“Il centrodestra continua a scappare a gambe levate dalla Commissione Vigilanza che ho richiesto per fare luce sull’assegnazione, all’interno della Asl 1, dei cosiddetti incarichi di coordinamento. Parliamo di incarichi da assegnare al personale del comparto sanitario, fondamentali per il corretto funzionamento dei singoli reparti ospedalieri. La procedura da seguire è prevista e dettagliata a livello nazionale dal nuovo contratto collettivo 2019/2021 del comparto sanità, sottoscritto lo scorso novembre 2022. Nel procedere alla selezione, però, la Asl 1 ha illegittimamente scelto di applicare il vecchio contratto, ormai non più in vigore, senza tener conto delle rilevanti modifiche introdotte e, quindi, in violazione dei diritti di tutti gli operatori sanitari" ad affermarlo è il Consigliere regionale Giorgio Fedele.
Ed aggiunge: "una scelta, quella operata dalla Asl 1 con il silenzio dell’Assessore Verì, evidentemente viziata sul piano del rispetto delle norme e che solleva una molteplicità di dubbi sulle modalità di assegnazione degli incarichi all’interno dell’azienda sanitaria. Per questo, già il 1° dicembre 2022, ho interessato la Commissione Vigilanza affinché il Direttore Generale Romano e l’Assessore Verì venissero a dare spiegazioni su quanto accaduto. Ma il Presidente della Commissione Vigilanza, nonostante abbia accolto la mia richiesta, non è stato messo nella condizione di poter procedere alla discussione: prima per il diniego a partecipare dell’Assessore e del Direttore generale Asl e poi per l’assenza, comunicata in blocco, dai consiglieri di maggioranza. La seduta è stata quindi convocata dal Presidente per ben due volte, in due sedute differenti, e per due volte è stata rinviata; addirittura oggi a data da destinarsi. La speranza del centrodestra, forse, è mettere a tacere la questione per potersi sottrarre a una responsabilità evidente ma, ci tengo subito a rassicurali, non andrà così"
"Continuerò a chiedere che la Commissione Vigilanza analizzi il punto e che l’Assessore e la direzione Asl vengano a rispondere e a giustificare le gravissime scelte che hanno generato una procedura illegittima. Per quanto mi riguarda l’unica strada per evitare a Regione Abruzzo di stagnare in un impasse, a danno della sanità e che rischia di aprire molti contenziosi, è il ritiro della delibera e il riavvio della procedura nel rispetto di quanto previsto dal nuovo contratto collettivo” conclude.