L’ANPI L’Aquila ha lanciato un appello per contrastare l'ondata di riforme istituzionali che dall'inizio dell'anno impazza fra i componenti e i sostenitori del nuovo esecutivo. A tal fine ha annunciato che condurrà in tutto il paese una campagna di informazione e discussione sulle proposte di riforma istituzionale, nei prossimi giorni anche all’Aquila verranno proposte occasioni di dibattito pubblico su questi temi. Punto fondamentale per l'Associazione Nazionale Partigiani Italiani è difendere i principi della Costituzione antifascista basata sulla democrazia partecipata e tutelare l'unità del paese evitando derive che porterebbero solamente ad una frammentazione territoriale e allo scaturire di nuove diseguaglianze.
Oltre alla campagna di discussione e informazione l'Anpi sostiene la proposta di legge popolare presentata da Massimo Villone, con la quale fra le altre cose si vuole tutelare il ruolo del Parlamento all'interno del rapporto fra Stato e Regioni e e si chiede che vengano escluse materie come Sanità, Istruzione, Infrastrutture e Ambiente dalle materie delegabili alla potestà regionale.
L’appello:
“Nonostante la situazione economica, il crescere delle disuguaglianze, i tagli alla spesa sociale, i disastri ambientali, il cambiamento climatico e la guerra in Ucraina imporrebbero altre priorità, l’anno è iniziato con il dibattito politico sulle riforme istituzionali. La Presidente del Consiglio Meloni ha dichiarato di voler avviare subito la discussione sul passaggio a un sistema di governo “presidenziale” per garantire maggiore stabilità al Paese.
Contemporaneamente il ministro Calderoli ha depositato al Consiglio dei Ministri la bozza di legge sull’autonomia differenziata delle Regioni, annunciandone la discussione entro gennaio.
Il tutto servirebbe a passare da una “democrazia interloquente” ad una “democrazia decidente”.
Sta proprio qui il problema: perché questa scelta produrrebbe un vero stravolgimento della Costituzione antifascista basata sulla democrazia partecipata dai cittadini attraverso le associazioni, i sindacati, i partiti politici e la centralità del Parlamento. Se poi venisse approvata la proposta Calderoli che affida a un patto tra Regioni e Governo, senza intervento del Parlamento, il passaggio alle Regioni del potere legislativo su materie come la sanità, l’istruzione, le infrastrutture o la tutela dell’ambiente, sarebbero messi in discussione i principi unitari, universalistici e di giustizia sociale della nostra vita democratica.
Sarebbero colpiti l’art.2 (doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale), l’art.3 (uguaglianza dei cittadini) e l’art.5 (Repubblica una e indivisibile) della nostra Costituzione.
Siamo convinti che la nostra Costituzione va attuata fino in fondo e non stravolta: soprattutto nel momento in cui la situazione economica e geopolitica richiedono maggiore unità e solidarietà piuttosto che frammentazione territoriale, nuove disuguaglianze e ulteriori divisioni sociali. Per questo l’ANPI ha deciso di condurre in tutto il paese una campagna di informazione e discussione sulle proposte di riforma istituzionale. E nei prossimi giorni anche all’Aquila proporrà occasioni di dibattito pubblico su questi temi.
Intanto è iniziata la raccolta di firme su una proposta di legge popolare presentata da Massimo Villone e altri, che modifica gli artt. della Costituzione 116 (sui poteri delle Regioni a Statuto Speciale) e 117 (sulla potestà legislativa esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, dei vincoli comunitari e degli obblighi internazionali) in modo da evitare i rischi maggiori derivanti da una loro applicazione non correlata agli articoli 2, 3 e 5.
In particolare la proposta di legge richiede che le modifiche del rapporto Stato-Regioni avvengano solo se giustificate dalla specificità del territorio, che il Parlamento sia coinvolto nella proposta di modifica e non sia chiamato solo a ratificare le intese Stato-Regioni (come previsto nella bozza di legge Calderoli), che si escludano Sanità, Istruzione, Infrastrutture e Ambiente dalle materie delegabili alla potestà regionale, che si introduca una clausola di supremazia dello Stato a tutela dell’unità giuridica ed economica della Repubblica.
L’ANPI ritiene questa proposta di legge un utile strumento per allargare il dibattito sulle riforme istituzionali e sostenere un modello di regionalismo solidale e non competitivo, secondo lo spirito della Costituzione. Per questo motivo invita le cittadine ed i cittadini a firmare la legge presso le sedi comunali, oppure con lo Spid dal sito: www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it "