“Sulla Casa di Comunità ancora nessuna risposta” così il gruppo consiliare L’Aquila Coraggiosa annuncia una mobilitazione per sabato 22 aprile alle 11, all’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio (piazzale centrale).
Dopo l’annuncio da parte della ASL e dell’Amministrazione di collocare all’interno dell’Ospedale San Salvatore, e precisamente presso l’edificio Delta 7, l’unica Casa di Comunità prevista per il Comune dell’Aquila, L’Aquila Coraggiosa aveva convocato una conferenza stampa chiedendo di aprire un dibattito pubblico partecipato sulla questione, e di tornare indietro rispetto alla decisione presa.
Le richieste rivolte alla direzione della ASL e al Sindaco Biondi in quanto autorità sanitaria erano le seguenti:
-di escludere la collocazione della Casa di Comunità nel Delta 7 dell’Ospedale San Salvatore e valutare la possibilità di avere due Case a L’Aquila razionalizzando la presenza di Case nel territorio dei Comuni vicini
-di procedere subito alla sostituzione dei medici pensionati dei nuclei di cure primarie dal momento che non ci sarebbe aggravio di costi rispetto al precedente bilancio (o si punta a risparmiare sempre a danno della salute dei cittadini?)
-di rendere pubblici il numero, la qualifica e le modalità di reperimento del personale da impiegare nella nuova struttura
-di convocare un’assemblea pubblica per spiegare alla cittadinanza dove e come si intende organizzare il lavoro delle Case di Comunità e conoscere le aspettative degli utenti del Servizio Sanitario Pubblico.
Ma di lì in poi, nessuna risposta, racconta L’Aquila Coraggiosa.
“Siamo convinti che una Casa della Comunità debba essere collocata a Collemaggio presso l’ex Ospedale psichiatrico, rispettando i vincoli di legge con una visione strategica della città che utilizza gli spazi disponibili per rispondere ai bisogni e ai diritti delle cittadine e dei cittadini, vi invitiamo pertanto sabato 22 aprile ore 11 alla mobilitazione” dichiara il gruppo consiliare.
Le Case di Comunità sono strutture programmate e finanziate dal PNRR aperte 24 h su 24 per 7 giorni alla settimana per offrire alla cittadinanza assistenza sanitaria e sociosanitaria che, come si legge nel decreto ministeriale di riferimento(DM 77 del 23 maggio 2022), devono essere “facilmente riconoscibili e raggiungibili” e devono garantire assistenza medica, infermieristica, psicologica e sociale oltre che identificare i bisogni sanitari del territorio e orientare le cittadine e i cittadini verso la risposta più efficace per il loro problema.
Scopo di queste strutture è non solo offrire servizi di prossimità ma anche decongestionare gli Ospedali evitando carichi di lavoro inappropriati.
“E’ evidente che a fronte di queste caratteristiche la collocazione all’interno dell’Ospedale è inspiegabile e concentra in un unico luogo l’assistenza ospedaliera e quella territoriale contraddicendo il principio stesso di territorialità. Inoltre si concentrerebbe l’assistenza sanitaria a L’Aquila Ovest lasciando sguarnito il territorio ad Est della città. La scelta del luogo sembra dunque più dettata da criteri economici che di funzionalità, più attenta alle esigenze dell’ospedale che a quelle della popolazione.” spiega il gruppo consiliare.