Venerdì, 29 Ottobre 2021 12:27

Scuola formazione Vigili del fuoco, Consiglio approva il trasferimento al Demanio del progetto Case di Sassa NSI. Ma la delibera è un 'pastrocchio' amministrativo

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La notizia: con 18 voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, il Consiglio comunale ha approvato la delibera che autorizza il trasferimento al Demanio, a titolo gratuito, della proprietà delle palazzine del progetto Case di Sassa Nsi dove sorgerà la scuola di formazione nazionale dei vigili del fuoco.

Il compendio che si trasferisce - chiarisce l'atto comunale - è costituito da un'aggregazione di 18 edifici multipiano destinati principalmente alla civile abitazione (8 palazzine sono attualmente inagibili e vuote), di un edificio elevato su un solo piano adibito a centro di aggregazione sociale e di 5 manufatti, sempre monopiano, adibiti a cabine elettriche; a corredo di tutti gli edifici è presente una pertinenza scoperta esclusiva costituita da aree adibite a strade per la viabilità interna, verde privato e aree adibite al parcheggi.

Una premessa, dovuta, prima dello 'svolgimento' della notizia: ospitare la scuola di formazioe nazionale dei vigili del fuoco è una straordinaria opportunità per la città dell'Aquila. E' previsto un finanziamento di quindici milioni di euro per il triennio 2021-2023 e di un milione a decorrere dal 2024; l’intervento prevede non solo l’adeguamento delle palazzine agibili ma anche l’abbattimento di quelle inagibili, sgomberate in seguito a un’indagine della magistratura che aveva fatto emergere deficit strutturali in molti edifici del progetto Case. Ad essere demolite, però, saranno solo le palazzine, non le piastre. Un’operazione di rigenerazione urbana, a consumo di suolo zero e con finanziamento pubblico.

Non solo. Si prevede che la scuola porti all'Aquila 250 allievi in un primo momento, con una possibile eventuale implementazione a 500 e fino a 750 allievi. Evidenti le ricadute positive per il tessuto economico e sociale.

In altre parole, non si può che essere favorevoli all'insediamento, all'Aquila, della scuola di formazione e lo hanno ribadito anche i consiglieri di opposizione.

Arriviamo, così, allo svolgimento della notizia.

La delibera approvata stamane è un pastrocchio amministrativo e segna l'ennesimo 'sfregio' al Consiglio comunale, privato delle sue prerogative, chiamato a ratificare, di fatto, decisioni prese dal sindaco Pierluigi Biondi e dalla giunta, e costretto, col ricatto del 'provvedimento importante da approvare in tempi stretti', ad approvare atti "irrituali e irrispettosi" - così li ha definiti il capogruppo di Forza Italia Giorgio De Matteis in Commissione - e non redatti correttamente, come ha lasciato intendere anche il primo cittadino nel suo intervento in aula, su questioni amministrative e politiche che s'inseriscono nelle scelte di programmazione per il futuro della città.

A fare il punto è stato il consigliere Lelio De Santis (Cambiare insieme): "ci viene chiesto di approvare un atto nonostate le omissioni che abbiamo più volte evidenziato" e a seguito di un iter amministrativo - aggiungiamo noi - assolutamente confuso, per usare un eufemismo.

In effetti, l'esecutivo ha prima portato in Commissione una delibera, la numero 262, per l'approvazione dello schema di convenzione con il Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco; poi l'ha ritirata in modo immotivato, lasciando che fosse la Giunta ad approvarla - "abusando del suo ruolo", ha tenuto a sottolineare De Santis - essendo la competenza consiliare. Tra l'altro - ha aggiunto il capogruppo di Cambiare insieme - lo schema di convenzione non è allegato al dispositivo.

Dunque, è arrivata in Commissione un'altra delibera, la numero 64, con un oggetto che non corrispondeva, però, al deliberato, e cioé l“Approvazione dello schema di convenzione per la cessione al Demanio delle aree e dei fabbricati” sebbene il provvedimento andasse ben oltre parlando già di “trasferire a titolo gratuito la proprietà degli immobili individuati all’Agenzia del Demanio per i successivi adempimenti”.

