Fernando Galletti, presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, ha protestato contro l’amministrazione comunale scrivendo una nota al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi. Al centro della contestazione di Galletti si trova la messa a dimora dei guardrails nella zona della Valle d’Appari, che proprio l’Asbuc si sta impegnando a riqualificare.
"La nostra comunità ha investito e sta investendo moltissimo per valorizzare turisticamente la meravigliosa Valle d’Appari, con il sentiero pedonale che da Paganica conduce sino al Santuario della Madonna d’Appari, pavimentato con tavole in legno, curato in ogni dettaglio, oggetto da parte nostra di costante manutenzione. Non si capisce dunque con quale ratio e sensibilità estetica siano stati collocati discutibili guardrails sul Ponte del Mulino, in costruzione da quattro anni e che rappresenta la porta di ingresso al sentiero”. Queste le parole di Galletti, il quale ha continuato “Dopo quattro lunghi anni di progettazione, gare d’appalto, inizio lavori, fermi prolungati e tempi disattesi, la montagna ha partorito il topolino. Non si possono annullare in questo modo gli sforzi che questa comunità ha sostenuto fino ad ora per valorizzare l’area in questione e per di più con l’impiego di fondi pubblici. A volte siamo costretti a pensare che ce la mettiate tutta per rovinare quel poco che intelligentemente abbiamo realizzato e stiamo realizzando.”
Galletti inoltre ricorda, sempre relativamente al percorso pedonale: “l’altro orribile ponte di ferro messo in opera come accesso al tratto centrale del nostro sentiero, da parte del Comune. Ebbene, avevamo strappato una promessa di abbellirlo con un rivestimento in legno. Intervento che stiamo ancora aspettando”.
Per l’Asbuc sono questi sono solo due esempi di "latitanza e disinteresse" del comune dell’Aquila nei confronti delle frazioni di Paganica e San Gregorio.
“In questi ultimi anni sono stati fatti numerosi danni, come la geometrizzazione meccanica del tunnel scavato nella roccia adiacente al Santuario, aggredito con mezzi che hanno causato infiltrazioni d’acqua nelle pareti della Chiesa d’Appari, e sollecitazioni che hanno generato fratture rocciose che hanno messo a rischio la sicurezza della falesia - prosegue Galletti -, meta di numerosi appassionati di arrampicata sportiva. Irrisolto è il problema delle fogne a cielo aperto in località La Concia, problema che si trascina da quarant’anni. Mentre nel frattempo quella zona non viene più coltivata così come è invasa di liquami che, quando piove, lambiscono perfino le abitazioni provvisorie del post sisma. La salmonella, sempre per rimanere in tema di liquami, affligge le campagne del paese. Il realizzato campo da calcio, altro spettro aleggia da più di dieci anni. Il polo scolastico è in perenne progettazione, mentre nel frattempo nel Musp della scuola media, i bambini sono costretti a fare ginnastica all’aperto a causa di pochi metri di rivestimento divelti dal vento, ormai già da qualche mese. La nuova caserma dei Carabinieri è scomparsa dalla cronaca. Il patrimonio storico artistico, con le chiese o ancora dirute e inagibili o misteriosamente incompiute, ed il Palazzo Ducale fiore all’occhiello di questo paese, sono ancora in fase di progettazione”. Conclude amareggiato Galletti: "il Comune continua a non raccordarsi con la popolazione locale, impone progetti mai condivisi o di quali se ne ignora l’esistenza. Oso quindi dire che c’è una sorta di oscurantismo verso Paganica, non a caso nel tratto di ferrovia vengono indicate tutte le località attraversate eccetto Paganica, dove il cartello recita solo un generico 'Stazione'".