"Queste giornate hanno evidenziato la crisi del sistema politico dopo trenta anni di bipolarismo e leggi maggioritarie. La 'seconda repubblica' ha prodotto il declino economico, sociale e politico del paese. La rielezione di Sergio Mattarella non è un successone visto che testimonia l'incapacità di eleggere un nuovo presidente. Fortunatamente esce sconfitta l'autocandidatura di Mario Draghi e non hanno avuto spazio candidature discutibili".
A dirlo sono Maurizio Acerbo, segretario nazionale, e Giovanni Russo Spena, responsabile democrazia/istituzioni del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.
"Quella di Silvio Berlusconi era una barzelletta che è servita solo a ricordarci da quale corte dei miracoli vengono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Le procedure previste dalla Costituzione hanno limitato i danni restituendo centralità al parlamento. L'unica medicina per uscire dal fallimento attuale è il ritorno a una legge elettorale proporzionale, quella che avevano voluto padri e madri della Costituzione. E' l'unica strada per restituire credibilità alle istituzioni repubblicane".
Un parlamento di nominati - l'affondo di Rifondazione - "non può che essere dominato dall'esecutivo e subalterno ai poteri economici. Sarebbe ora di finirla con il qualunquismo dall'alto di commentatori e poteri economici che invocano da trenta anni sempre nuove pseudoriforme che scardinano la democrazia costituzionale. Con il presidenzialismo la prossima volta verrebbe eletta Giorgia Meloni presidente e prima ancora avremmo avuto Berlusconi. Con l'attuale legge elettorale sarà la destra a eleggere il prossimo Presidente della Repubblica".