza al merito sportivo che non può essere lasciato alla sensibilità dei singoli".
Per questo, Romano assicura che chiederà la convocazione di una terza commissione consiliare "che dovrà far luce sullo sport cittadino e che si dovrà far carico di audire tutti i gestori degli impianti sportivi sia indoor che outdoor: una discussione che credo non sia più rinviabile".