Venerdì, 06 Marzo 2015 22:24

'Italia Mediana': ricerca e politica discutono di un'altra Macro Regione possibile

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"Nessuno si salva da solo" non è solo il titolo di un film in distribuzione in questi giorni nei cinema italiani, ma anche uno slogan che ben sintetizza una parte dell'attuale dibattito politico sulle proposte di riassetto territoriale a livello macro regionale e del ruolo della città dell'Aquila in questa nuova dimensione.

Se la proposta di legge 'L'Aquila capoluogo' a firma di Pierpaolo Pietrucci e Luciano D'Alfonso, ha aperto il dibattito su L'Aquila e sulle prospettive della Regione Abruzzo, la presentazione del libro "Italiana Mediana - una macro Regione, strategie, piani e paesaggi" di Donato Di Ludovico e Pierluigi Properzi - svoltasi venerdì presso la nuova sede dell'Ordine degli Architetti dell'Aquila - costituisce un balzo in avanti nella stessa direzione collocando la discussione però nella dimensione Europea delle Macro Regioni.

"L'occasione della presentazione del libro è sembrata utile per avviare un dibattito tra mondo accademico, da cui il libro proviene, con la dimensione politica che si sta interessando per la prima volta di queste tematiche" ha affermato Properzi a NewsTown.

La Macro Regione Mediana di cui parla Properzi nel libro è l'esito di una ricerca delle Università dell'Aquila e di Chieti-Pescara, ed è ben diversa da quella avanzata nella passata legislatura della Macro Regione Adriatico Ionico "poco dibattuta e presentata con un commento sfavorevole per quanto riguarda gli aspetti strategici da parte del comitato economico e sociale europeo che approva le macro Regioni", asserisce Properzi.

"La ricerca - prosegue l'ex candidato a Sindaco per il Comune dell'Aquila - propone una lettura non di tipo burocratico con la perimetrazione di un area, ma la costruzione dal basso di una macro regione mediana che si forma portando a coerenza quella sorta di puzzle di tutti quei progetti di territorio finanziati o finanziabili, che migliorino le prestazioni delle armature urbane e dei telai infrastrutturali".

Una ricerca che è approdata anche presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che a sua volta ha promosso uno studio dei territori chiamato "SNODO 2", che ha focalizzato l'interesse sul quadrilatero costituito dai poli L'Aquila-Sulmona-Avezzano-Carsoli come cerniera dell'intera Macro Regione Mediana.

"E' a questo livello - continua Properzi - che la città dell'Aquila può rileggere il suo ruolo all'interno del post terremoto".

"La Macro Regione mediana - ha dichiarato a NewsTown il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci - è quella che consente non solo a L'Aquila capoluogo di Regione, ma a tutto l'Abruzzo, di recitare un ruolo da protagonista perché le condizioni orografiche e geografiche lo pongono come baricentro di questa vasta area mediana dandogli la prospettiva di guardare sia verso Roma che all'adriatico".

Sulla stessa lunghezza d'onda il vice Presidente della regione Giovanni Lolli secondo cui L'Abruzzo "o mantiene queste due architravi o si indebolisce" e, riferendosi al territorio aquilano: "Noi siamo la porta di Roma e il suo collegamento con l'adriatico".

Lolli mette in guardia dalle pulsioni di chi pur di rifiutanre la Macro Regione adriatica "vorrebbe L'Aquila come capoluogo dei territori più poveri".

"Dobbiamo tornare piuttosto - continua il vice Presidente Regionale - ad essere quel territorio in cui è presente l'attitudine a pensare strategicamente e non come monade, all'interno di un ambito complesso che magari non comprenda solo l'Abruzzo.
Dopo il sisma siamo caduti nella trappola di chiuderci troppo in noi stessi, abbiamo avuto anche i nostri motivi, ma adesso dobbiamo uscirne. Altrimenti questo atteggiamento difensivistico rischia di non farci difendere niente".

"La legge che ha presentato Pietrucci - conclude Lolli - è una legge non per L'Aquila ma per l'Abruzzo perché L'Aquila è una ricchezza per l'Abruzzo sia come città che come territorio".

In tal senso l'ex deputato si riferisce sopratutto al settore Chimico farmaceutico e a quello "spazio" inclusi i laboratori di Micron, Tales, Selex "che ruotano intorno all'Università dell'Aquila".
A riguardo non è mancata una polemica: "Guai a spostare un corso di ingegneria anche a Pescara come si è tentato di fare camuffando quello di Architettura. Questa è e deve rimanere una nostra prerogativa".

Ma al di là della questione ingegneria, secondo Lolli e in generale tutti gli intervenuti alla presentazione del libro, guai a rifugiarsi nel campanilismo: "La contrapposizione L'Aquila-Marsica è assurda, così come spero si rafforzi il corridoio adriatico, anche noi dobbiamo rafforzarci. Ai pescaresi del campanilismo non importa nulla, così come noi dobbiamo ricollegarci con la Marsica e quello che forse costituisce attualmente il territorio abruzzese realmente più in difficoltà, quello peligno".

Insomma, come si diceva in principio, pare che la politica del territorio abbia capito una cosa: "Nessuno si salva da solo".

 

Ultima modifica il Domenica, 08 Marzo 2015 22:48

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