Con l’avvio dei lavori sul Corso “Stretto” e in Piazza Duomo, sono molti i disagi percepiti da residenti, professionisti e commercianti, costretti a muoversi in un centro storico quasi "soffocato dai cantieri".
Il Partito Democratico interviene sulla situazione e lancia una raccolta firme per chiedere all’amministrazione comunale un impegno concreto e concertato per dare risposta alle richieste di coloro che vivono quotidianamente il centro storico.
“Sia chiaro: le opere vanno realizzate e salutiamo positivamente lo sblocco dell’impasse, considerato che si tratta di lavori attesi da anni; tuttavia, la contestuale apertura di cantieri così impattanti avrebbe dovuto indurre l’amministrazione ad un confronto aperto con la città per stabilire le modalità di lavorazione e indicare un cronoprogramma certo.” spiega il Pd.
Nello specifico il partito di opposizione attraverso la raccolta firme vuole chiedere “un impegno per assicurare ristori alle attività commerciali penalizzate, un nuovo bando ‘Fare centro’; il rispetto degli impegni assunti con l’ordine del giorno che era stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale più di tre anni fa; un piano dei parcheggi definitivo, concreto e coerente con le aspettative della città, su cui non si può più indugiare”
Il primo banchetto di raccolta firme si terrà domani, sabato 4 marzo, dalle ore 10:30 alle 12:30 ai Quattro cantoni; a seguire, ci saranno banchetti tutti i sabati del mese di marzo (11-18 e 25), con gli stessi orari e nello stesso luogo.
Di seguito, il testo completo del documento che verrà portato all’attenzione di cittadine e cittadini.
In questi giorni, il centro storico dell’Aquila è soffocato dai cantieri; l’avvio dei lavori sul così detto Corso Stretto e l’apertura del cantiere in Piazza Duomo, stanno creando disagi enormi a residenti, professionisti e commercianti. Sia chiaro: le opere vanno realizzate e salutiamo positivamente lo sblocco dell’impasse, considerato che si tratta di lavori attesi da anni; tuttavia, la contestuale apertura di cantieri così impattanti avrebbe dovuto indurre l’amministrazione ad un confronto aperto con la città per stabilire le modalità di lavorazione e indicare un cronoprogramma certo. Al contrario, apprendiamo dai commercianti che, in particolare per il cantiere del Corso Stretto, erano state fatte promesse che non sono state mantenute: si era preso l’impegno, a titolo d’esempio, di far avanzare i lavori di ripavimentazione per tratti ridotti di qualche decina di metri ed invece la chiusura è stata di oltre 150 metri. Inoltre, non sono chiari i tempi di realizzazione delle opere, non c’è un cronoprogramma definito e condiviso, ed evidenziamo che al cantiere di Piazza Duomo si aggiungerà anche quello per il restauro del Duomo.
Vanno ascoltate le legittime richieste di residenti, professionisti e commercianti: servono indicazioni chiare sui tempi e sulle modalità di lavorazione, vanno accelerate le opere con turni anche notturni e, soprattutto, fin d’ora, va previsto uno stop dei cantieri nei mesi estivi. Inoltre, l’amministrazione dovrà valutare - tra le pieghe del prossimo bilancio - la possibilità di prevedere dei ristori per le attività commerciali fortemente penalizzate dai cantieri, così come previsto da altre città in situazioni simili, iniziando da un impegno istituzionale forte per attivare la legge regionale numero 32 del 2019, che prevede proprio indennizzi per mancati introiti dovuti all’apertura di cantieri pubblici. Ribadiamo, altresì, l’urgenza di far scorrere, finalmente, la graduatoria del bando ‘Fare centro’, l’unica politica pubblica fin qui messa in campo per il ripopolamento del centro storico, e che ricordiamo fu articolata a valle di 24 tavoli di concertazione con le articolazioni territoriali e le parti sociali, e sproniamo l’amministrazione comunale a farsi parte diligente con Regione Abruzzo per la definizione di un nuovo bando ‘Fare centro’, a valere sulle risorse del così detto ‘Restart 2’.