L'atto è stato 'corretto' ed è arrivato il via libera in Commissione. "Oggi siamo chiamati all'approvazione definitiva", l'affondo di De Santis; "vi domando, però: quando si modifica un atto amministrativo, i pareri non vanno chiesti di nuovo? Ed in particolare, il parere dei revisori dei conti è stato riacquisito? Noi abbiamo agli atti un parere favorevole sulla convenzione, approvata come detto dalla Giunta, e non sulla cessione del patrimonio". Ha aggiunto De Santis: "Stiamo alienando un patrimonio del Comune: dunque, dovremmo aver modificato il piano delle alienazioni. Si è fatto?".

Inoltre, nello schema di convenzione licenziato dalla Giunta sono previsti alcuni impegni che la delibera approvata stamane disattende completamente: "si prevedeva che la convenzione fosse firmata entro 6 mesi dalla data di approvazione dello schema: i tempi non sono stati rispettati. Si prevedeva che il Comune garantisse la piena titolarità e disponibilità delle aree: al contrario, ci sono ancora un centinaio di famiglie che vivono negli alloggi del progetto Case e che non intendono andare via. Si prevedeva che il Comune garantisse l'idoneità del complesso immobiliare agli usi previsti, in relazione agli strumenti urbanistici e ad un eventuale cambio di destinazione d'uso: anche su questo, si è inadempienti". 

E a proposito delle famiglie da trasferire, il consigliere Giustino Masciocco (Articolo Uno) si è chiesto il motivo per cui si sta trasferendo la proprietà delle palazzine prima di averle completamente liberate: "se una decina di famiglie di irriducibili dovessero rifiutare il trasferimento, il Comune - approvata la delibera - non avrà più alcun potere di sgomberare gli alloggi. Chi se ne dovrebbe occupare a quel punto?".

Questioni "macroscopiche", così le ha definite Anna Luca Bonanni (Coalizione sociale): "non ci si può chiedere di approvare atti fatti male perché l'intervento è importante, e importante lo consideriamo anche noi sia chiaro; fate le cose per bene, però. D'altra parte, la macchina amministrativa ve la siete scelta, organizzata e gestita in questi anni: non si può accettare che in Consiglio arrivino atti che rischiano di esporre l'Ente a ricorsi". Di fatto, stamane il Consiglio comunale ha ceduto la proprietà del progetto Case di Sassa NSI "alla cieca - come ribadito da Angelo Mancini (L'Aquila sicurezza e lavoro), senza sapere nemmeno se c'è la conformità urbanistica e ambientale per realizzare l'intervento previsto".

Attualmente, le aree oggetto del deliberato sono normate come zone agricole irrigue; l'intervento, dunque, dovrebbe comportare una intesa con la Regione - ai sensi dell'articolo 81 del Dpr 616/77 e, poi, una variante urbanistica al PRG vigente con tutte le preventive valutazioni tecnico-ambientale. Un percorso nient'affatto semplice, e tantomeno scontato.

"La questione è complessa", le parole del capogruppo del Pd Stefano Palumbo. "Per questo, la nostra è una contestazione innanzitutto di metodo: è consuetudine dell'attuale amministrazione bypassare il Consiglio comunale, non coinvolgendolo nelle fasi preparatorie di atti così importanti. Poi, il gioco è dividere l'assise tra buoni e cattivi, scaricando sui consiglieri la responsabilità di approvare, o meno, documenti mal fatti in tempi rapidi dettati dalle contingenze. Purtroppo, manca una pianificazione urbanistica ed è una carenza grave", ha proseguito il capogruppo dem, "che trasforma le opportunità in problemi. Nel 2016 portai in Consiglio una mozione che chiedeva un piano di pianificazione che stabilisse i progetti Case da riqualificare, valorizzandoli con una precisa destinazione d'uso, e quelli da abbattere. Un indirizzo politico disatteso, ed ora ci ritroviamo in difficoltà nel trovare la giusta collocazione alla scuola di formazione dei vigili del fuoco. Come consiglieri comunali siamo chiamati a licenziare provvedimenti che siano al riparo da corcocircuiti normativi: al contrario, stiamo mettendo a repentaglio un intervento condiviso da tutta la città per l'incapacità a pianificare e programmare".

