E' stato bocciato in Commissione l'emendamento al così detto 'Milleproroghe' presentato da Pierpaolo Pietrucci (Pd), e sottoscritto dai consiglieri di maggioranza Roberto Santangelo (Azione politica), Simone Angelosante (Valore Abruzzo) e Mario Quaglieri (Fratelli d'Italia), che chiedeva fosse stabilita all'Aquila la sede del Soccorso Alpino regionale.
A mettersi di traverso il capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo che è arrivato quasi allo scontro fisico con Pietrucci; Febbo aveva chiesto di non discutere l'emendamento, considerato che c'è una proposta di legge bipartisan ferma in Commissione dalla fine di marzo: tuttavia, le opposizioni - che hanno trovato sponda nel vice presidente del Consiglio regionale Santangelo, hanno preteso di votare il provvedimento che è stato però bocciato dalla maggioranza, con Quaglieri che, pur avendolo sottoscritto, ha votato contro e Angelosante che invece non era presente in aula.
Una vicenda kafkiana che si trascina da più di un anno.
La sede del Soccorso Alpino, per decisione unilaterale del Direttivo abruzzese, è stata localizzata all'aeroporto di Pescara; una scelta che ha creato sconcerto in Regione, perché fatta al di fuori di ogni condivisione istituzionale con Regione Abruzzo e senza criteri effettivi di efficacia di intervento. D'altra parte, il Soccorso Alpino in Abruzzo e nell'Italia centrale è nato all'Aquila nel 1958, dove fu istituita la prima sede ufficiale a seguito della tragedia avvenuta sul Monte Camicia dove persero la vita tre tecnici dell'ENI. Da allora, l'attività del Soccorso Alpino è cresciuta garantendo assistenza e sicurezza ad escursionisti e alpinisti.
Non solo.
Vi è l'intenzione dichiarata del Comune dell'Aquila di mettere a disposizione gratuitamente l'aeroporto dei Parchi di Preturo, come ribadito dall'assessora comunale Carla Mannetti; non è un mistero che, da tempo, si stia lavorando per restituire all'aeroporto la vocazione di scalo di Protezione civile: all'Aquila ci sono tutte le migliori condizioni logistiche, organizzative e funzionali per assicurare il più tempestivo e funzionale servizio di assistenza, intervento e sicurezza nelle operazioni di salvataggio in montagna.
Tra l'altro, la stragrande maggioranza degli interventi avviene sul Gran Sasso e sul Monte Velino: si pensi che il costo medio di volo di un elicottero è di 140 euro al minuto; partire dall'Aquila e arrivare al Corno Grande si impiegano 7 minuti, da Pescara 14 minuti; da Preturo al Monte Velino ci vogliono 8 minuti, dalla base di Pescara 20 minuti. Insomma sia dal punto di vista economico che, soprattutto, del tempo di arrivo dei soccorsi è evidente che la scelta migliore sia portare all'Aquila la sede del Soccorso Alpino".
Ed invece, il presidente del SASA starebbe addirittura accantonando le somme per acquistare una sede a Pescara.
Come detto, da mesi - per motivi non precisati - è ferma in Commissione una proposta di legge bipartisan che chiede di riportare nella città capoluogo di Regione la sede del Soccorso Alpino; il pdl porta in calce le firme del proponente Pietrucci oltre che del vice presidente Santangelo e dei consiglieri Americo Di Benedetto (Legnini Presidente), Sandro Mariani (Abruzzo in comune), Simone Angelosante (Lega) e Mario Quaglieri (Fratelli d'Italia).
In quest'ottica, e per accellerare la discussione di riforma del SASA, Pietrucci ha deciso di presentare l'emendamento al 'Milleproroghe' che, tuttavia, è stato bocciato in serata.
Furioso il consigliere regionale dem: "Eccezion fatta per Roberto Santangelo, che sta sostenendo questa battaglia, mi domando dove siano gli esponenti aquilani della maggioranza, ed in particolare gli assessori Guido Liris e Emanuele Imprudente che stanno assistendo complici alla negazione di diritti storici della città capoluogo di Regione che viene relegata ogni giorno di più in un angolo. E allora gli chiedo: abbiate il coraggio di dimettervi, di tornare in Consiglio e combattare con noi la battaglia per restituire alla città capoluogo il rispetto e l'attenzione che le è dovuto. Quella che stiamo combattendo - prosegue Pietrucci - è una battaglia di dignità, civiltà e giustizia che porteremo avanti in ogni sede; la localizzazione della sede del Soccorso Alpino a Pescara è una offesa per una storia lunga anni. Andrò fino in fondo su questa vicenda che offende L'Aquila, e ciò che rappresenta in Abruzzo e in Italia". Dunque, l'affondo: "La maggioranza di centrodestra è ostaggio di Mauro Febbo e del presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri: mi domando cosa ci sia dietro alla strenua difesa da parte del capogruppo di Forza Italia di una scelta sbagliata, e indifendibile, del presidente del Soccorso Alpino, una scelta osteggiata anche da alcuni esponenti del centrodestra aquilano, ed in particolare l'assessora comunale Carla Mannetti".
Febbo: "Quella di Pietrucci è una battaglia ipocrita"
"Le dichiarazioni di Pietrucci sono forvianti e dettate da sciocco campanilismo elettorale. Il suo emendamento nasce da un presupposto volutamente ingannevole e peraltro sbagliato visto che storicamente la sede legale del Soccorso alpino è coincisa con la città del Presidente in carica in quel momento. E questo viene dettagliatamente documentato dal Presidente del Soccorso Alpino in una missiva indirizzata a tutti i commissari della V Commissione che stavano esaminando il Progetto di Legge presentato dallo stesso e da altri colleghi di centrodestra".
Così il capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo replica alle parole del consigliere dem Pierpaolo Pietrucci. "E' bene ricordare a Pietrucci che non c'è un dirigente del soccorso alpino dell'Aquila dagli inizi degli anni '80 e da quel periodo è stato gestito sempre da persone di altre province. Il soccorso alpino, inoltre, non svolge solo una fondamentale attività nella montagna aquilana ma anche in quella teramana, pescarese e chietina, ma svolge anche interventi di soccorso in aree impervie montane e non dove gli altri soccorsi non possono arrivare. In tal senso, la sede nell'aeroporto d'Abruzzo è baricentrica vista la posizione favorevole, oltre che opportuna per la presenza di tutte le infrastrutture viarie necessarie e dei vari organismi presenti".
La battaglia che Pietrucci sta portando avanti - l'affondo di Febbo - "è alimentata da motivi esclusivamente elettorali ed appare inopportuno il suo tentativo di presentare un emendamento al 'Milleproroghe' saltando il normale iter che si stava seguendo in Commissione. Questa maggioranza ha intenzione di discutere con tutte le parti interessate nella Commissione consiliare competente per avere un quadro chiaro e dettagliato rispetto ad un servizio importante e 'pericoloso'. Con i firmatari Quaglieri, Santangelo e Angelosante è aperto un confronto che determinerà una presa di posizione convinta di tutta la maggioranza aldilà dello sciocco, inutile ed anacronistico clientelismo elettorale di cui è portatore il sinistro Pietrucci".