Venerdì, 15 Febbraio 2013 17:38

Registro delle Unioni Civili: da oggi L'Aquila è più aperta

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A L'Aquila il registro delle unioni civili diventa realtà. Con 19 voti favorevoli, 3 astenuti e 2 contrari, il consiglio comunale stamane ha approvato la delibera per l'istituzione del registro e del relativo regolamento. Sulla base di quest’ultimo vengono considerate «unioni civili» i rapporti tra due persone maggiorenni, di diverso o dello stesso sesso, che non siano legate tra loro da vincoli giuridici e che ne abbiano chiesto la registrazione amministrativa. Il testo è frutto dell'unificazione della proposta dell'assessorato alle politiche sociali e di quella di Appello per L'Aquila, che già dallo scorso settembre introdusse il tema all'interno dell'agenda politica.

Il consigliere di ApL Ettore Di Cesare, relatore della proposta, ha sottolineato il significato pratico, politico e socio-economico dell'importanza di avere un registro delle unioni civili anche a L'Aquila: “Oltre alla mutua assistenza, che sarà possibile grazie all'iscrizione al registro, daremo un grande segnale di apertura e tolleranza. Da oggi l'adolescente emarginato e discriminato potrà vivere in una comunità più accogliente"  ha dichiarato Di Cesare all'assise comunale.

Nel corso della discussione che ne è seguita, i consiglieri di opposizione Roberto Tinari e Daniele Ferella, già contrari in commissione, hanno ribadito con forza non la "contrarietà ideologica" all'amore omosessuale, ma l'impossibilità di mettere sullo stesso piano l'istituto del matrimonio basato sul concetto di famiglia e le unioni civili, che siano esse tra coppie etero o omosessuali. La contrapposizione a cavallo tra l'ideologia e il localismo ha investito più volte gli interventi di alcuni consiglieri di minoranza, che hanno sottolineato come l'amministrazione comunale non debba impiegare energie per queste tematiche ma debba concentrare le forze “solo per la ricostruzione e per i diritti perduti dai cittadini dopo il 6 aprile 2009"

Durante le dichiarazioni di voto, anche consiglieri di maggioranza – come Giuliano De Nicola – hanno tenuto a precisare che avrebbero per amor di coalizione votato sì alla proposta, ma che la centralità della famiglia resta tale anche all'interno della nostra comunità. Dall'altro lato dell'aula Raffaele Daniele, dopo aver dichiarato il voto di astensione, allontanandosi dalla sua postazione si fa scappare un sincero “se la voto mi cacciano dal partito”, sottolineando quanto il tema rappresenti un manicheo spartiacque ideologico.

Intorno alle 12, il voto: astenuti Daniele e Properzi dell'opposizione e Durante della maggioranza, contrari Ferella e Imprudente. Da segnalare l'uscita dall'aula durante la votazione di Tinari e Ludovici – consigliere di maggioranza resosi protagonista di un'intervista quantomeno bizzarra. Potete ascoltarla qui

Della mattinata rimarrà impresso il brindisi delle attiviste dell' Arcigay fuori l'aula subito dopo l'approvazione, ma anche la piacevole novità di una discussione concettuale stimolante in un'assise troppo spesso legata a sterili burocratismi.

Risultato storico quello di oggi, nella città in cui più di cento anni fa trovò accoglienza e rifugio Karl Ulrichs, uno dei pionieri dei diritti degli omosessuali .

Ultima modifica il Martedì, 12 Marzo 2013 00:59
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