"Il Sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale deve essere una figura dotata di una straordinaria pariteticità all'interno del governo regionale".
Parole del presidente Luciano D'Alfonso, innanzi all'assise consiliare che ha approvato in prima lettura, nella nervosa seduta di ieri, il progetto di legge di modifica dello Statuto della Regione, che prevede l’istituzione della figura del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta e la possibilità di convocare sedute della Giunta regionale 'tematiche', in luoghi diversi dall’Aquila e Pescara. Al contrario, non è stata ampliata la composizione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Il testo tornerà in Aula tra due mesi per la seconda e definitiva approvazione, così come previsto dall’articolo 87 dello Statuto.
Via libera, dunque, a meno di clamorose sorprese, alla nomina di Camillo D'Alessandro che, ha spiegato D'Alfonso, "dovrà avere un vincolo di grande fiducia con il presidente, ma anche con l'intera componente governativa e dovrà avere tutte le prerogative e le condizioni per operare al meglio. Perché - ha inteso sottolineare il Presidente - la riforma nazionale ha ridotto il numero degli assessori e dei consiglierei regionali ma non ha affatto ridotto la complessità delle competenze regionali e la complessità della società. Da qui, la nostra idea di governo: un Sottosegretario, che sia un consigliere regionale e che non produca ulteriore spesa a carico del bilancio regionale, che sia di ausilio al presidente e all'intera Giunta".
Sulle barricate l'opposizione di centrodestra. "E' chiaro che D'Alfonso vuole modificare lo Statuto della Regione Abruzzo per 'sistemare' Camillo D'Alessandro - l'affondo di Gianni Chiodi - per ritagliargli un ruolo nell'esecutivo ed affidargli alcune deleghe come Trasporti e Infrastrutture che il Presidente si è tenuto per sé, superando il limite di sei assessori che impone lo Statuto. D'Alessandro verrebbe ad essere a tutti gli effetti il settimo assessore in quanto parteciperà ai lavori della giunta e avrà gli stessi impegni degli altri assessori".
Chiodi ha voluto puntualizzare che tale figura non è prevista dalla Costituzione: "Non vedo la necessità dunque di istituirla in Abruzzo. Camillo D'Alessandro è già un Consigliere regionale e se vorrà essere utile alla comunità abruzzese potrà farlo anche senza ulteriori incarichi. Il presidente D'Alfonso ha già sei assessori, un direttore generale, un sottosegretario alla presidenza, sei direttori regionali e una ottantina di dirigenti oltre che uno staff di presidenza, stretti collaboratori scelti da lui proprio 'per l'ascolto e la vicinanza alla gente abruzzese', quindi - ha incalzato l'ex presidente della Regione- non ha bisogno di creare una poltrona in più".
Sul piede di guerra anche il Movimento 5 Stelle. "Il M5S non ci sta a fare da cavallo di Troia per l'istituzione della figura del sottosegretario alla Presidenza della Giunta", ha spiegato la capogruppo Sara Marcozzi. "La proposta di legge originariamente spacciata come 'inclusione delle opposizioni' e istitutiva di un nuovo segretario all'interno dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale è diventata, in Commissione, tutt'altro: istituzione del Sottosegretario alla Giunta e la possibilità discrezionale e indiscriminata di convocare Giunte itineranti, di fatto, istituendo e legittimando una continua campagna elettorale. Nella seduta odierna del Consiglio regionale - ha concluso Marcozzi - il M5S ha rinunciato al posto-contentino di Segretario nell'Ufficio di Presidenza ritirando gli emendamenti, e esprimendosi contro e coerentemente, l'istituzione del sottosegretario. Altre sono le riforme che occorrono agli abruzzesi, vedremo come si comporteranno maggioranza e centrodestra sulla discussione e votazione della pdl presentata dal M5S sul dimezzamento degli stipendi dei consiglieri".
I lavori del consiglio
Il Consiglio regionale, presieduto dal Presidente Giuseppe Di Pangrazio, in apertura dei lavori ha approvato due risoluzioni: la prima riguarda la situazione di sovraffollamento delle carceri e invita il Governo nazionale ad adottare provvedimenti di amnistia e indulto, “il cui ambito di applicazione sarà definito dal Parlamento stesso in considerazione della gravità dei reati”; la seconda punta ad adottare qualunque iniziativa necessaria a evitare l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato ad altro corpo di polizia. Era stata presentata anche una terza risoluzione, riguardante il Documento di programmazione economica-finanziaria regionale, che è stata invece respinta.
Via libera, in prima lettura, anche al progetto di legge di modifica dello Statuto della Regione, che prevede l’istituzione della figura del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta e la possibilità di convocare sedute della Giunta regionale “tematiche”, in luoghi diversi dall’Aquila e Pescara. Introdotto anche il sistema elettronico di voto in tutte le sedute del Consiglio. Non verrà, invece, ampliata la composizione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Il testo tornerà in Aula tra due mesi per la seconda e definitiva approvazione, così come previsto dall’articolo 87 dello Statuto.
L’Assemblea ha poi approvato la proroga al 31 dicembre prossimo dell’entrata in vigore della normativa sulla prevenzione antisismica, l’accordo transattivo con il Difensore civico regionale Nicola Sisti (il cui incarico è stato prorogato al febbraio 2016) e il programma di utilizzo dei proventi derivanti dall’alienazione di alloggi dell’Ater di Teramo.
In chiusura dei lavori il Consiglio regionale ha approvato due risoluzioni: la prima impegna il Presidente della Regione a impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge statale che di fatto sblocca il progetto della centrale PowerCrop di Avezzano; la seconda, invece, è contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale di Atri.