Un Consiglio comunale straordinario dedicato alla mancata ricostruzione delle scuole che vivono per la maggior parte nella precarietà dei moduli scolastici provvisori ad esclusione di alcune eccezioni, questo quanto richiesto con un ordine del giorno dalle opposizioni che in conferenza stampa hanno spiegato le ragioni di questa azione.
In particolare la consigliera Simona Giannangeli, capogruppo di L'Aquila Coraggiosa ha spiegato ai nostri microfoni:
"Questa azione nasce dalla volontà di rimettere al centro dell’attenzione del dibattito politico in città la questione della mancata ricostruzione delle scuole. Siamo quasi alla termine del primo anno della seconda amministrazione del sindaco Biondi, che aveva fatto della ricostruzione delle scuole un perno della sua campagna elettorale, siamo oggi dopo sette anni di questa amministrazione a dover assistere alla mancata ricostruzione complessiva di tutta quella che l’edilizia scolastica sia sul territorio della città che sul territorio delle frazioni limitrofe."
L'ordine del giorno, firmato da tutti i gruppi dell’opposizione con richiesta di consiglio straordinario vuole essere dunque una denuncia di quanto "non fatto", un momento di partecipazione per la comunità affinchè si ridesti l'attenzione su questo tema. I consiglieri auspicano la partecipazione e il coinvolgimento dei comitati cittadini sulle scuole, dei dirigenti scolastici, delle sigle sindacali.
"Si continua parlare di poli scolasticità edificare ex novo consumando altro territorio" ha proseguito la Giannangeli " mi chiedo quali generazioni fruiranno del polo scolastico di Collemaggio, visto che sappiamo in quali condizioni versa, quali sono i vincoli di destinazione, quali le lungaggini. Abbiamo depositato un ordine del giorno dove chiediamo la verifica puntuale costante su ogni edificio e quali siano le reali destinazione economica, chiediamo l'istituzione di un assessorato specifico sulla scuola dove possano prendere la parola tutti gli attori in città che hanno a che fare con la scuola, chiediamo che ci sia a fine anno di ogni anno uno specifico resoconto su quello che è stato, fatto su quanto realmente è stato fatto e soprattutto siamo preoccupate tra le 1000 cose anche del fatto che si va verso una città con un centro storico privo di scuole