I Capigruppo regionali dei gruppi consiliari del PD, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e del Gruppo Misto hanno lanciato un affondo durissimo al Presidente della Regione Marco Marsilio, che da giorni si trova sotto gli attacchi dell’opposizione a causa delle voci che lo descrivono come tutto indaffarato alle prese di ragionamenti elettorali e beghe interne alla maggioranza.
“Mai la debolezza del Presidente e le sue reali intenzioni sono state tanto evidenti” queste le parole dei Capigruppo che hanno criticano duramente l’agenda pubblica della Regione Abruzzo che pone come priorità la legge elettorale e il voto anticipato a di scapito dell’emergenza e delle problematiche che travolgono imprese famiglie e cittadini.
“Un segno evidente di debolezza questa pressione verso il voto, che si aggiunge ai continui litigi per i posti di potere che hanno attraversato il centrodestra sin dall’inizio della consiliatura e che sono diventati oggi tanto invadenti e prioritari da paralizzare da oltre un mese prima i lavori delle Commissioni, poi quelli del Consiglio regionale, dove invece si dovrebbero prendere provvedimenti a sostegno di famiglie e imprese alle prese con la peggiore crisi di sempre dopo la pandemia – incalzano Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Eppure i fronti su cui agire sarebbero tanti: c’è il caro energia, la sanità, c’è l’economia industriale, ci sono le morti sul lavoro, comparti che sono completamente fermi da mesi perché in Regione si discute solo della nuova legge elettorale e di poltrone da occupare al più presto. Il tutto, magari approfittando dell’effetto Meloni e magari pensando di riuscire a distrarre gli abruzzesi dal fatto che i veri problemi non vengono affrontati dal governo regionale a trazione Fratelli d’Italia: le mancate risposte sui rincari energetici e i fondi integrativi del Pnrr assegnati all'Abruzzo per fronteggiare la crisi sono il segno più evidente di questa inerzia imbarazzante. Tra l’altro con una scadenza vicina rispetto alla proroga concessa dall’Europa al 31 dicembre.”
Inoltre le opposizioni invitano il Presidente ha sciogliere il nodo e a riconoscere la condizione di difficoltà che sta vivendo, affermano con forza "Quello che serve è un Presidente che pensi alle vere emergenze e un esecutivo che lavori per quelle. Uno scenario che in questi quattro anni non abbiamo visto andare in onda”.