"Quando si deve discutere degli atti di riorganizzazione della Tecnostruttura della Giunta regionale, che incidono in modo importante sul proprio assetto organizzativo e sul personale dipendente, questa Amministrazione non ha tempo per confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori e deve approvarli subito." è quanto dichiarato dalle sigle sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, Direr/Fedirets, in una nota stampa unitaria.
La riorganizzazione riguarda ben quattro Dipartimenti (Risorse - Presidenza - Lavoro Sociale – Sviluppo Economico e Turismo) più la Direzione generale ed era all’ordine del giorno, insieme al Piano della formazione del personale, del PTAP e del fabbisogno del personale, della riunione di confronto con le OO.SS., convocata solo il 2 Febbraio, svoltasi ieri.
"Tanti, troppi e troppo importanti punti da affrontare in una sola volta. In considerazione, quindi, della portata della riforma, che investe tutta la macchina Amministrativa della Regione, e dell’elevato numero di atti oggetto del confronto, abbiamo chiesto un rinvio per comprendere meglio le modifiche apportate e i riflessi che avrebbero avuto sui dipendenti da un punto di vista professionale, dei carichi di lavoro e per quanto attiene gli effetti sui servizi al cittadino. Non è stato possibile, questa Amministrazione, presente il nuovo Assessore al Personale Quaglieri, ha ritenuto che non c’era tempo per discutere e senza nemmeno illustrare le riforme della Direzione generale, del Dipartimento Risorse e del Dipartimento della Presidenza ha deciso di approvare le proposte così come presentate. Prendiamo atto del rifiuto della Giunta Regionale ad un confronto vero con le OO.SS. che avrebbe consentito una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare e la possibilità di esprimere osservazioni e proposte su un tema fondamentale per i lavoratori e le lavoratrici, nonché per i cittadini. Queste OO.SS. convocheranno, per quanto sopra esposto, un’assemblea dei dipendenti della G.R. al fine di esporre le riforme in corso e di avere eventuale mandato per iniziative e mobilitazioni."