Si è svolta stamane l’udienza per il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Abruzzo per l’esercizio 2021.
Infatti nel 2021 la Corte dei Conti si era espressa con parere favorevole, ma con riserva di adeguamento sulla chiusura del bilancio 2020.
L’ostacolo più difficile per un ente come la Regione è quello di “operare una programmazione che molte volte deve rincorrere quelle che sono delle scadenze che si sono realizzate poco prima della stessa programmazione” afferma il presidente regionale della Corte dei Conti, Stefano Siragusa.
Ed aggiunge che la responsabilità del governo regionale è quella di “operare delle scelte rispettando gli equilibri di bilancio perché naturalmente le spese non possono superare le entrate.”
Ed è proprio qui che subentra la parifica, spiega Stefano Siragusa, alla fine di un lungo processo di attenzione nei confronti di quelli che sono gli equilibri e quindi la saldezza dei conti regionali.
“E’ un momento di democrazia, gli amministratori rendono conto ad un giudice per rendere conto al cittadino, quindi si tratta del cittadino che verifica come sono state spese le risorse pubbliche” afferma Tommaso Mieli, presidente aggiunto della Corte dei Conti nazionale.
“L’Abruzzo- racconta Tommaso Mieli- rappresenta un modello di leale collaborazione tra la regione e la Corte dei Conti, infatti qui la sezione è tra le più produttive d’Italia. Insomma le amministrazioni devono vedere non un pericolo, ma una risorsa nella Corte dei Conti.”
L’Assessore al Bilancio Guido Quintino Liris che ha curato l’interlocuzione con la Corte dei Conti, parla di risultato straordinario per l'ammibistrazione e racconta i momenti più critici: “questa regione cinque anni fa era una regione canaglia in quanto aveva cinque rendiconti non approvati, l’interlocuzione produttiva che da tre anni sto portando avanti con la Corte dei Conti ha rimesso apposto i conti, per una regione virtuosa.”
“Il disavanzo regionale, pari a 449 milioni di euro nel 2019, annualità di insediamento dell’amministrazione, al 31 dicembre 2021 è stato ridotto a 252 milioni di euro”, ricorda l’assessore, “con un miglioramento pari ad oltre 113 milioni di euro rispetto all’esercizio 2020 e ciò sia pur a fronte della sensibile riduzione delle entrate, registrata anche con riferimento all’esercizio 2021 in virtù dell’emergenza Covid-19 e soltanto parzialmente bilanciata dalla rilevante attività di accertamento dell’evasione condotta dalla Regione”.
“Con l’approvazione dei rendiconti dal 2016 al 2020- continua Liris- la regione Abruzzo è totalmente rientrata, dopodiché il 7 dicembre è arrivata la sentenza della corte costituzionale che ci ha messo in difficoltà perché a bilancio scritto ci hanno contestato il piano di rientro, legge scritta dalla giunta precedente, quindi abbiamo dovuto rifare il bilancio ex novo, aumentare la rata di rientro. Fatto anche il rendiconto 2021 entro il 30 giugno 2022 quindi nei tempi. Oggi ci apprestiamo alla parifica del rendiconto 2021, nel caso in cui andasse tutto apposto l’Abruzzo sarebbe in linea dopo decenni con i conti pubblici e sarebbe una regione virtuosa a tutti gli effetti.”
Nel concludere Liris ha affermato “A seguito dell’approvazione con legge, che avverrà a breve, anche del Rendiconto della gestione 2021 la Regione Abruzzo potrà liberare risorse, da impiegare nei termini di legge, di importo complessivo pari a circa 5 milioni di euro per il corrente esercizio e a circa 36,7 milioni di euro e a 43 milioni di euro rispettivamente per gli esercizi 2023 e 2024, da destinare alla realizzazione delle funzioni regionali, con possibilità di potenziare gli interventi ritenuti essenziali per l’Ente, anche ai fini del contrasto della pesante situazione congiunturale, connessa all’emergenza pandemica ed ulteriormente aggravata dalla grave crisi energetica in essere”