Martedì, 18 Ottobre 2022 17:32

Consiglio Regionale: le opposizioni abbandonano l'aula

di  Redazione

Baruffe all’interno del Consiglio Regionale, le opposizioni abbandonano in maniera unitaria l’aula.

I consiglieri d’opposizione hanno definito quanto accaduto all’interno dell’assise Regionale come immorale, “mai vista tanta arroganza e autoritarismo da una maggioranza di governo, più interessata a tutelare i propri interessi che a dare risposte agli abruzzesi in difficoltà! In tanti anni di sedute, cose simili non sono mai accadute. Siamo usciti per rispetto delle istituzioni e della gente che non riesce a pagare bollette” queste le parole riportate in una nota sottoscritta dai gruppi del Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in comune.

Inoltre, nella nota viene spiegato il motivo che ha scaturito le tensioni “Anziché portare in aula provvedimenti concreti per sostenere famiglie e imprese contro i rincari, come stanno facendo da tempo altre Regioni, il centrodestra abruzzese ha tolto voce all’opposizione, approvando solo gli emendamenti degli alleati e applicando la tagliola per il resto, questo per non consentire alle opposizioni il giusto confronto. Un’arroganza davvero mai vista prima nell’aula del Consiglio d’Abruzzo da parte di una forza di governo”.

Inoltre, le opposizioni hanno avanzato l’accusa nei confronti di Marsilio e della sua maggioranza di non avere a cuore il superamento della crisi economica e le difficoltà degli abruzzesi, ma che stanno già pensando alla prossima campagna elettorale il Presidente. Per avvalorare questa tesi è stato citato il fatto che è stato depositato il disegno di legge per modificare l’attuale legge elettorale.

“Anziché portare in aula provvedimenti concreti per sostenere famiglie e imprese contro i rincari, come stanno facendo da tempo altre Regioni, il centrodestra abruzzese ha tolto voce all’opposizione, approvando solo gli emendamenti degli alleati e applicando la tagliola per il resto, questo per non consentire alle opposizioni il giusto confronto. Un’arroganza davvero mai vista prima nell’aula del Consiglio d’Abruzzo da parte di una forza di governo. Tutto quello che abbiamo chiesto in questi quattro anni di consiliatura, era condivisione su argomenti importanti.” hanno continuato i Consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani “La seduta di oggi invece dimostra chiaramente la considerazione che questo governo ha per le forze di opposizione e per i cittadini: prima la bocciatura della nostra risoluzione sul caro-energia, lo scorso Consiglio, oggi la proposta all’aula di leggi omnibus in cui si è infilato davvero di tutto. Abbiamo opposto migliaia di emendamenti per evitare questo scempio e lo faremo sempre, in tutte le Commissioni consiliari, perché non è possibile governare così una regione che ha bisogno di risollevarsi, dove tutti contano, non solo quelli amici o vicini politicamente e dove il Consiglio deve essere un luogo dove va in onda sempre il rispetto dei ruoli e delle regole. Cosa che oggi non è accaduta, facendo toccare alla discussione uno dei punti più bassi mai registrati”.

Anche il Movimento 5 Stelle ha abbandonato l'aula, il consigliere Taglieri ha dichiarato “Quello che è successo oggi è inaccettabile, le prerogative delle opposizioni sono state completamente calpestate dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e da tutta la maggioranza. Oggi siamo arrivati in Consiglio per discutere un ordine del giorno contenente alcune interpellanze e due progetti di legge su debiti fuori bilancio. Ci troviamo invece davanti emendamenti intrusi, tanto che il Presidente Sospiri per inserirli in discussione ha dovuto applicare una forzatura inaccettabile dell’Articolo 101, comma 3, del regolamento dei lavori del consiglio regionale. Non può essere più tollerabile che le modalità di quest’aula siano spesso quelle di utilizzare i progetti di legge come cavallo di troia per la distribuzione di milioni di euro senza alcun confronto con le opposizioni che, ricordiamolo, nel loro insieme rappresentano il 52% degli abruzzesi. A prescindere da tutto questo modo di lavorare rappresenta un precedente pericoloso per la conservazione del confronto democratico che sempre dovrebbe essere la strada da seguire, per questo abbiamo voluto dimostrare il nostro dissenso verso un modus operandi che non ci appartiene e non possiamo legittimare in alcun modo” conclude.

Ultima modifica il Martedì, 18 Ottobre 2022 23:38
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