Per l'associazione politica "Globuli Rossi" un nuovo PRG è una necessità impellente, ecco il loro comunicato stampa.
Tutte le Amministrazioni di sx e di dx che si sono succedute nel tempo hanno tutte affrontato anche se in maniere diverse, il problema trentennale dell’adozione del nuovo PRG.
Chi lo ha fatto organizzando meglio le risorse interne (Cialente e Di Stefano); chi ha nominato un ufficio del piano (Tempesta e Bonanni). Non era evidentemente un vezzo ma tentativi di corrispondere ad effettive necessità della Città. Biondi non solo non lo ha fatto ma ha, praticamente, abolito le funzioni anche della ripartizione dedicata alla pianificazione urbanistica.
E’ certo che Biondi non è impazzito: si è solo accorto che dietro alla voglia di nuovo PRG non c’è più il consenso facile e immediato da parte della Città che conta. Non ci sono più, infatti, le schiere di imprenditori in fila davanti alla porta del Sindaco in attesa di varianti e piani d’area ed in buona sostanza di concordare interventi equilibratori a fronte di investimenti di un certo rilievo nel quadro legittimo della cd edilizia concordata: in fondo a chi verrebbe in mente di costruire palazzi con annesse e concordate, appunto, strutture di servizio adesso all’Aquila?
Solo per questa ragione non si pensa più che il nuovo PRG sia una necessità della Città. Eppure la Citta NUOVA, quella cioè sorta dopo il 2009 non combacia nemmeno un po’ con la Città disegnata nel 1975: sono due Città diverse. Devono essere, dato che non si torna indietro, subito ricucite e riequilibrate urbanisticamente la nuove periferie della Città; deve essere scelta la nuova destinazione del patrimonio immobiliare ancora utilizzabile del progetto CASE e quella delle aree di risulta che nasceranno in seguito all’abbattimento del plessi ammalorati. Bisogna riequilibrare servizi, impianti ed edificato.
Bisogna risolvere, una volta per tutte, le problematiche relative alla ABITAZIONI PROVVISORIE in maniera definitiva ed uniforme (altro che legge Santangelo). Bisogna, cioè, sanare sulla base di criteri urbanistici uniformi e validi per tutti, solo le abitazioni provvisorie effettivamente sanabili cioè quelle che nel nuovo PRG saranno ricomprese in nuove-vecchie aree di espansione, di fatto, già urbanizzate.
Solo questo è il modo non clientelare ed obbiettivo di affrontare il problema delle “CASETTE” all’Aquila. Al riguardo dovrebbe considerarsi che il Comune, attualmente, versa in una situazione di DOPPIA ILLEGITTIMITA’:
1) perché non interviene con provvedimenti sanzionatori (ordini di demolizione e ordini di acquisizione al patrimonio comunale) nei confronti degli abusivi;
2) perché omette di riscuotere gli oneri di urbanizzazione dove possibile. Ecco il nuovo PRG consentirebbe di affrontare tali irrisolte problematiche con criteri equi e universali.
Questa volta a guadagnarci sarebbero solo i cittadini.