Sabato, 08 Giugno 2013 15:02

Pezzopane: “Il miliardo e due del decreto passo avanti. La battaglia continua”

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Il miliardo e 200milioni stanziato dal governo Letta per la ricostruzione privata è un passo avanti rispetto al punto di partenza iniziale, vale a dire il decreto legge sulle emergenze varato dal governo Monti a fine legislatura. E’ ovvio che, se invece si ragiona in una prospettiva a lungo termine, L’Aquila avrà bisogno di molte più risorse: l’ormai famoso miliardo di euro l’anno di cui ieri è tornato a parlare anche l’ex premier Silvio Berlusconi. 

A dirlo sono la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane e i vertici locali del partito, che, in una conferenza stampa, hanno voluto ripercorrere gli accadimenti politici dell’ultima settimana: la visita in città del ministro Trigilia, gli emendamenti al decreto salva-L’Aquila prima respinti e poi approvati per il rotto della cuffia, la copertura finanziaria trovata grazie a una mini tassa di scopo - vale a dire l’aumento delle marche da bollo - le tensioni con la Ragioneria dello Stato, contraria al meccanismo dell’anticipazione dei soldi nel 2013 chiesto invece da Cialente e dal Comune.

Sul niet opposto dalla Ragioneria la Pezzopane ha lasciato intendere, comunque, che non tutto è perduto e che ci sono ancora margini di trattativa.

La senatrice del Pd ha poi rivendicato alcuni meriti: aver portato a casa l’emendamento grazie al quale si potrà continuare a garantire l’assistenza alla popolazione; la norma che stanzia 2 milioni di euro per i precari della provincia e, soprattutto, la deroga di 30 milioni al patto di stabilità per tutti i comuni del Cratere.

Il decreto approderà in aula per la conversione in legge martedì e mercoledì della prossima settimana “e lì” dice la Pezzopane “aspetterò al varco Berlusconi, anche perché in aula, in questi giorni, non l’ho mai visto”. La senatrice ha inoltre aggiunto che, la prossima settimana, presenterà in aula anche un ordine del giorno in cui chiederà al Governo una programmazione delle risorse dentro il patto di stabilità.

Il lavoro da fare, insomma, è ancora tanto. E la mobilitazione per salvare L’Aquila continua.

Ultima modifica il Sabato, 08 Giugno 2013 15:36

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