I Consiglieri Comunali del Passo Possibile Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia e Alessandro Tomassoni sono intervenuti sulla situazione che riguarda il rischio valanghivo, sottolineando il fatto che non sia stato messo in campo nessun intervento di difesa nella zona di Fonte Cerreto, ciò mette in evidenza un’ulteriore responsabilità ovvero il mancato utilizzo dei fondi “Restart”.
Questo è quanto si legge nella nota a firma dei Consiglieri:
"Dopo le abbondanti nevicate in quota delle scorse settimane, tornano puntuali come ogni anno le disfunzioni conseguenti la chiusura di alcune strade del comprensorio per pericolo valanghe/slavine, in particolare (cautelativamente) quella del Vasto che collega Assergi al Santuario della Ienca e quella che da Vallefredda sale a Montecristo, rappresentando ciò, al di là delle specifiche competenze degli Enti di riferimento Comune-Provincia, un enorme problema per i collegamenti con i tanti luoghi d’interesse della zona e, quindi, per gli operatori turistici che investono e(ancora) credono nel Turismo montano.
Situazione pressoché normale che nevichi in territori di montagna come il nostro, molto meno comprensibile è che chi ha il dovere di amministrarli sinergicamente con un’attenta programmazione volta a prevenire, o almeno porre rimedio, a quelle criticità e disfunzioni ormai note da tempo, rimanga colpevolmente a guardare. Programmazione si diceva e azioni di mitigazione del rischio da mettere in campo (paravalanghe, barriere fermaneve, manutenzione delle strutture già esistenti oltre che attività di rimboschimento e realizzazione di viabilità alternativa) per garantire la sicurezza non solo della viabilità ma anche dell’intero territorio, quindi delle persone che lo abitano, dei turisti che lo vivono, degli operatori commerciali che vi hanno investito negli anni. E allora come non chiederci, a proposito degli specifici interventi di difesa per il rischio valanghivo ( fenomeno collegato all’antropizzazione delle aree montane soprattutto per lo svilupparsi del turismo invernale) che fine abbia fatto l’ingente finanziamento “Opere di difesa dal rischio valanghe nella zona di Vena Rossa – Gran Sasso d'Italia” per euro € 1.519.678,86, a valere sul PNRR, in dote al Comune dell’Aquila (D.G.C. n. 3/2021) e ottenuto da Regione Abruzzo, finalizzato a mettere in sicurezza la S.S.17 bis, interessata nel gennaio 2017 da una serie di fenomeni valanghivi, e quindi scongiurare qualsiasi pericolo per la pubblica incolumità di residenti e turisti per il raggiungimento di strutture alberghiere e a abitazioni private in zona.
E ancora: si parla spesso di rilancio e potenziamento del Gran Sasso, allora ci chiediamo quali opere siano state realizzate ad oggi, con i circa 9,3 milioni di euro dei fondi RESTART stanziati per diversi interventi, tra cui quello più volte annunciato è la realizzazione dei Sottoservizi nel comprensorio di Campo Imperatore,come da specifico Piano industriale.
Ad oggi nulla si sa, nemmeno da chi sia costituto il gruppo di lavoro.
A proposito di “annunci”, è lecito chiedersi anche, rispetto all’assetto generale della sicurezza del comprensorio sciistico di Campo Imperatore, quale sia lo stato di fatto delle attività necessarie a garantirne la dotazione delle reti di servizio tra cui acqua, energia elettrica e gas, anche in vista della prossima riapertura dell’Albergo e degli ingenti finanziamenti pubblici, come più volte rimarcato, ad essa connessi.
Facile parlare di sviluppo del Gran Sasso, ma su molti punti regna ancora il silenzio, non si sa in che direzione si voglia realmente andare, persino in tempi di ingenti fondi a disposizione e di grandi opportunità che, fino a prova contraria, sembra non si vogliano realmente cogliere, - concludono i Consiglieri de “Il Passo Possibile”, annunciando di aver depositato un interrogazione sul tema per fare chiarezza e avere risposte adeguate in Consiglio.