Luciano D'Alfonso ha deciso. La giunta regionale dell'Abruzzo ha deliberato lo scorso 14 aprile [scarica la delibera di giunta e gli allegati] su quale sarà l'area interna pilota cui si destineranno i fondi della Strategia per lo sviluppo delle aree interne. Sarà l'area "Basso Sangro - Trigno", giudicata la migliore rispetto alle altre macroaree ("Val Fino - Vestina", "Gran Sasso - Valle Subequana", "Valle Roveto - Valle del Giovenco") individuate dalla Regione a concorrere come "area prototipo nell'ambito della Strategia nazionale per le aree interne".
La decisione è giunta al termine del nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, e dei nuclei di valutazione della Regione Abruzzo. Alla prima area pilota, che si trova in provincia di Chieti, nel profondo sud della regione e che investe anche parte della comunità montana dell'Aventino, andranno circa 8 milioni di euro: 4, per il ripensamento di servizi e infrastrutture negli ambiti di sanità, scuola e trasporti, finanziati dalla Legge di stabilità del 2014, saranno erogati attraverso il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (Dps). Soldi dello stato centrale, insomma. L'altra metà, come da accordo di partnenariato tra Stato e Regioni, dovrà essere investita dalla Regione Abruzzo, con i fondi europei a disposizione (FESR, FSE, FEASR, FEAMP) per la programmazione comunitaria 2014-2020. Questa seconda metà dei finanziamenti servirà a favorire lo sviluppo economico, sfruttando le pre-condizioni create da servizi e infrastrutture realizzate con i soldi dello Stato centrale.
Dopo l'estate l'area "Basso Sangro - Trigno" stipulerà un accordo di programma quadro con la Regione, per la distribuzione e l'impiego degli ingenti fondi. La Regione Abruzzo, assieme al Dipartimento per lo sviluppo (presieduto dall'ex ministro Fabrizio Barca) avevano effettuato una ricognizione delle aree candidate l'anno scorso, arrivando a Colledimezzo (Chieti) lo scorso 22 ottobre, per la presentazione dell'area interna oggi vincitrice.
"E' stato giusto premiare l'area scelta - ha dichiarato a NewsTown il vice presidente della Regione Giovanni Lolli - perché ci è sembrata la più attrezzata, ed è inoltre quella dove si lavora sull'obiettivo da più tempo".
Il fatto che sia stata individuata un'area interna che riceverà i finanziamenti per lo sviluppo prima delle altre, non vuol dire che le altre tre aree individuate dalla Regione non verranno finanziate. Anzi, non avendo tutte le regioni individuato in tempo una propria area pilota, è probabile che in altre regioni, come l'Abruzzo, la seconda area possa iniziare a ricevere i finanziamenti statali subito dopo la partenza dei progetti della "Basso Sangro - Trigno". Insomma, è già aperta la corsa per la seconda area. Staremo a vedere.
Le caratteristiche dell'area Basso Sangro – Trigno [vai al sito dell'area]
L'area ha una popolazione pari a 22.568 abitanti e raggruppa n. 33 Comuni di cui tutti e 33 in aree interne e 20 ultraperiferici e 13 periferici.
Dal 1971 al 2011 (Fonte ISTAT Censimento della popolazione) la popolazione dell'area si è ridotta di oltre il 40% passando da oltre 41.000 abitanti del 1971 ai quasi 28.000 del 2011 con dei picchi che arrivano ad oltre l'81% per il Comune di Roio del Sangro fino al minimo di Lettopalena di poco superiore al 20%. Da segnalare come, nel complesso, per quest'area ci sia stato anche un invecchiamento della popolazione, infatti gli over 65 risultano essere aumentati negli ultimi 40 anni di circa il 44%. Passando ai servizi presenti nell'area ed in particolare a quelli scolastici e socio-sanitari si rileva, come gli stessi siano scarsamente presenti sul territorio. Per quel che concerne le scuole è da rilevare che in 14 Comuni non c'è presenza di scuole e in 20 manca la scuola secondaria di I grado. Sono totalmente assenti nel territorio le scuole secondarie di II grado.
Sul versante socio-sanitario è da rilevare la totale assenza, in tutti i Comuni, di DEA di I livello, di posti letto ospedalieri e di posti letto in strutture residenziali per anziani.
C'è un rischio idrogeologico (basato sui fenomeni franosi) dell'area di livello medio-basso 2,63 (la media è data da una fascia di popolazione che va dagli 11 ai 75 abitanti sottoposti a rischio idrogeologico). Nell'area è stata individuata una sola stazione ferroviaria classificata "bronze".