Atmosfera 'caldissima' in vista del Consiglio regionale convocato dal presidente Giuseppe Di Pangrazio per stamane, alle ore 10. All'ordine del giorno, la discussione sul progetto di legge di riorganizzazione della struttura amministrativa e dirigenziale della Regione. Con una variazione di bilancio che, ieri pomeriggio, è stata discussa in Prima Commissione. E che sta facendo già molto discutere.
"Come più volte denunciato, questa Giunta regionale sta facendo solo chiacchiere e visto che si appresta a festeggiare i suoi primi 60 giorni di operato, in fretta e furia ha preparato un provvedimento discutibile sotto diversi punti di vista". Ad attaccare, i consiglieri regionali di Forza Italia. "Di fronte alle tante promesse a cui il centrosinistra deve dare ancora delle risposte – scrivono i rappresentanti dell’opposizione di centrodestra - si è pensato bene di ricorrere a una variazione di bilancio inserita all’interno della legge che doveva rappresentare la vera rivoluzione della struttura organizzativa regionale. Già questo dice tutto sul modo di operare di questo governo regionale. Il Governo D’Alfonso ha deciso di sottrarre risorse importanti pari a 940mila euro alla ‘Tutela delle risorse idriche e dell’assetto idraulico e idrogeologico’ per assegnarle all’abbattimento dell’ex Cofa di Pescara, che secondo gli annunci del Presidente D’Alfonso sarebbe già dovuto essere raso al suolo da ben 50 giorni".
I consiglieri di Forza Italia hanno inteso precisare che "il precedente Governo di centrodestra, per la difesa del suolo, aveva stanziato 2milioni e 100mila euro che oggi si vogliono dimezzare in favore dell’ex Cofa e a scapito di altre più stringenti priorità disseminate sul territorio. Non è questo però l’unico ambito in cui vengono vanificati gli interventi operati dalla Giunta Chiodi. Basti pensare alla riforma della struttura organizzativa regionale: noi avevamo ridotto il numero dei dirigenti della Giunta a 78 unità, con evidenti benefici dal punto di vista finanziario mentre oggi, con la Legge che si vorrebbe far passare per rivoluzionaria, si prevede di tornare a 120". In realtà, il presidente della I Commissione Maurizio Di Nicola ha già spiegato che si è trattato di un refuso di trascrizione e che il passaggio sarà superato con un provvedimento ad hoc.
Forza Italia stigmatizza anche gli interventi nel settore della cultura e pare non aver preso affatto bene la decisione della Giunta D'Alfonso di finanziare, e così salvare, l'edizione 720 della Perdonanza Celestiniana. "Non si spiega il motivo per il quale si è deciso di finanziare specificatamente le celebrazioni della Perdonanza Celestiniana, dimenticandosi però di manifestazioni di altrettanta rilevanza, come il Mastrogiurato di Lanciano, la Giostra Cavalleresca di Sulmona o la Settimana Mozartiana di Chieti. Ci allarma soprattutto l’aver deciso di azzerare il finanziamento di 300mila euro ciascuno, inserito nel bilancio di previsione, destinato all’Istituzione Sinfonica Abruzzese, al Liceo Musicale Braga di Teramo, al Teatro Stabile d’Abruzzo e al Teatro Marrucino, ricorrendo alla giustificazione della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato".
La cosa però che va posta in evidenza in questa variazione di bilancio, stando alle parole dei consiglieri d'opposizione, è il suo reale obiettivo: "sottrarre al Consiglio regionale il controllo dei fondi regionali per la cultura a tutto vantaggio della Giunta. Non bisogna dimenticare che siamo in agosto e questi enti hanno già assunto varie obbligazioni; se questa variazione dovesse passare, si tradurrebbe in un vero e proprio disastro per le Istituzioni culturali abruzzesi".
Pronta la replica della maggioranza di centrosinistra. "Non abbiamo in alcun modo penalizzato la cultura, né tantomeno sottratto fondi destinati alla difesa del suolo". A rispondere è il Consigliere regionale del PD, Camillo D’Alessandro, primo firmatario della variazione di bilancio. "Il centrodestra – sottolinea D’Alessandro – forse dovrebbe approfondire meglio la questione del sostegno alla cultura. Oggi, purtroppo, ci troviamo nella condizione di non poter erogare i fondi, già iscritti in bilancio, destinati alle istituzioni culturali. E questo perché la Corte dei Conti ha imposto l’obbligatorietà della procedura che prevede la creazione di un fondo unico per la cultura, la pubblicazione di un bando e solo dopo lo stanziamento delle somme. Voglio comunque rassicurare gli operatori e le istituzioni culturali, perché faremo in modo che non si verifichino disagi, ma soprattutto nei bandi saranno tenute in debito conto le attività già avviate e gli impegni eventualmente già assunti". Per ciò che riguarda i fondi per la demolizione dell’ex Cofa, e che per Forza Italia sarebbero stati sottratti alle risorse destinate alla difesa del suolo, D’Alessandro precisa che "non c’è stata alcuna riduzione di somme. Abbiamo agito – conclude – sul fronte delle entrate, destinando a quest’opera gli introiti, a esempio, di alcuni canoni incassati dalla Regione".
