Dopo la revoca della concessione a Sdp da parte del Consiglio dei ministri ed il conseguente ricorso alla giustizia amministrativa avanzato dal gruppo Toto, i giudici del Tar Lazio hanno sospeso la decisione del Governo Draghi accogliendo di fatto, le istanze del concessionario.
Nel ricorso presentato dal Gruppo Toto a sostegno della richiesta di sospensiva, era stato sottolineato “un pericolo di default di Strada dei Parchi, in quanto quest’ultima non potrebbe “più contare né sui flussi finanziari provenienti dalle tariffe autostradali né sull’indennizzo che le spetta in base alle previsioni della Convenzione Unica. Ragione per cui nel breve e medio periodo, avrà enormi difficoltà nel tener fede alle proprie obbligazioni”.
Oltre a questo anche “la prospettiva di licenziamento del personale non richiesto da ANAS, tra cui tutto il personale operativo con qualifica dirigenziale, non essendo neppure ipotizzabile che lo stesso personale possa restare in servizio una volta cessato il rapporto concessorio”, atteso che ANAS si avvale di parte del personale non dirigenziale alle dipendenze di Strada dei Parchi S.p.A., di Global Service S.p.A, e di Infraingeneering S.r.l. rimborsando i relativi oneri”;
Il ricorrente ha poi ipotizzato un “pericolo di default finanziario dell’intero gruppo”, atteso che “l’eventuale default di Strada dei Parchi per effetto dei provvedimenti gravati in questa sede comporta automaticamente il pericolo di una estensione degli effetti finanziari negativi sull’intero gruppo, che opera in altri settori dell’economia italiana e che assicura il lavoro a centinaia di persone”; - nonché – in disparte il pure paventato danno erariale – un pregiudizio per “l’interesse pubblico alla sicurezza della circolazione stradale”, atteso che “la gestione in sicurezza di una infrastruttura critica come le autostrade A24 e A25 richiede la piena operatività di una organizzazione collaudata che possa far fronte alle esigenze, anche immediate e urgenti, che si presentano.
Il decreto dirigenziale e il decreto interministeriale impugnati - si legge - impongono una sostituzione nella gestione immediata con l’azzeramento ad horas della intera struttura dirigenziale della società”;
Preso atto del complesso di ragioni, i giudici, si legge nel provvedimento di sospensione, hanno deciso nella sostanza di accogliere il ricorso da poi discutere in un’apposita udienza fissata al 7 settembre 2022.
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In una nota stampa il Deputato abruzzese Camillo D'Alessandro commenta la sentenza: "Chiediamo che il Ministro delle Infrastrutture Giovannini venga in Aula per una informativa urgente sulla revoca della concessione a Strada dei Parchi. Inizia la lunga battaglia legale, come avevamo previsto, oggi è solo il primo round che vede il Tar già sospendere la decisione di revoca della concessione. Una decisione, quella del CdM, giuridicamente molto debole, lacunosa. Prima o poi emergerà che alla società ritenuta responsabile del crollo del ponte di Genova non solo non hanno revocato la concessione, ma l'hanno liquidata per circa 9 miliardi. Su questo aspetto mi auguro che la procura competente faccia chiarezza anche alla luce delle diverse decisioni assunte nei confronti di Strada dei Parchi. Rimane il punto vero, chi pagherà questa lunga battaglia legale? "
Anche Fdi interviene sulla questione con una nota firmata dal capogruppo, in Consiglio regionale, Guerino Testa e dal segretario regionale del partito Etelwardo Sigismondi, di seguito la nota:
"La decisione del Tar del Lazio che ha sospeso il decreto ministeriale con il quale è stata disposta la risoluzione per grave inadempimento dell’azienda concessionaria, dimostra che siamo di fronte al primo atto di un braccio di ferro giudiziario che potrebbe creare caos e confusione causando un grave danno agli utenti e ai cittadini abruzzesi delle aree interne. Si tratta di un epocale pasticcio burocratico che rischia di non avere precedenti anche in considerazione del fatto che, addirittura, l'Anas aveva già iniziato a prendere possesso dell'infrastruttura autostradale. La scelta del Tribunale amministrativo evidenzia quanta confusione e opacità ci siano intorno a questa situazione. Dal canto nostro, torniamo a ribadire la necessità di tutelare gli investimenti per la sicurezza dell'infrastruttura autostradale, l'economicità della tratta, i servizi agli utenti e ai residenti delle aree interne oltre alla certezza lavorativa per i dipendenti”.