Il Consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci torna sul tema della sanità regionale e lo fa chiedendo a gran voce una radicale svolta.
Al centro dell'affondo lanciato da Pietrucci c'è la raccolta firme proposta dal Comitato civico Salute pubblica di Chieti per realizzare nell’Ospedale di Pescara un DEA di II Livello, cioè una struttura altamente specializzata per l’area metropolitana Chieti-Pescara. Il Consigliere infatti ha invitato ad assumere una dimensione complessiva dello stato della sanità regionale evitando di prediligere una zona ad un'altra generando divari incolmabili e pesanti diseguaglianze.
Pietrucci ha posto accanto alla richiesta avanzata dal Comitato, la condizione che vivono coloro che sia nell'area costiera, come nel teramano e e soprattutto – nei Comuni montani dell’entroterra, nei borghi delle Terre Alte, risiedono in quei paesini che distano un’ora e mezza dal più vicino presidio ospedaliero e per i quali una diagnosi, una terapia, un intervento d’urgenza fanno la differenza tra la vita e la morte.
Ponendo le due questioni sulla stessa bilancia il Consigliere Dem ha dichiarato:
"La prima cosa da dire e fare è pretendere dalla Giunta regionale non un atto di favore per l’area metropolitana Chieti-Pescara, ma una programmazione sanitaria equilibrata e coerente che assicuri a tutti sia i servizi essenziali, sia le strutture più qualificate e specialistiche. Non a caso la precedente amministrazione prevedeva due DEA di II Livello: uno nell’area metropolitana costiera e un altro che coinvolgeva gli ospedali dell’Aquila e Teramo. Invece questa Giunta regionale, ipocritamente, pensando di non scontentare nessuno non prevede un DEA di II Livello e così finisce per scontentare tutti."
La critica di Pietrucci prosegue chiamando al in causa l'assegnazione di risorse senza equità durante la pandemia, gli squilibri degli investimenti in edilizia ospedaliera, le carenze di personale che impoveriscono le prestazioni, l’accanimento contro i Nuclei di Cura Primarie che colpiscono l’assistenza territoriale di base, la crescente mobilità passiva che costringe le persone ad andare a curarsi fuori regioni impoverendo i bilanci delle ASL e, fra poco, la possibilità dell'entrata in vigore dell' Autonomia differenziata. Tutti questi elementi per il Consigliere vengono a disegnare un quadro drammatico in cui mancano equità ed equilibrio.