Insomma, si preannuncia una vera e propria 'battaglia politica' nella seduta del Consiglio di 'ferragosto'. E battaglia annuncia - da giorni - anche il Movimento 5 Stelle, sulla riorganizzazione generale della struttura amministrativa e dirigenziale. "Auspichiamo che tutte le forze sindacali, Cgil, Cisl, Uil, Direr, e tutti i soggetti portatori d’interesse, mettano in atto un’azione sinergica a tutela dei lavoratori pubblici dell’ente Regione e non solo di questi".
A dirlo, la Capogruppo del M5S Sara Marcozzi. "Abbiamo già ampiamente denunciato il concreto rischio di deriva autoritaria che la riforma della struttura organizzativa apporterebbe alla ‘macchina regionale’ – aggiunge Marcozzi – deriva pericolosa manifestataci anche dai dipendenti dell’ente stesso che, nei corridoi del palazzo, ci esprimono profonda preoccupazione, segnalandoci il mancato rispetto del diritto, in particolare del D.Lgs. 165/2001 che impone una serie di tutele per i lavoratori e, soprattutto, una diversificazione netta e precisa, prescrivendo una serie di pesi e contrappesi fra l’azione politica e quella amministrativa. Una separazione di poteri, nell’ottica della tutela del pubblico interesse".
Lo stesso Decreto Legislativo - ricorda la consigliera pentastellata - "prevede già una serie di azioni straordinarie, quali la nomina di un commissario ad acta, che possa sopperire le mancanze di un dirigente che non adempia agli obiettivi allo stesso assegnati. Ma vi è di più – continua – perché secondo molti giuslavoristi, nella riforma proposta dalla maggioranza di D’Alfonso sarebbero state attivate procedure che presenterebbero elevati profili d’illegittimità e incostituzionalità, in quanto la proposta di legge di rinnovamento della macchina amministrativa sarebbe stata sapientemente trasformata da atto amministrativo-deliberativo, ad atto legislativo, anche al fine di scongiurare i possibili ricorsi da parte dei singoli lavoratori interessati. Per questo chiediamo l’intervento dei sindacati, per i quali sarebbe la giusta occasione di mostrarsi guardiani dei diritti dell’intera collettività abruzzese, agendo al fine di preservare la nostra regione da una deriva totalitaria che questa proposta di legge potrebbe istituzionalizzare".
Intanto, la Commissione ha licenziato le modifiche allo Statuto della Regione che arriveranno in Aula per la discussione. Si tratta della prima lettura, cui seguirà nei prossimi mesi la seconda e definitiva approvazione.
Una delle principali novità (approvata all’unanimità) riguarda la composizione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, così da assicurare la rappresentatività nell’organismo a tutte le coalizioni collegate a candidati alla carica di Presidente della Giunta regionale. "Con questa modifica – ha spiegato il Presidente della Commissione Statuto Camillo D’Alessandro – abbiamo mantenuto fede all’impegno assunto nel corso della seduta dell’insediamento. L’attuale composizione, infatti, si basava su un sistema bipartitico che oggi è stato superato nei fatti. Era giusto garantire a tutte le forze che siedono in Consiglio una presenza nell’Ufficio di Presidenza, così come avviene in Parlamento".
Per il funzionamento dell’Ufficio di Presidenza sono state già depositate delle modifiche al Regolamento, che disciplinano i singoli casi che potrebbero verificarsi, compresa la parità nelle procedure di votazione. Con la modifica dell’articolo 44 dello Statuto e l’introduzione dell’articolo 46 bis, è stata poi prevista l’istituzione della figura del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta. La sua nomina, che non comporta alcuna indennità aggiuntiva per l’esercizio delle funzioni, spetta al Presidente della Giunta che lo individua tra i Consiglieri regionali. "Il Sottosegretario – è scritto nella norma – coadiuva il Presidente nello svolgimento dei compiti inerenti il suo mandato e in particolare: partecipa alle sedute della Giunta regionale, pur non facendone parte, senza diritto di voto; può essere incaricato dal Presidente a seguire specifiche questioni e ha facoltà di riferire direttamente su argomenti e questioni afferenti alle funzioni attribuitegli: può essere delegato a rispondere a interrogazioni di competenza della Giunta regionale; partecipa alle riunioni della Conferenza dei Capigruppo".
"Anche su questa modifica – continua D’Alessandro – c’è stata un’ampia convergenza, anche da parte del centrodestra. Ha votato contro solo il M5S, ma non per ragioni di merito, quanto piuttosto perché i Consiglieri avevano chiesto più tempo per la discussione. D’altra parte si tratta di una figura necessaria, sia per il numero ridotto dei componenti della Giunta, sia per la mole di lavoro in capo al Presidente e legato alle deleghe rimaste di sua competenza”. L’ultima modifica riguarda la possibilità di convocare le sedute della Giunta regionale non solo all’Aquila o a Pescara. Per ragioni di particolare rilevanza e per argomenti specifici, infatti, potranno essere fissate anche in altri luoghi e aperte alla partecipazione dei portatori di interesse. "Un modo – conclude Camillo D’Alessandro – per avvicinare i cittadini e i territori all’attività istituzionale, rendendoli veramente partecipi delle decisioni".