Il calo demografico non può essere ridotto ad un tema puramente economico, si tratta più che altro della perdita di un fattore culturale. Questo è il vero problema. L'occasione per parlarne è stato il dibattito organizzato dall'assessorato alle pari opportunita, presieduto dall'assessore Ersilia Lancia, a Palazzo Fibbioni a L'Aquila. Un dibattito-incontro incentrato sul libro La trappola delle culle, libro di Luca Cifoni e Diodato Pirone. Un appuntamento inserito all'interno della rassegna "Marzo in rosa" e al quale il Comune dell'Aquila ha invitato anche il ministro per le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella. Visto che negli ultimi 30 anni il saldo, in fatto di natalità, è un saldo negativo e nel 2050 rischiamo addirittura il rapporto 1 a 1 lavoratori/pensionati ho chiesto al ministro Roccella se questo grosso problema è soltanto un problema strutturale, se è un problema sociale, se è un problema etico, se è un problema spirituale. Ho chiesto al ministro che tipo di problema è?
Il ministro Roccela ha risposto che "è un problema dalle molteplici cause e dobbiamo dire che non investe solo l'Italia, investe in primo luogo l'Europa ma anche tutto il mondo. Adesso questo problema comincerà anche a toccare paesi dell'Europa e dei paesi terzi. Paesi che sono stati tradizionalmente fin qui con un alto tasso di natalità. E' sicuramente un problema anche socio economico e noi da questo punto di vista, come ho detto, abbiamo cominciato ad intervenire. E continueremo ad intervenire con maggior forza man mano che liberiamo risorse, ma è anche un problema culturale e quindi dobbiamo intervenire, anche sotto questo aspeto, tornando a dare valore alla genitorialità, alla maternità in primo luogo. Noi, una volta, parlavamo di valore sociale della maternità e da molto tempo non se ne parla più, invece essere madri deve tornare ad essere una cosa di prestigio".
E poi c'è il discorso che molte donne, molti uomini, non è che non vogliono diventare genitori ma non riescono a diventare genitori, Al ministro, allora, ho chiesto se dal punto di vista sanitario c'è qualche novità. Il ministro Roccella ha risposto che "noi sicuramente saremo vigili e presteremo molta attenzione al percorso maternità e sulla fertilità c'è ancora poca informazione., E' un bene salute su cui bisogna avere più informazioni, su cui bisogna fare prevenzione e che bisogna mantenere come altri beni salute, ma le donne in questo sono molto attente, solo, torno a ripetere, che su questo punto c'è ancora poca poca informazione, dobbiamo incrementare gli sforzi per far sì che ci sia maggiore informazione e consapevolezza"
In conclusione, uno scenario di bassa natalità è uno scenario incompatibile con qualsiasi prospettiva di sviluppo oltre che insostenibile rispetto al sistema sociale. Ci muoviamo, insomma, in controtendenza rispetto a molte altre realtà ed è diventato un problema molto grave. È vero che non dobbiamo spaventarci ma, nei prossimi anni, questo problema inciderà molto nella nostra vita