Sta di fatto che la maggioranza ha 'tirato dritto', dando il via libera al provvedimento.

Comitatus Aquilanus: "c'è il rischio di aver eluso le tappe necessarie per realizzare l'intervento"

"Dopo il confronto in Commissione e il Consiglio Comunale di oggi ci corre l’obbligo di fare il quadro della situazione per delineare i possibili scenari sulla vicenda".

Si legge in una nota diffusa dal Comitatus Aquilanus / Coordinamento Erp a margone dei lavori del Consiglio.

"Va innanzitutto evidenziato che sia in Commissione che oggi, in Consiglio comunale, abbiamo avuto la conferma della giustezza delle nostre obiezioni procedurali e urbanistico/ambientali; infatti sia il Segretario generale che l’ing. Bellucci non hanno voluto e saputo dare una risposta tranquillizzante sotto il profilo della legittimità ed efficace nel merito. Oggi il sindaco ha, addirittura, ammesso la debolezza degli atti (dovuta anche al sovraccarico di lavoro che hanno le strutture burocratiche !?) invitando con 'voce fioca' a non 'cavillare' per cogliere tutti insieme la grande occasione. Gli stessi consiglieri Palumbo e Mancini hanno invitato l'amministrazione comunale a verificare prima la praticabilità urbanistico/ambientale con specifico riferimento all’attualità del rischio alluvione quale presupposto sostanziale e formale per poter alienare le 18 palazzine senza avere nessun riscontro".

Mancini ha poi riportato "lo sprovveduto intervento rassicurante dell’assessore Ferella fatto in Commissione sulla sostanziale conformità urbanistica del futuro centro di formazione per i VVF invitando l’ing. Bellucci ad un definitivo intervento chiarificatore/certificatore senza avere risposta".

In sintesi, "con la Delibera di oggi i 18 consiglieri di maggioranza rimasti soli hanno preteso di alienare il compendio residenziale di Sassa rinviando non si sa bene a chi le verifiche urbanistico ambientali. E’ appena il caso di sottolineare che:

  • il Demanio non dovrebbe/potrebbe accettare un bene di cui è ancora incerta la praticabilità della destinazione;
  • viene a delinearsi un 'interRegno' sulla gestione degli alloggi sul regime contrattuale ,sul soggetto referente di canoni e affitti sull’attivazione delle eventuali procedure di sfratto;
  • tale atto viene irresponsabilmente esposto a impugnative e contenziosi probabilmente vincenti;
  • l’eventuale Commissario ministeriale non potrà accettare una localizzazione così rischiosa e una procedura propedeutica alla realizzazione cosi pasticciata;
  • c’è il serio rischio di aver eluso le tappe necessarie per far saltare nei fatti l’intervento".

"Approfittiamo di questa occasione - leggiamo ancora nella nota - per invitare l’amministrazione comunale ad un responsabile ripensamento sulla Scuola aderendo all’ipotesi di un Polo Integrato dei VVF e, proprio per quel quadro di nuovi interventi strategici che si vanno configurando, sarebbe auspicabile un rapida adozione di una variante di assestamento al PRG che delinei la prospettiva delle troppe case realizzate insieme alle nuove polarità strategiche localizzate con trasparenza insieme alle necessarie reti di supporto in una più saggia e responsabile efficienza realizzativa e gestionale".

