Mercoledì, 01 Ottobre 2014 14:30

'Re Sole': l'arresto di Sorgi, un'ombra inquietante sulla politica regionale

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L'inchiesta 'Re Sole' è destinata a far molto rumore. E non solo perché ha portato al clamoroso arresto di Antonio Sorgi, alto dirigente della Regione Abruzzo con poteri enormi e uno stipendio da oltre 100mila euro l'anno. Piuttosto per quello che sottende.

Sorgi è stato direttore regionale della Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazione Ambientali, Energia. Ma nel suo percorso in Regione, ha guidato anche i settori dell'Urbanistica e dei Beni ambientali. Sorgi è stato anche a capo del Comitato per la valutazione di impatto ambientale (Via). A dire che sulla sua scrivania - nell'ultimo decennio - sono passati progetti determinanti per l’Abruzzo.

Eccolo, il punto: l'inchiesta potrebbe mettere in dubbio la legittimità di tutti gli atti firmati dal super dirigente. Gettando un'ombra in inquietante sulla vita politica regionale degli ultimi anni. 

'Re Sole' - contestano gli inquirenti - avrebbe svelato una vera e propria "associazione a delinquere", capace di infiltrare le istituzioni, tra scambi corruttivi e conflitti d'interesse. L'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica dell'Aquila, con il coordinamento del procuratore capo Fausto Cardella e dei suoi sostituti Antonietta Picardi e Simonetta Ceccarelli, ha portato all'arresto di Sorgi e dell'architetto Antonio Giordano, funzionario del Comune di Francavilla al Mare. Altre cinque persone risultano indagate. Si tratta dell'epilogo di una attività d'indagine che ha fatto luce, in tempo reale, sulle turbative commesse nel corso della gara d'appalto predisposta dal Comune di Francavilla al Mare relativa al nuovo ampliamento del cimitero comunale, per un importo a base di gara di 2.400.000 euro, bando pubblicato ad aprile dell'anno scorso. 

Con le indagini, è emerso che Antonio Sorgi sarebbe di fatto amministratore della società "LT Progetti s.r.l.", legalmente rappresentata dalla moglie (non indagata). Insieme ad altri soci in affari, il super dirigente avrebbero "costituito, promosso e organizzato con Antonio Giordano un'associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione e, segnatamente, quelli di turbata libertà degli incanti e corruzione".

Infatti, la “LT Progetti s.r.l.”, unitamente alla “Sincretica s.r.l.” (il cui direttore tecnico è l’Architetto Giovanni Vaccarini, anch’egli indagato) ed alla “Di Ferdinando Michele Costruzioni Generali srl” (il cui Direttore Tecnico è Antonio Di Ferdinando, parimenti sottoposto ad indagini), ha dato vita alla costituzione del “Consorzio Progetti & Finanza”, che ha partecipato alla gara istruita dal Comune di Francavilla al Mare, turbandone il regolare svolgimento. Cio' sarebbe avvenuto, per gli investigatori, anche attraverso la falsificazione di un verbale della commissione aggiudicatrice.

Stando al teorema ipotizzato da un esposto presentato un anno fa dal Wwf, al centro delle indagini che hanno portato agli arresti di ieri mattina, anche per altri appalti milionari "Sorgi era contemporaneamente controllore e cointeressato con le società che si aggiudicavano gli appalti". Una modalità corruttiva dunque - e i protagonisti sono sempre gli stessi - che non ha interessato soltanto i lavori di ampliamento del cimitero di Francavilla al Mare

Le "anomalie" riscontrate dagli ambientalisti riguardano altre opere pubbliche: il porto di Ortona (per oltre 30 milioni di euro), la Postilli- Riccio e il cimitero di Ortona, il cui ampliamento è stato progettato da Giovanni Vaccarini e la manutenzione affidata alle ditte del “gruppo Sorgi”. 

L'esposto, firmato dal presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio, ed elaborato insieme ad Augusto De Sanctis, è stato depositato in Questura, a Pescara, e riguarda le tre opere pubbliche per cui, secondo gli ambientalisti, c'erano state delle evidenti irregolarità.

