"La ludoteca comunale “Il Piccolo Mondo” al Parco del Sole è chiusa; sospese le attività dedicate a bambine e bambini, serrato il cancello di uno spazio pubblico che, in questi mesi, era diventato imprescindibile per le famiglie aquilane, aperto e accogliente, dove si sono susseguiti centinaia di eventi, tra laboratori, flash mob, gioco libero. Un progetto virtuoso che ha avuto il pregio, tra l’altro, di contribuire al contrasto della diffusa povertà educativa in una città che ha estremamente bisogno di spazi vocati alla produzione e alla fruizione culturale. Eppure, oggi la ludoteca è malinconicamente chiusa. E la responsabilità è di una amministrazione miope, distratta, impegnata in una propaganda continua, tra selfie e annunci, che celebra il nuovo trenino al parco giochi del Castello ma non si prende cura dei servizi educativi che andrebbero assicurati alle nostre figlie e ai nostri figli."
Questa è la dura denuncia dei Consiglieri comunali del Partito Democratico Stefano Albano e Stefano Palumbo i quali hanno hanno ripercorso la storia di questo importante progetto per la città.
"La ludoteca comunale è nata a valle del progetto “Solo posti in piedi: educare tra i banchi”, selezionato dall'impresa sociale Con i bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e partito ufficialmente nell’autunno del 2018, con l’impegno di nove associazioni culturali aquilane - Brucaliffo (associazione capofila); Bibliobus, Koinonia; Nati nelle Note; Atelier Kontempo'raneo; FabLab L'Aquila; MuBAQ Museo dei Bambini L'Aquila; Uisp Comitato provinciale L'Aquila; Esprit Film - in partnership con il Comune e l’Università dell’Aquila, gli istituti comprensivi Mazzini, Patini, Rodari, Carducci, Dante Alighieri e Paganica e la Fondazione Labos. “Il piccolo mondo” ha aperto le sue porte alla città nel settembre 2021 e, da allora, sono state centinaia e centinaia le tessere sottoscritte dalle famiglie che hanno fatto partecipare bambine e bambini alle diverse attività proposte. Al termine della prima fase del progetto, nel giugno 2022, il Comune dell’Aquila avrebbe dovuto pubblicare un bando pubblico per l’affidamento triennale della gestione dello spazio, così da fornire una prospettiva stabile e duratura alla ludoteca: non lo ha fatto.
Il sindaco Pierluigi Biondi e l’allora assessore alle Politiche sociali Francesco Bignotti avevano promesso pubblicamente, nel mese di marzo 2022, che avrebbero pubblicato il bando “entro Pasqua”: l’ennesima promessa disattesa. D’altra parte, l’amministrazione non aveva neanche appostato in bilancio le somme necessarie. Sta di fatto che, dopo un periodo di chiusura, la ludoteca ha potuto riaprire, l’estate scorsa, a seguito di una proroga di due mesi concessa alle associazioni che avevano dato vita al progetto; dunque, si è proceduto con un’altra proroga, per la durata di tre mesi, per circa 240 ore totali che, dilazionate, hanno consentito le attività fino ai giorni scorsi. Poi, la ludoteca ha dovuto sospendere di nuovo le attività.
L’amministrazione Biondi, da marzo scorso, non è stata capace di pubblicare il bando per l’affidamento di un servizio così importante- attaccano i consiglieri- di questo chiediamo conto al sindaco e alla sua Giunta. Ed ora? Ed ora succede che, a sorpresa, la giunta comunale ha autorizzato un nuovo affidamento diretto di tre mesi ma ad un’altra cooperativa che dovrà, di fatto, ricominciare da capo assicurando la riapertura della ludoteca, ci auguriamo in tempi brevi, e mettendo in campo nuove attività per soli 90 giorni (a meno di altre proroghe, ovviamente). E’ una bruttissima abitudine della maggioranza di centrodestra preferire gli affidamenti diretti e le proroghe continue alla pubblicazione di bandi pubblici che dovrebbero garantire l’erogazione puntuale ed efficiente dei servizi oltre che la piena trasparenza degli atti amministrativi. Vale a tutti i livelli. A farne le spese, purtroppo, sono i cittadini e, nel caso specifico, le bambine e i bambini che non potranno usufruire, fino alla prossima riapertura, di uno spazio così importante e che scontano, comunque, una gestione frammentaria e discontinua che non consente di organizzare le attività sul lungo periodo e, così, di garantire pienamente un servizio che pure è fondamentale. L’Aquila non ha bisogno di podestà che elargiscano incarichi e affidamenti a piacimento ma di un governo cittadino capace di gestire la ‘cosa pubblica’ nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e buona amministrazione.