Un punto all’ordine del giorno in Consiglio comunale per dare spazio e sostenere le proteste delle donne e del popolo iraniano contro il regime, a parlare la referente dell'Associazione donne iraniane democratiche in Italia, Shahed Sholeh.
“Volevamo dedicare la giornata dell’8 marzo alle donne afghane e iraniane che non solo lottano per l’emancipazione ma anche per le condizioni del popolo. Vorrei che questa giornata fosse non solo di rivendicazione ma anche di racconto delle donne che nonostante le difficoltà sono arrivate” dichiara l’Assessore alle Pari Opportunità Ersilia lancia
“Ringrazio il Comune e l’Assessore Ersilia Lancia per questo invito. Tutto il mondo ha sentito e visto il coraggio e la lotta delle donne iraniane, lotta che è iniziata con l’uccisione di una ragazza di 22 anni, che per una semplice ciocca di capelli fuori posto è stata picchiata a morte. Ma questa non è una novità, è da quattro decenni che accade, il punto cruciale è che questa volta è stata la scintilla per la rivolta” racconta Shahed Sholeh
“Il potere assoluto del clero da la possibilità a tutto il regime iraniano di fare quello che vuole al suo popolo, durante questa rivolta 750 manifestanti sono stati ammazzati, più di 30000 sono prigionieri politici” continua l’attivista.
La rivolta ha unito tutte le persone di etnie, generazioni e classi sociali diverse, per la sovversione del regime, emerge dall’intervento in aula.
“Il regime non è riuscito a calmare la rivolta, perché le donne e gli uomini che vivono lì non hanno niente da perdere, è questo che pensano tutti i manifestanti, e non si tratta solo della libertà di vestirsi come si vuole” aggiunge
“Continuiamo a chiedere che l’Occidente interrompa la politica di accondiscendenza con questo regime, non basta condannare, non serve a nulla chiedere di non praticare violenza perchè è l’unica arma che il regime conosce. Il Consiglio Nazione della Resistenza ha sempre chiesto ai politici internazionali di intraprendere una politica ferma e netta contro il regime, il potere più grande del regime sono i guardiani rivoluzionari del regime iraniano, che sono responsabili delle uccisioni e l’Occidente deve metterli nella lista terroristica” conclude Shahed Sholeh.