Dalle opposizioni arriva un Ordine del giorno sul tema del Welfare e del sostegno a chi ha bisogno di assistenza.
L’ordine del giorno in questione, a prima firma della Consigliera Stefania Pezzopane, impegna il Sindaco e la giunta per le proprie competenze a farsi carico delle problematiche legate all’aumento delle retribuzioni di colf, badanti e assistenti domestici che nelle condizioni attuali graverà proprio sulle famiglie e sugli assistiti.
La proposta è dunque quella di chiedere al Consiglio e all’amministrazione di sollecitare governo e regione per le loro competenze sulle seguenti richieste urgenti: aumento del Fondo per la non autosufficienza e accelerazione delle modalità di accesso ai contributi; adeguamento dei contributi e semplificazione delle regole per i progetti di vita indipendente e per l’assistenza ai gravissimi; erogazione di un bonus straordinario a favore dei nuclei e delle persone che hanno sottoscritto regolari contratti in presenza di una persona non autosufficiente; revisione tempestiva delle formule di detrazione e deduzione delle spese tali da compensare gli oneri sostenuti e favorire l’emersione del lavoro nero; ampliamento dei criteri per l’ingresso di lavoratori stranieri che svolgano attività di lavoro domestico.
Dal primo gennaio 2023 infatti entrato in vigore il nuovo contratto collettivo nazionale per colf, badanti e collaboratori domestici. “Un atto che”, spiega Pezzopane “giustamente adegua le retribuzioni riconosciute a chi assicura assistenza domestica. Ma questa decisione si scarica esclusivamente sulle persone assistite: servono nuove azioni concrete a cominciare dalla erogazione di un adeguato bonus straordinario a favore dei nuclei e delle persone che hanno sottoscritto regolari contratti in presenza di una persona non autosufficiente.”
Inoltre per rendere concreto quanto sta accadendo la Consigliera ha proposto il seguente esempio: una famiglia che ha per 30 ore alla settimana badante o assistente ad una persona non autosufficiente avrà una spesa maggiore di circa 1.300 euro l’anno. Se l’operatore è dipendente a tempo pieno e convivente l’aumento medio annuo sarà di circa 1.600 euro.
Sono aumenti doverosi, ma che si abbattono esclusivamente sulle famiglie, in Italia oltre due milioni di nuclei, a L’Aquila centinaia. L’effetto da prevenire è quello dell’ulteriore impoverimento o della rinuncia alla assistenza, questo aumento si aggiunge all’aumento del costo della vita, ad un non proporzionale aumento di pensioni e retribuzioni, ai costi energetici che pesano di più su questo tipo di nuclei. Ne sono colpiti in particolare le famiglie con persone anziane non autosufficienti che hanno preferito non ricorrere al ricovero in RSA; le persone con importanti necessità assistenziali e sanitarie che hanno fortemente voluto che il luogo di vita rimanga la casa; le persone con disabilità che hanno optato per percorsi di vita indipendente con assistenti personali; i caregiver familiari che hanno necessità di essere aiutati, per quanto economicamente possibile, da assistenti, colf, operatori.
I pericoli da prevenire sono il ricorso ai rapporti di lavoro irregolare (i cui costi comunque fatalmente aumenteranno) o al ricovero in RSA e in istituto che potrebbe persino diventare più sostenibile economicamente per le famiglie; la rinuncia a percorsi di autonomia personale e vita indipendente intrapresi da persone con disabilità; la rinuncia ai collaboratori da parte dei caregiver familiari, sobbarcandosi anche quella parte di lavoro con ciò che ne deriva in termini di salute e isolamento. Tante associazioni unite insieme sollecitano una nuova attenzione di cui ci siamo voluti far carico. L’odg è stato sostenuto e firmato dall’intera opposizione, dunque oltre a quella della Pezzopane ha trovato le firme di Enrico Verini, Emanuela Iorio, Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia, Simona Giannangeli, Paolo Romano, Gianni Padovani, Stefano Palumbo, Stefano Albano, Lorenzo Rotellini.