Il coordinatore regionale di DEMOS, Alfonso D’Alfonso, è intervenuto duramente criticando il provvedimento approvato dal Consiglio Regionale che consente a consiglieri di maggioranza e opposizione di spartirsi ingenti somme del bilancio regionale.
Per D’Alfonso si tratta di “Un vero schiaffo alla povertà e all'indigenza”. Le critiche del Coordinatore regionale vengono rivolte in particole agli eletti appartenenti ai partiti dell’arco progressista, “Il mio ruolo di coordinatore regionale di DEMOS, e l'aver contribuito insieme a tantissime altre persone, sia come candidate/i che, come attiviste/i a determinare il risultato di coalizione che ha consentito al centrosinistra di eleggere al prestigioso ruolo di consigliere regionale sei rappresentanti, mi impone di fare alcune amare riflessioni”, queste le parole di D’Alfonso.
Nelle riflessioni esplicate viene affrontato il fatto che i consiglieri dell’alleanza di cui fa parte Demos si sono intestati il risultato per lo stanziamento di 5 milioni di euro per il contrasto al caro energia, ma nulla hanno fatto per impedire che per nera spartizione clientelare se ne spenderanno più del doppio: all'incirca 12 milioni. Inoltre, viene citata una sorta di trattativa portata avanti dai consiglieri per l'aumento del budget di loro spettanza e che, una volta ottenuto, sia la finanziaria regionale che il riconoscimento di innumerevoli debiti fuori bilancio, siano stati approvati senza ostacoli.
Trecentomila Euro, a tanto ammonta la cifra disponibile per ciascuno dei rappresentanti. 1.800.000 euro in tutto, suddivisi in centinaia di piccoli e grandi contributi assegnati senza criteri di oggettive scelte politiche, né di merito e tantomeno di trasparenza.
A fronte di ciò Demos Abruzzo ai 6 rappresentanti che ha contribuito ad eleggere, in virtù della diversità di valori e di "stile" che li contraddistingue, di rendere loro stessi pubblici i 3/400 beneficiari diligentemente riportati nei 6 elenchi prodotti a chi di dovere, magari motivandone la scelta a fronte dei tanti esclusi, così ci convinceremo che si tratta di una scelta "democratica e progressista" e non di una banale e alquanto vecchia e squallida “marchetta elettorale”.
Il partito conclude “Crediamo sia arrivato il momento che in Abruzzo i partiti dell'arco progressista si mettano al lavoro per avviare la ricostruzione di un centrosinistra uscito a pezzi dalle ultime tornate elettorali nazionali e amministrative. Bisogna archiviare una fase politica di basso profilo per dare vita ad una nuova stagione caratterizzata da una nuova progettualità e dal coinvolgimento di nuove risorse dai chiari valori solidali e progressisti, che possano riconquistare la fiducia di chi chiede una vera e credibile alternativa alla destra che guida la nostra regione. Serve discontinuità, non la brutta copia di essa.”