L'esempio più eclatante è la 'Postilli-Riccio', una strada che ha una storia lunga vent'anni, e che da almeno dieci è in lavorazione. In molti si sono domandati quale fosse la reale utilità dell'arteria, visto che corre in riva al mare, parallela alla statale adriatica. Soprattutto, considerando l'investimento da oltre 6milioni di euro. Non si è mai capito. 

In fase progettuale, la 'LT Progetti' - riconducibile a Sorgi e legalmente rappresentata dalla moglie - aveva ottenuto un incarico come supporto al Rup (responsabile unico del procedimento) per circa 70mila euro. Lo stesso Sorgi, successivamente, in qualità di dirigente regionale, aveva firmato la compatibilità ambientale del progetto. Caso analogo anche per il porto di Ortona, costato oltre 30milioni di euro e realizzato con la solita modalità emergenziale. Lo stesso consorzio di società finito del mirino degli inquirenti per il cimitero di Francavilla al Mare, cioè la 'LT Progetti' e altre due ditte, attraverso un project

financing si è occupato anche della realizzazione del cimitero di Ortona.
"Sulla base dei documenti di cui eravamo in possesso - ha sottolineato Di Tizio - ci sembrava che forse Sorgi era da un lato controllore e dall'altro cointeressato con le ditte che andavano a prendere gli appalti. Insieme all'esposto, abbiamo presentato centinaia di pagine di documenti relativi ai lavori delle tre opere".

Per non parlare delle decine di progetti, piccoli e grandi, che sono passati dalla scrivania di Sorgi che, come detto, era anche presidente del comitato Via abruzzese. Per questo, gli ambientalisti sono tornati a chidere una presa di posizione forte al Consiglio regionale. "Serve una legge organica sulle procedure ambientali", incalza il Forum dell’Acqua, "le altre regioni da anni hanno specifiche norme regionali mentre in Abruzzo le attività di valutazione sono organizzate attraverso semplici delibere di giunta regionale che in questi anni sono cambiate più volte".

Per il Forum "bisogna ripartire dalla legge 'Acerbo' su trasparenza e partecipazione nei procedimenti ambientali che fu prima approvata e poi rapidamente 'affossata' dallo stesso consiglio regionale che l'aveva varata, proprio dopo l'intervento di Sorgi. In Abruzzo esistono addirittura procedimenti del tutto opachi, come quelli che riguardano le valutazioni di incidenza ambientale degli interventi sui siti di interesse comunitario e sulle zone di protezione speciale, che rappresentano il 35% del territorio regionale. Ora, la politica dovrebbe dare un unico segnale: riprendere quella norma, sentire comitati ed associazioni, e approvarla, subito, in Consiglio regionale aggiungendo un articolo sull'obbligo dell'inchiesta pubblica sulle opere piu' controverse".

E proprio Maurizio Acerbo, oggi fuori dall'assise regionale, ha inteso ricordare come avesse personalmente denunciato il ruolo svolto da Antonio Sorgi in Regione. "Ho chiesto innumerevoli volte le sue dimissioni e tutte le volte veniva fuori un amplissimo fronte di estimatori e sostenitori da Sel al PD fino all'apoteosi di Forza Italia che con Chiodi ne ha fatto una sorta di plenipotenziario. Se mi davano retta oggi probabilmente Sorgi non sarebbe oggetto di misure cautelari".

Poi, l'affondo: "Se confermate, le accuse alla base dell'arresto di Antonio Sorgi gettano un'ombra pesantissima sugli ultimi 10 anni di vita politico-amministrativa regionale. Non si tratta di un dirigente qualunque ma di uno degli uomini più potenti d'Abruzzo che ha goduto della sponsorizzazione e della stima di centrodestra e centrosinistra che negli anni delle giunte Pace, Del Turco e Chiodi gli hanno progressivamente attribuito un ruolo abnorme. Per Rifondazione Comunista e gli ambientalisti più seri per anni Sorgi è stato il 'nemico pubblico numero 1'. Ricordo che Sorgi - ha concluso Acerbo -è stato già oggetto di inchieste, anche derivanti da nostri esposti, come nel caso della filovia Pescara-Montesilvano. Finora se l'è sempre cavata come altri super-dirigenti della Regione. Non è detto che non ce lo ritroveremo candidato alle prossime elezioni".

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