Martedì, 26 Ottobre 2021 15:01

Palumbo (Pd): "Un piano di sicurezza stradale per i centri abitati delle frazioni"

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"Per ogni quattro incidenti con danni alle persone che avvengono in Italia, tre si verificano in ambito urbano. Basterebbe questo dato statistico per indurre ogni amministrazione a concentrare tutti gli sforzi possibili alla riduzione della incidentalità nelle realtà urbane. All’Aquila però, a fronte di diversi interventi realizzati a tale scopo in città, nulla è stato fatto nei tanti centri abitati delle frazioni dove l’assenza di segnaletica, di marciapiedi, di attraversamenti pedonali e di controlli sul rispetto dei limiti di circolazione determina una condizione di assoluto pericolo".

A denunciarlo è il capogruppo del Pd Stefano Palumbo.

In molti casi ci si affida alle disastrose condizioni in cui versa il manto stradale come unico valido strumento di dissuasione della velocità. "Una situazione che, ad onor del vero, non nasce oggi ma che ormai è divenuta inaccettabile, anche in virtù dell’aumentata circolazione dei mezzi pesanti impegnati nella ricostruzione. Ridurre il rischio di incidenti e nello stesso tempo garantire la convivenza in sicurezza del transito veicolare con quello pedonale e ciclabile, è per la vivibilità dei nostri borghi un’esigenza primaria oltre che un principio di civiltà inderogabile", aggiunge Palumbo.

"Sono tante le segnalazioni che i cittadini mi rivolgono (e come me credo anche ad altri consiglieri) in cerca di soluzioni che purtroppo non trovano mai concretezza nel gioco dello scaricabarile tra competenze comunali e provinciali. È per questo motivo che ho deciso di chiedere la convocazione della commissione territorio alla quale ho chiesto di invitare i settori competenti dei due enti allo scopo di definire, una volta per tutte, la tipologia di interventi consentiti e previsti dalle norme vigenti e soprattutto una programmazione pluriennale in grado di dare risposte adeguate su tutto il territorio comunale, nessuna realtà esclusa. Non esistono cittadini di serie B ma, in assenza di azioni concrete attese ormai da troppo tempo, quelli delle frazioni iniziano legittimamente a pensarlo".

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