Continuano gli scontri all'interno del Consiglio Regionale, oggi i gruppi del centro sinistra, all'interno della commissione bilancio, si sono pronunciati in maniera durissima contro la maggioranza in Regione Abruzzo.
I gruppi PD, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo misto raccontano di una maggioranza alla quale non interessa nulla delle famiglie e delle aziende del territorio lasciate in balia del caro energia e dei vari aumenti, l’attacco però prosegue con la denuncia di un’indifferenza che si riflette anche sul Consiglio Regionale e sul modo in cui viene gestito, abolendo ogni tipo di confronto con le opposizioni alle quali non viene più assicurato né il diritto di conoscere i provvedimenti preventivamente, né di contestare quelli fatti male, come il Regolamento consente. Una maggioranza che, come sostengono i consiglieri d’opposizione, che promulga “emendamenti grondaia” dove finisce di tutto e che vengono ripetutamente dichiarati incostituzionali, perché sono fatti al di sopra e al di fuori delle norme. Contro questo tipo di gestione e di governo si schierano i gruppi del centrosinistra mostrando indignazione e sdegno, dalla dichiarazioni emerge un quadro tragico per il tessuto economico e sociale della regione ma anche sul piano della tenuta e del mmetodo democratico.
“Non sono disegni di legge puliti quelli che nascono da questi emendamenti: finora abbiamo visto metterci di tutto, spesso di nascosto e all’ultimo secondo dell’ultimo minuto utile per l’approvazione in Consiglio e per farlo si usano norme in deroga, togliendo all’opposizione la possibilità di esercitare una fondamentale azione di controllo e confronto – rincarano i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – Non solo la maggioranza non ci fa discutere su nulla e non ci dà la parola, ma ora ci toglie la possibilità di presentare modifiche, creando il prototipo dell’emendamento “sotto lo zero”, con segno negativo, ma solo perché venga discusso prima di tutti quelli presentati regolarmente e li faccia decadere. Così non sappiamo cosa si sta davvero facendo per dare risorse a chi ha bisogno di sostegni, non ci si dà la possibilità di sapere se i 44 milioni di euro dei tavoli di monitoraggio sono utilizzabili per dare qualche accenno di aiuto per lo shock energetico, né se l’Europa ha dato parere positivo all’utilizzo di alcune delle poste della programmazione vigente allo scopo, però ci si propone l’emendamento grondaia. Ma di certo non faremo usare a Marsilio questo tesoretto se prima non darà risposte a imprese e famiglie. Non sopporteremo più questo modo di lavoro, né lo supporteremo in emergenza, com’è successo con il Cura Abruzzo 1 e 2 che abbiamo votato a scatola chiusa, perché i provvedimenti sono arrivati a notte fonda, come un giorno per il mattino seguente arrivano le proposte di ogni Consiglio regionale da quattro anni. Ci spiace dover constatare che siamo e restiamo fra le poche regioni che non mette nulla per rispondere al bisogno di supporto della comunità e che nega alla minoranza di poter fare un lavoro utile per gli abruzzesi”.
Anche il vicepresidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari del Movimento 5 stelle ha criticato con forza la maggiornaza dopo il rifiuto di tutti gli emendamenti da lui stesso presentati in sede di commissione. "Si prendano tutte le risorse disponibili e si metta liquidità nelle tasche degli abruzzesi che non ce la fanno più. In un momento così drammatico per l’Abruzzo, il Consiglio regionale ha il dovere di fare tutto il possibile. Qui si continua a parlare, ma servono fatti. Siamo stanchi della propaganda di Fratelli D’Italia, Lega e Foza Italia, smettessero di litigare per le poltrone e facciano finalmente qualcosa di utile per chi in Abruzzo ha davvero bisogno di aiuto. Io non mi muovo di un millimetro, questa mia proposta deve essere approvata." Queste le parole di Pettinari, il quale prosegue attaccando l'Assessore Regionale Guido Liris chiedendone le immediate dimissini in seguito alla sua elezione fra gli scranni del Senato "ci devono spiegare perché l’Assessore Liris siede ancora sui banchi del centrodestra in Regione Abruzzo, quando è stato eletto in Senato e il Governo è già insediato da tempo. Si deve dimettere immediatamente, siamo stanchi di questi giochini di potere squalificanti per tutta l’Istituzione regionale” così conclude.