Si avvicina il 25 settembre, giorno del voto per le elezioni politiche del 2022, e le campagne elettorali si fanno più concitate con leader politici ospiti in Abruzzo nei prossimi giorni.
Nel frattempo i cittadini e le cittadine abruzzesi cominciano a farsi un’idea sul voto.
Tra coalizioni in crescita e partiti in caduta libera, anche il dato dell’astensionismo fa preoccupare.
Riportiamo i risultati del sondaggio pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria – WWW.SONDAGGIPOLITICOELETTORALI.IT – l’esito del sondaggio sulle “Intenzioni di voto degli abruzzesi“, effettuato da G.D.C. Il sondaggo con metodo di campionamento probabilistico e rilevazione CAWI, CATI e CAPI, nel periodo dal 25 al 28 agosto 2022.
Al sondaggio sono stati interessati 3.921 cittadini maggiorenni residenti nella regione Abruzzo, 1.050 dei quali, pari al 26,78% hanno partecipato e risposto, mentre 2.871, pari al 73,22%, hanno rifiutato di rispondere alle domande oggetto dell’indagine.
Secondo chi ha condotto il sondaggio, il metodo usato e il numero di risposte alla domanda in oggetto costituisce una campionatura rappresentativa dell’intera popolazione maggiorenne della regione Abruzzo, con un margine di errore massimo del 3%.
L’oggetto del sondaggio è quindi ovviamente il voto verso le elezioni politiche per la Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.
Ma qual è stata la risposta delle cittadine e dei cittadini abruzzesi?
Ampliamente premiato numericamente il centrodestra che risulta la coalizione più apprezzata dagli elettori abruzzesi con il 47,8% dei consensi (identica percentuale per Camera e Senato).
Nella coalizione del centrodestra è Fratelli d’Italia a porsi come il partito più apprezzato con il 24,5% di gradimento (+ 0,7% rispetto alla precedente rilevazione del 3 agosto), seguito dalla Lega con il 12,2% che, però perde l’1,7% rispetto alla precedente rilevazione, e da Forza Italia con il 7,9% (- 0,3%) e da Noi Moderati che raccoglie il 3,2% (nella precedente rilevazione non era presente).
La coalizione di centrosinistra invece appare svantaggiata e sembra non convincere molto gli abruzzesi, sotto di 18 punti, ottiene il 29,9% di consenso alla Camera e il 29,8% al Senato.
A trainare l’alleanza è il Partito Democratico, che si conferma comunque il partito più riconosciuto del centrosinistra e sia alla Camera che al Senato registra il 23,1% dei consensi.
Risultano distanziate le tre restanti formazioni politiche del campo progressista: l’Alleanza Verdi-sinistra si assesta al 2,7% alla Camera e al 2,6 al Senato, mentre + Europa, che nel precedente sondaggio è stata rilevata insieme ad Azione, vede attribuirsi il 2,9% delle intenzioni di voto.
Appena sopra la soglia del 1% Impegno Civico di Di Maio (1,2%).
Il Terzo Polo, partito di Calenda e Renzi (Azione e Italia Viva) registra una media regionale del 6,7 % di consensi, dovuto sostanzialmente al dato del Senato dove si assesta al 7,1%, ben 0,8% superiore al dato dello stesso partito alla Camera, ma dovrebbe trattarsi di un dato in miglioramento.
Il Movimento 5 Stelle si attesta il 10,1% alla Camera e 10,0% al Senato, ma è un dato in crescita (+0,4% rispetto alla precedente rilevazione), e Italexit (2,3,+ 0.7%).
Altri partiti non ottengono nel complesso percentuali significative e raggiungono insieme il 3,6% alla Camera e il 2,9% al Senato.
L’elemento più preoccupante sembrerebbe però quello del non-voto, la percentuale degli astenuti risulta alta in Abruzzo, come nel resto del Paese infondo.
In Abruzzo il 37,7% degli intervistati ha dichiarato che non andrà a votare, elemento che forse dovrebbe far riflettere chi sta conducendo le campagne elettorali ma che in generale dovrebbe smuovere una riflessione collettiva.
Anche gli indecisi rappresentano un percentuale importante, e ricoprono il 21% degli intervistati.
Il sondaggio ha coinvolto tutte le quattro province della Regione e i dati non sembrano variare troppo da città a città. La provincia in cui Fratelli d’Italia riscuote più successo è sicuramente L’Aquila con un 25,9% sia per la Camera che per il Senato, mentre per gli altri partiti il consenso rimane su punti percentuali molto simili tra loro, coerenti con la media regionale.