Il tema delle sedi comunali è senza alcun dubbio di fondamentale importanza sia per quanto riguarda l'urbanistica sia per quanto riguarda il tema dell'utilizzo dei soldi pubblici. Proprio toccando questi due piani e entrando nel dettaglio di tale questioni il Capogruppo in Consiglio comunale di L'Aquila Nuova, Paolo Romano, ha denunciato in una nota la gestione confusionaria e all'apparenza illogica riguado l'individuazione della sede dei servizi comunali.
Romano ha ricordato che l’amministrazione non ha voluto realizzare la sede dei servizi comunali nell’area di sua proprietà di 15mila metri quadrati tra via XXV aprile e via Rocco Carabba, pur avendo a disposizione ben 35 milioni di euro,mostrando invece l'intenzione di comprare da privati 11mila metri quadrati di direzionale sparsi tra uffici ex catasto di Villa Gioia, sede di via XXV aprile e immobile ex standa su corso Federico II; a questi si aggiungono altri 20mila mq di capannoni e prefabbricati in cemento armato con destinazione rimessa mezzi e officine ubicati tra la SS 80 e il nucleo industriale di Bazzano.
Il Consigliere ha poi illustrato nel dettaglio "Hanno deciso di permutare le abitazioni equivalenti proprietà del Comune con immobili direzionali scelti senza una minima pianificazione territoriale e dunque senza adeguata verifica degli standard urbanistici, come i parcheggi, e delle infrastrutture a servizio, come la viabilità a supporto. I privati che cedono, al contrario, avranno residenziale da poter subito immettere sul mercato, con il serio rischio di drogarlo."
Romano inoltre ha ricordato che la sede dei servizi comunali disegnata dalla precedente amministrazione avrebbe avuto 12mila mq di uffici, 7,5mila mq di parcheggi multipiano su tre livelli e 4,5mila mq di verde attrezzato; al suo posto sarà realizzato un autoparco comunale evidentemente insufficiente visto che vogliono acquistare altri capannoni per il rimessaggio dei mezzi.
"In questa confusione pianificatoria, dove sembra che l’unica regola vigente sia quella del caos, palazzo Margherita continua a non essere riconsegnato alla città: dalla sua finta inaugurazione sotto campagna elettorale sono passati 11 mesi. " così conclude Romano.