Mercoledì, 10 Dicembre 2014 16:56

Regione, approvato il Dpef. Paolucci: "Stiamo scrivendo il futuro". Il centrodestra: "Pagine vuote"

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"Con l'approvazione del Dpefr diamo corpo al cambiamento, avviamo una riforma profonda dell'ente e inauguriamo una nuova pagina di partecipazione, avendo condiviso da subito l'impianto del documento con tutti gli stakeholders, dai sindacati alle imprese".

Lo afferma l'assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, commentando l'approvazione in Consiglio regionale del Documento di Programmazione Economico Finanziaria. Fra le scelte prioritarie del documento pluriennale, l'impegno sul fronte del lavoro, al centro di tutta l'azione di governo regionale, e l'introduzione di meccanismi premianti per chi apre attività produttive nei Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti.

Molte le novità anche sul fronte sanitario, come l'investimento di 100 milioni per interventi sul territorio, per la rete di emergenza, per l'Adi e la residenzialità e per la sanità digitale. "Con il Dpefr l'Abruzzo torna a ragionare sul suo futuro senza limitarsi a vivere alla giornata, torna a respirare sul piano della programmazione e del futuro - sottolinea Paolucci - ed è per questo che abbiamo scelto di rendere centrale l'adesione al progetto di Euroregione Adriatico-ionica, la sottoscrizione di una convenzione con la Regione Molise per i temi trasportistici, portuali, turistici e della qualità ambientale, la costituzione dell'Autorità portuale unica di tipo consortile, la promozione del welfare familiare, il sostegno con 12 milioni di euro per la compartecipazione ai ticket socio- sanitari per sostenere famiglie e comuni".

Fra i temi centrali del Dpefr anche la razionalizzazione dei costi di funzionamento della Regione: "Entro il 2017 dovremo dotarci della sede unica regionale per gli uffici di Pescara - sottolinea l'Assessore - e procederemo con la riforma della governance degli enti dipendenti dalla Regione Abruzzo. Stiamo iniziando a scrivere il futuro dell'Abruzzo"

Futuro che somiglia terribilmente al passato, almeno per i consiglieri di centrodestra all'Emiciclo. "Il Dpef appena varato dal Governo D'Alfonso ripropone le medesime Aree tematiche del precedente Documento, con gli stessi contenuti e le stesse linee guida, le stesse politiche del Dpef proposto e varato dalla Giunta Chiodi".

A dichiararlo, il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri che sottolineano come "il Dpef di D'Alfonso conti 87 pagine vuote e poco incisive, piene di innumerevoli tavoli per cultura, sport, turismo, coordinamenti senza dimenticare la 'Regia unitaria regionale', ancora tutto dal sapore chiaramente propagandistico nell'ottica di una campagna elettorale permanente: 6 mesi fa si era parlato di 50mila nuovi posti di lavoro mentre oggi se ne prevedono addirittura 100.000. Al momento, l'unico posto di lavoro creato è quello del sottosegretario alla Presidenza della Regione, Camillo D'Alessandro".

"E' proprio questo l'unico elemento 'riformatore' inserito nel Documento - evidenziano i Consiglieri regionali di Forza Italia - che prevede la revisione dello Statuto con modifiche sostanziali proprio al fine di istituire la figura del Sottosegretario nonché di accentrare il potere decisionale in capo alla Giunta ai danni del Consiglio Regionale. Tentativo quest'ultimo respinto dalla nostra ferma opposizione prima in Commissione e poi in Aula, grazie anche alla capacità di fare breccia nelle coscienze dei colleghi Consiglieri di maggioranza"