Chiediamo, dunque, l’apertura di un tavolo di concertazione permanente con residenti, professionisti e commercianti, alla presenza di delegati dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione. Non solo. Chiediamo all’amministrazione comunale di dare finalmente seguito all’ordine del giorno che era stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale più di tre anni fa, e che impegnava il sindaco e la giunta, nel breve periodo: a regolamentare gli orari di accesso dei mezzi pesanti, camion e furgoni in centro storico, al fine di poter garantire lo svolgersi dei lavori compatibilmente con la vita di residenti, commercianti e professionisti; a regolamentare l’afflusso di macchine e operatori coinvolti nei lavori con l’individuazione di parcheggi esterni al perimetro delle mura ad uso esclusivo per gli operatori del centro storico; a predisporre parcheggi gratuiti a rotazione con disco orario; a ripristinare il tapis roulant che collega il terminal di Collemaggio a Piazza Duomo, così da rendere fruibile gli stalli presenti; a prevedere navette continue gratuite per il collegamento al centro storico con parcheggi di scambio (Terminal, Acquasanta, piazza d’Armi) implementando le corse dalle frazioni verso fermate del centro storico (Villa comunale e Fontana Luminosa); a pianificare la viabilità delle strade di accesso ed interne al centro storico, tenendo conto delle modificazioni quotidiane dovute ai lavori di ricostruzione oltre che di quelli appena avviati; a migliorare il decoro urbano e la vivibilità, con l’incremento della illuminazione pubblica, con l’illuminazione, anche temporanea, delle vie e delle aree non ancora interessate dai processi di ricostruzione, con una più efficace segnaletica stradale, con l’incremento e la riqualificazione di bagni pubblici.
Aggiungiamo che si dovrebbe iniziare a riflettere, finalmente, sul tema della città ‘del tempo e degli orari’: in questo senso, una delle proposte che abbiamo già messo in campo è di sperimentare la possibilità di interdire il transito dei mezzi - pesanti e non - dei cantieri della ricostruzione e delle opere pubbliche nella fascia oraria che va dalle 7:45 alle 8:15, consentendo a cittadine e cittadini di portare i figli a scuola e di andare a lavoro con maggiore tranquillità. Con l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale chiedevamo, inoltre, l’apertura di un confronto sull’offerta di mobilità pubblica per il centro storico e su un piano parcheggi definitivo; avevamo ragione, evidentemente: l’altro enorme problema che soffoca il centro storico, soprattutto ora, con Piazza Duomo chiusa, è l’assenza drammatica di parcheggi che rende la vita impossibile a professionisti e residenti, ai cittadini che vogliono recarsi in centro e, di riflesso, ai commercianti. Nel programma di mandato con cui si presentò alle elezioni comunali del giugno 2017, il sindaco Pierluigi Biondi aveva promesso “un funzionante piano della mobilità, basato sullo scambio intermodale e su un intelligente piano dei parcheggi in centro storico”.
Poco meno di due anni dopo, ad aprile 2019, si parlò del piano parcheggi come asse portante del Pums disegnando progetti ambiziosi: un parcheggio multipiano a San Bernardino, un’area di sosta lungo via XX Settembre, un parcheggio lungo viale della Croce Rossa con il collegamento fino alle mura civiche. Nel luglio 2021, poi, si promisero 4 nuovi parcheggi a servizio del centro storico, per 1559 posti auto totali: a San Silvestro (80 posti, si ipotizzarono addirittura due piani ipogei), in viale della Croce Rossa (390 posti), in viale Gran Sasso (800 posti sotto il circolo tennis) e a Porta Leoni. Sono passati 6 anni dall’insediamento del centrodestra e di parcheggi non c’è alcuna traccia. L’unico progetto avviato è a Porta Leoni, al ribasso ovviamente; la passata amministrazione di centrosinistra aveva già sottoscritto un accordo con Ater nel 2017 per realizzare un’opera di riqualificazione che prevedeva, a seguito dell’abbattimento delle palazzine di edilizia popolare, la realizzazione di un parcheggio multipiano interrato da oltre 200 stalli riqualificando l’area a ridosso delle mura con un belvedere affacciato sul Gran Sasso.
C’era il progetto, c’erano le risorse finanziarie: dopo anni di inerzia, però, si è deciso di spacchettare le opere realizzando, con un primo stralcio, da quasi 1 milione di euro, un parcheggio a raso di 89 posti sulle mura (che non si potrà neanche asfaltare) e di rinviare ad un secondo stralcio, per oltre 3 milioni e 370 mila euro, la costruzione del parcheggio interrato. E chissà quando. D’altra parte, da anni proponiamo – inascoltati – di realizzare almeno un parcheggio multipiano su via XX Settembre, al posto del palazzo dell’ex Inam: l’allora assessora comunale Carla Mannetti si era detta favorevole, la Asl, proprietaria dell’immobile, era disponibile a valutare permute, rinunciando alla ricostruzione dell’edificio già finanziata. Sarebbe bastato chiedere alla Struttura tecnica di missione di rimodulare le risorse per sbloccare il progetto: se fossimo partiti per tempo, oggi avremmo già il parcheggio multipiano realizzato.
Ora, il tempo è scaduto. Per questo, chiediamo un tavolo di lavoro interistituzionale per arrivare alla definizione, in tempi brevissimi, di un vero piano per i parcheggi, con un cronoprogramma definito. Altrimenti, il centro storico è destinato a spopolarsi, restando una quinta scenografica per pochi eventi estivi.
Non lo permetteremo.