D'Angelo (Coraggio Italia): "Oggi passo decisivo per realizzare una grande opportunità"

"Con l’approvazione in consiglio comunale dello schema di convenzione abbiamo segnato un altro decisivo passo per la realizzazione all’Aquila della Scuola nazionale dei Vigili del Fuoco: una grande opportunità per il nostro territorio in termini di prestigio, di indotto socio-economico, di prospettive per il futuro".

Lo dichiara Daniele D’Angelo, capogruppo di ‘Coraggio Italia’ al Comune dell’Aquila. 

"Il paziente lavoro di tessitura che ha portato alla scelta dell’Aquila come sede per questo importante polo di formazione, al finanziamento della scuola e condurrà ora alla sua realizzazione – prosegue D’Angelo -, si tradurrà in un incredibile volano di sviluppo. Basti pensare ai settecento allievi previsti ogni anno, agli istruttori, alle famiglie: migliaia di persone che vivranno la città e potranno a loro volta raccontare le bellezze del territorio. Per non parlare del valore simbolico e di immagine legato a questa iniziativa: il fatto che un Corpo che ha partecipato così intimamente al nostro dramma e ci ha aiutato a rialzarci scelga di venire proprio qui a formare il personale che si occuperà della sicurezza dei cittadini in tutta Italia, è motivo di orgoglio e in qualche modo un punto di sutura che aiuta a rimarginare una ferita e a guardare avanti con fiducia e speranza. Ringraziamo il senatore Gaetano Quagliariello, il sindaco Pierluigi Biondi, il corpo dei Vigili del Fuoco e tutti coloro che nelle istituzioni hanno costruito e perseguito questa grande opportunità per L’Aquila. Continueremo a dare il nostro contributo – conclude il capogruppo di ‘Coraggio Italia’ - perché la scuola sia presto una realtà e gli aquilani possano dare il benvenuto agli studenti che trascorreranno qui una fase importante della loro vita".

De Santis (Cambiare insieme): "Si rischiano ricorsi per procedura sbagliata"

"Il Consiglio comunale ha approvato la cessione a titolo gratuito degli immobili del progetto Case di Sassa per realizzare la scuola di formazione del comando dei vigili del fuoco, istituita e finanziata con 15 milioni dalla legge n.178 da parte del Governo. La delibera n. 64 rischia, però, di essere impugnata per rischi formali e sostanziali, anche perché il sito scelto potrebbe non essere idoneo allo scopo ed avrebbe richiesto prima il cambio di destinazione d'uso, come previsto nella legge istitutiva e nel protocollo d'intesa".

Lo ribadisce Lelio De Santis, capogruppo di Cambiare insieme. 

"Ancora più delicata è la situazione di circa 100 famiglie che ancora occupano legittimamente gli alloggi e che non intendono essere considerati come pacchi postali e trasferirsi, con gravi conseguenze di disgregazione sociale per una comunità che vive insieme da anni. Va aggiunto che la delibera suddetta doveva prevedere la cessione delle unità immobiliari libere da cose e da persone, cosa non avvenuta e difficilmente realizzabile in poco tempo".

Il Comune aveva tutto il tempo, dal dicembre del 2020, di predisporre atti corretti e trasparenti e "non arrivare in extremis, in affanno e confusione, ma ha dormito per mesi sottovalutando la complessità della procedura e l'importanza dell'istituzione di questa scuola, molto utile per il futuro della città", l'affondo.

"Nonostante le mie oggettive e circostanziate osservazioni, la maggioranza di centrodestra ha voluto votare un atto palesemente lacunoso, esponendo il Comune al rischio di ricorsi. Ho espresso in Consiglio il mio giudizio positivo sulla realizzazione della scuola, ma anche la necessità di assumere atti corretti ed ineccepibili. Ho preferito, con gli altri consiglieri di minoranza, di non partecipare al voto per non intralciare il percorso amministrativo, ma anche per non essere complice dell'approvazione di una delibera a rischio di illegittimità".

Ultima modifica il Martedì, 01 Febbraio 2022 22:25

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