"Il Governo di centrodestra - rimarcano Febbo e Sospiri - aveva apportato modifiche allo Statuto per ridurre i costi della politica eliminando vitalizi, tagliando le indennità, riducendo il numero dei Consiglieri e Assessori, oltre a poltrone e incarichi; di contro D'Alfonso aumenta le figure. Nel Documento, quando vengono esaminati gli obiettivi prioritari da cogliere nella revisione della spesa, non sono inseriti nè elementi significativi nè progetti nè tantomeno cosa ridurre per ambire alla Regione 'Facile e Veloce'. Di tutti gli annunci fatti durante la campagna elettorale, nel Dpef non c'è nessuna traccia: in ambito sanitario ad esempio non si parla di Azienda unica ma c'è posto, purtroppo, per la compartecipazione ai ticket che saranno coperti solo al 50% dalla Regione mentre il resto sarà a carico di Comuni e cittadini; temiamo inoltre che oltre alla chiusura di alcuni Punti nascite che non godrebbero dei requisiti (Ortona, Atri, Sulmona e Penne) ad essi si aggiunga anche Vasto e speriamo che si fermino qui. Nulla viene indicato sui Centri di ricerca regionali, sull'Ater, nessun cenno sulla riforma per i Consorzi industriali e su quelli di Bonifica e l'elenco è molto lungo".

I consiglieri Febbo e Sospiri sottolineano, inoltre, che il Parco della Costa teatina, "tanto invocato dal centrosinistra", si è guadagnato un misero rigo e nessun cenno sulla futura programmazione, "se non un altro posto di lavoro ad un 'disoccupato della politica' nella figura del Commissario Pino De Dominicis. Come abbiamo già evidenziato è possibile rintracciare alcune linee programmatiche del precedente Governo regionale in materia di Turismo (Dmc, Pmc o Bike to coast) e Agroambiente; per la Pesca invece nessuna menzione in favore di strumenti innovativi come i Gac. Per quanto riguarda le politiche sulla Montagna, si vuol riprendere l'iter di una Legge del 2007 a sostegno dei piccoli Comuni e mai approvata mentre il Governo Chiodi ha varato i provvedimenti sui Borghi Antichi e sull'Albergo Diffuso, entrambi con l'intento di intervenire nelle aree interne al fine di evitare lo spopolamento ed attivare politiche innovative per lo sviluppo turistico. Per la Difesa del suolo, il Documento non teneva conto dell'intero territorio e, attraverso un nostro emendamento, abbiamo fatto inserire Chieti e la Marsica. Sempre grazie al nostro intervento è stato previsto di snellire le procedure per l'accesso al credito mentre un altro nostro emendamento ha consentito di inserire il tema sempre più attuale della Sicurezza urbana che era stato inspiegabilmente tralasciato. Poca considerazione infine per la Cultura, delega che si è tenuta il Presidente, per la quale non abbiamo niente di programmato se non un ennesimo tavolo di lavoro e concertazione".

Dunque, l'affondo: "Se questo è l'Abruzzo 'Facile e Veloce', meglio che rallenti altrimenti faranno solo danni".

Nel merito del Documento di Programmazione è intervenuto proprio Gianni Chiodi che aveva firmato l'ultimo Documento approvato: "Il Dpfr approvato ieri è vago e generico, insomma mero stile politically correct che ormai da maggio caratterizza questa Giunta".

"Mi piace ribadire - prosegue Chiodi - come ho già fatto, la poca importanza riconosciuta alla sanità. Infatti, nel nuovo Dpfr 2015-2017 solo quattro paginette sono dedicate alla nostra sanità, spacciate come nuova programmazione sanitaria, ma che in realtà sono solo il 'copia e incolla' del mio Programma Operativo. E' vero, questo mi lusinga perché significa parlare di continuità rispetto alle mie scelte strategiche. Ma certo - continua Chiodi - è da rilevare che in questi 5 anni il Pd all'opposizione ha fortemente criticato le mie politiche sanitarie per poi farle proprie e non è un comportamento corretto e serio dire una cosa quando si è all'opposizione e una diversa quando si è al governo a seconda della convenienza. Se fossimo in un Paese anglosassone si sarebbe persa ogni credibilità. Sembra ieri - conclude Chiodi - che Paolucci dichiarava ai giornali che il mancato risanamento della sanità abruzzese era la prova del fallimento del mio progetto politico, però oggi si fida della mia programmazione e fa programmi con le risorse finanziarie che gli abbiamo lasciato in cassa".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Dicembre 2014 17:15

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