Stamane il Partito Democratico si è riunito in assetto di emergenza per affrontare, in sede di conferenza stampa, la vicenda dell’attacco hacker alla Asl 1, che per i Dem sta chiaramente mettendo in evidenza le criticità della Azienda Sanitaria Locale Avezzano-Sulmona L’Aquila.
Per l’occasione il partito ha riunito le principali cariche che esprime nel territorio e i suoi dirigenti provinciali. Tra i presenti il capogruppo in Consiglio comunale Stefano Albano, i consiglieri comunali Stefania Pezzopane e Stefano Palumbo, il Consigliere Regionale Pierpaolo Pietrucci, la responsabile regionale sanità del PD Abruzzo Eva Fascetti, il segretario provinciale Francesco Piacente, la segretaria del PD Avezzano Anna Paolini e militanti di tutto il territorio della provincia.
La richiesta dei vertici del partito è chiara: la messa a disposizione del mandato da parte del Presidente della Regione Marsilio, l’Assessore alla Sanità Verì, il presidente D’Amario e il manager Romano; inoltre non sono mancati i fendenti rivolti al Sindaco Biondi, in qualità di presidente del comitato ristretto dei sindaci, il quale è stato chiamato in audizione dal gruppo consiliare del partito per chiarire all’interno del Consiglio la posizione e le azioni del Comune in questa vicenda.
Gli esponenti Dem hanno definito chiaramente ciò che sta dettando le loro azioni in questa vicenda ovvero l’assurda dicotomia che si è venuta a creare fra il grido d’aiuto dei cittadini e l’assordante silenzio delle istituzioni che, a detta del PD, si stanno mal celando dietro alle indagini della Procura.
Le accuse rivolte alla così detta “filiera” che governa il territorio abruzzese sono pesanti, i rappresentanti del centro destra vengono accusati di distrazione di massa fra post sul Giro d’Italia, scudetti del Napoli e promozioni del Pineto, senza alcun pronunciamento sulla vicenda che sta mutando la vita quotidiana di gran parte della popolazione abruzzese, per giunta su un tema delicato e preminente come la sanità.
Proprio la sanità è stata posta dai democratici come l’emblema del fallimento della Giunta Marsilio in questi anni di mandato. Nel corso degli interventi, infatti, gli esponenti del PD hanno identificato l’attacco hacker e gli eventi che ne sono seguiti solo come la punta dell’iceberg di una mala gestione che si pone in evidenza dinanzi alla precarietà delle strutture, della mobilità passiva e del Bilancio dell’intero sistema sanitario regionale.
Oltre alle accuse e alle stilettate relative all’ambito della mancanza di una gestione costruttiva e poggiate sulle critiche ad un approccio che viene descritto come omertoso e assolutamente non condiviso da chi si trova all’opposizione, dal PD arrivano anche critiche pesanti legate ai fatti concreti emersi dalle ricerche portate avanti nei quindici giorni passati dal giorno dell’attacco hacker del 3 maggio. Ciò che il consigliere Stefano Albano ha sottolineato è che non sembrerebbe che sia stato fatto tutto ciò che era in potere e in dovere ai vertici della ASL; infatti, facendo riferimento alla legge europea 679 gli esponenti hanno dichiarato che:
“La asl era obbligata a notificare la violazione dei dati entro 72 ore a tutti gli utenti” e si chiedono “è stato fatto?” secondo quanto a conoscenza del partito no.
L’altro fatto posto come pesante mancanza dei vertici regionali è quanto emerso dall’accesso agli atti portato avanti dai Consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci e Silvio Paolucci, dal quale emerge che la ASL 1 così come l’intera regione non aveva e non ha attivato alcuna polizza assicurativa per la cyber security ed è proprio questo fatto che per Pietrucci rappresenta “una colpa che obbliga alle dimissioni”.
Ciò che vien da pensare nell’assistere a questa vicenda e nell’ascoltare quanto emerso dalla conferenza di stamattina è che il re è nudo e a causa dell’emergenza da cui si trova attorniato sono nudi anche tutti i “sudditi” che vedono posti come spettacolo i propri dati ormai alla mercè di chiunque.
Il re in questione però, trovandoci in una democrazia, non è facilmente identificabile, o meglio è espressione di una pluralità di responsabilità e rappresentanti, nonché di dirigenti.
Una cosa è certa, ciò che sta accadendo ha un peso notevole sulla vita concreta dei cittadini e dei pazienti, la sanità è un tema che negli ultimi anni l’intero pianeta ha imparato a non sottovalutare e non lo si può fare nemmeno nel caos in cui ci si sta ritrovando in questo momento. La tutela della vita e la custodia delle persone e dunque il diritto alla salute è il primo dovere di ogni uomo e di ogni donna e dunque della politica, non è ammissibile quindi restare in balia degli eventi.
Il re è nudo, siamo tutti nudi, ciò che è accaduto è ormai accaduto non lasciamo che sia un bambino a dircelo. Smentiamo la storiella di Andersen e parliamone. Ne parli la politica, ne parli l’opposizione ne parli la maggioranza, ne parli la popolazione. Il nostro giornale farà la sua parte