Ieri sera nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni si è tenuta la prima assemblea aperta della Costituente progressista ‘L’Aquila domani’.
L’incontro, che arriva ad un mese e mezzo dall’avvio del percorso di ricostruzione di un nuovo Pd sul territorio, ha visto la partecipazione di tante e tanti cittadini che si stanno avvicinando al partito, con un entusiasmo nient’affatto scontato in questo particolare momento storico, racconta il Pd aquilano.
Segno che la strada dell’apertura e del rinnovamento, tracciata all’indomani delle elezioni del 25 settembre, sta iniziando a dare i suoi frutti.
L’assemblea è stata l’occasione per fare un primo punto sul lavoro che stanno portando avanti i tavoli tematici individuati dalla Costituente e per strutturare il percorso dei prossimi mesi, che passerà anche dall’ascolto delle esigenze delle cittadine e dei cittadini. E non è un caso che l’incontro sia stato convocato nel pieno del congresso nazionale; si è voluto lanciare un messaggio: la Costituente avviata all’Aquila dovrà andare oltre, con l’ambizione di ricostruire un partito nuovo, coalizionale, capace di animare un campo largo progressista che si ponga come alternativa credibile all’amministrazione cittadina di centrodestra.
E’ importante qui più che altrove, è stato ribadito nel corso dell’assemblea.
“A L’Aquila, nel 2017, è stato eletto un sindaco di Fratelli d’Italia che arrivava da CasaPound, confermato poi per un secondo mandato a giugno scorso; da L’Aquila è partita l’ascesa dei meloniani con l’elezione a governatore di Marco Marsilio; sul collegio L’Aquila – Teramo è stata eletta in Parlamento l’attuale premier, leader di Fratelli d’Italia”, ha ricordato in apertura dei lavori il coordinatore della Costituente Nello Avellani.
“D’altra parte, il nostro territorio è crocevia di interessi importanti, dalla ricostruzione da portare a compimento ai fondi del 4% per lo sviluppo economico, dal Pnrr alle risorse del fondo complementare per i crateri 2009 e 2016, l’unica misura verticale, pensata per un territorio specifico, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non è un caso che Fratelli d’Italia abbia immediatamente messo le mani sulla struttura commissariale del centro Italia, con un comportamento vergognoso nei confronti di Giovanni Legnini che tanto bene aveva lavorato, e così sulla Struttura tecnica di missione, con l’allontanamento di Carlo Presenti sostituito con Mario Fiorentino, altro fedelissimo di FdI”.
Ma non c’è da combattere soltanto la ‘voracità’ politica di chi pensa di poter gestire dentro stanze chiuse i processi di ricostruzione, rigenerazione e rilancio economico e sociale dei nostri territori, “c’è un forte arretramento culturale che stiamo subendo”, ha aggiunto Avellani.
“Questo territorio ha smesso di progettare, di guardare al futuro, di dirsi come si immagina tra venti o trent’anni. Questo territorio ha smesso di pianificare. Si pensi all’assenza totale di qualsiasi scelta urbanistica, si pensi ai progetti di riqualificazione che si sono arenati (potremmo citare viale Duca degli Abruzzi con l’ascensore a servizio del polo di San Basilio, Porta Barete, i progetti sulle cosiddette aree brevi, la mancata pianificazione della collocazione dei poli scolastici e così via). La volontà è di agire ora per il presente, di guardare all’oggi cancellando il passato e ignorando il futuro a servizio della propaganda perenne del sindaco e della sua Giunta. Questo sta accadendo, a questo dobbiamo reagire mettendo in campo un progetto partecipato per la città”.
Nei diversi interventi che si sono succeduti, si è riflettuto sulle criticità da affrontare e su come un partito progressista dovrebbe riorganizzarsi per mettersi efficacemente a disposizione dei cittadini e delle cittadine; spunti di riflessione che verranno elaborati dai tavoli di lavoro nelle riunioni che verranno.
“Voglio ringraziare le nuove energie che si sono avvicinate a noi, che con coraggio hanno accettato la sfida e si sono messi al nostro fianco per ricostruire un nuovo partito. Ma voglio ringraziare anche i dirigenti storici, strutturati del Pd, che non hanno avuto paura della contaminazione: la loro presenza è stata testimonianza del fatto che c’è voglia di aprire il partito e farsi contaminare di nuove idee, nuove energie di cui abbiamo davvero bisogno”, le parole della segretaria cittadina Emanuela Di Giovambattista. “Il percorso della Costituente non ha una fine, lo voglio ribadire; abbiamo l’obiettivo di costruire una alternativa alla destra che governa la città, la Regione e il Paese. Dobbiamo essere capaci di rappresentare e dare soluzione ai problemi e ai bisogni che molti cittadini hanno, a cui la destra non è capace di dare risposte. Dobbiamo farlo insieme, il Pd con la sua classe dirigente, con i nuovi ingressi e con le altre forze di centrosinistra in città”.