Oggi, lunedì 6 febbraio, all’Aquila si terrà la tappa abruzzese di “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori”, il percorso lungo il Paese del Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e del Dipartimento della funzione pubblica per l’ascolto e il confronto con le realtà territoriali. Un’iniziativa per raccogliere le indicazioni e le proposte delle istituzioni e degli stakeholder attivi nei luoghi visitati, con focus, in questo caso, alle tematiche amministrative legate alla ricostruzione, dando voce in particolare agli enti del cratere.
Questa è la seconda tappa del percorso, che segue l’evento di lancio di Perugia svoltosi a gennaio, il viaggio toccherà poi le città di Napoli e Trieste, proseguendo nel 2023 nelle regioni di tutta Italia. “E’ una grande occasione per rappresentare le esigenze delle amministrazioni locali impegnate per la complessa opera di ricostruzione post sisma” ha dichiarato il Presidente della Provincia, Angelo Caruso, che abbiamo raggiunto telefonicamente.
In effetti, ogni terremoto, presenta le sue specificità. Quello aquilano, ad esempio, è l’unico terremoto che collega i problemi dei centri storici minori con quelli di un capoluogo di provincia. Abbiamo avuto le occasioni giuste per richiedere e consentire perfezionamenti e adattamenti di criteri collaudati nel tempo. In parole povere il nostro terremoto ha fatto “scuola” sotto tanti aspetti.
Oltre le problematiche che riguardano più da vicino il Capoluogo di Regione ci sono da affrontare alcuni aspetti che ruotano attorno ai centri storici minori, che hanno problemi antichi e ormai radicali. Uno dei più difficili da affrontare è quello dello spopolamento e dell’abbandono, dovuto, in parte, alla natura del territorio e in parte ai collegamenti, davvero scarsi, tra gli abitati.
La realtà dei centri abruzzesi minori colpiti dal terremoto è conosciuta e studiata in molti suoi aspetti. L’incontro con il Ministro Zangrillo, per le istituzioni che interverranno al dibattito, deve servire a mettere sul tavolo proposte utili e percorribili per l’Abruzzo interno che ha risentito, già dalla seconda metà dell’Ottocento, con il decadimento della transumanza, di uno spopolamento e di un abbandono, che si sono accentuati nel secondo dopoguerra, a differenza di quanto succede nella costa, dove la popolazione e l’economia sono cresciute e hanno favorito la crescita dei centri con un’attività edilizia reattiva e organizzata, anche negli stessi centri storici.
Il fenomeno diventa palese ed evidente anche al di fuori del cratere sismico nell’ambito della provincia aquilana, come nella piana del Fucino, meglio collegata con Roma e il basso Lazio e con attività industriali, e nella valle Peligna, più vicina al versante della costa. In buona sostanza dobbiamo puntare di più l’attenzione sul tema del restauro negli interventi sugli abitati dell’aquilano e riportare l’equilibrio sul piano architettonico e urbano, eliminando definitivamente l’instabilità di norme e procedure. E’ una scelta culturale quella che dobbiamo fare
Il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, intervenendo al roadshow alla presenza del Ministro, ha sottolineato la vicinanza che il Governo nazionale sta dimostrando per i territori comprendendone le necessità e traendo spunto dalle singole esperienze. L'incontro si è svolto all'interno del Palazzetto dei Nobili.
"L'iniziativa di ascolto dei territori intrapresa dal ministro Zangrillo va nella direzione giusta e testimonia la grande e costante attenzione riservata dal governo nazionale nei confronti della città dell'Aquila e dei centri colpiti dal sisma 2009. Il ribaltamento del paradigma per cui un esponente dell'esecutivo si muove e si confronta con le realtà locali per cercare di capirne le necessità, traendo spunto dalle singole esperienze - L'Aquila, in tal senso, offre un ventaglio di esperienze che non si trovano altrove - è una piccola rivoluzione", queste le parole del primo cittadino.