Venerdì, 19 Giugno 2015 13:22

Decreto ricostruzione, corsa contro il tempo per cambiare il testo

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Chiedere lo stralcio dei commi del decreto ricostruzione finiti sotto accusa in seguito alla sollevazione di imprese e progettisti o emendare il testo in fase di conversione inserendo al posto delle misure errate gli articoli del disegno di legge organica depositato in Senato dalla Pezzopane.

Passa attraverso una di queste due strade la modifica del decreto Enti locali contenente, all'articolo 11, misure urgenti riguardanti la ricostruzione pubblica e privata dell'Aquila e del Cratere.

L'importante sarà fare in fretta per evitare il rischio che i cantieri si blocchino per i prossimi mesi, in attesa che si ponga rimedio al pasticcio. Anche se, da questo punto di vista, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli ha cercato di rassicurare gli animi: "Il decreto legge, come tutte le leggi del resto, non è retroattivo".

Martedì in prossimo, a Roma, la senatrice Pezzopane, lo stesso Lolli e il sindaco Cialente incontreranno il sottosegretario De Micheli e i tecnici ministeriali per chiedere spiegazioni su quanto accaduto e per sollecitare subito il Governo a recepire le correzioni al testo chieste dal territorio.

Di tutto questo si è parlato in mattinata in un tavolo convocato dal vice presidente della Regione Giovanni Lolli al quale hanno partecipato la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, i rappresentanti degli ordini professionali, dei sindacati, di Confindustria e delle altre associazioni di categoria, il responsabile dell'Usra Raniero Fabrizi e i delegati dell'Usrc, il presidente provinciale dell'Ance Gianni Frattale, l'ex capo del Diset Aldo Mancurti. Assenti, invece, per un errore di notifica dell'invito, i sindaci dei Comuni del Cratere (eccezion fatta per Luciano Mucciante e Francesco Di Paolo, primi cittadini rispettivamente di Castel del Monte e Barisciano).

Stefania Pezzopane: “Fatti errori assurdi, il sottosegretario De Micheli ha disatteso gli impegni”

Il decreto Enti locali sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la prossima settimana, molto probabilmente già lunedì: a quel punto, sarà legge a tutti gli effetti. Il rischio che, una volta entrate in vigore, le nuove norme possano creare una fase di impasse totale è molto concreto.

“Indubbiamente si aprirà una fase delicata” ammette Stefania Pezzopane “Quelle norme, se applicate già in queste prime settimane, potranno creare dei problemi. Questo comunque lo vedremo martedì con il sottosegretario, a cui chiederemo di stralciare, magari con un altro decreto, i commi sbagliati per poi avere, in fase di conversione, il tempo di scrivere misure migliori”.

Secondo la senatrice “sono almeno quattro i commi da cambiare e questo mi rammarica molto perché avevamo dato delle indicazioni precise su cosa si dovesse inserire. I commi da modificare sono quello sulle procedure di attribuzione dei compiti ai presidenti dei consorzi; quello riguardante i rapporti tra committenti, imprese, progettisti e direttori dei lavori; quello sui fallimenti e, infine, quello sulle procedure di nomina dei responsabili degli uffici speciali”.

“Alla De Micheli” afferma la Pezzopane “chiederemo o di emendarli o di stralciarli. Certo è che così il testo non va, va riallineato con il disegno di legge organica che ho depositato al Senato”.

Di chi è la responsabilità politica di quanto è accaduto? E perché convocare una conferenza stampa, quella di venerdì scorso, per presentare un decreto dimostratosi, all'atto pratico, pieno di imprecisioni e contraddizioni?

“La conferenza stampa della scorsa settimana” risponde la senatrice “era sulla bozza della mia legge. Il decreto era stato approvato la notte precedente, quando ho convocato la conferenza stampa ce lo siamo ritrovato senza neanche avere avuto la possibilità di leggerlo. Certo non risparmio a nessuno gli errori che si sono fatti. Sarò molto incalzante, sia nella riunione con il sottosegretario, che ha disatteso gli impegni presi ai tavoli, sia con gli uffici, perché ho chiesto che siano presenti anche coloro che hanno scritto il testo. Sono stati fatti errori assurdi”.

Lolli: “Norma su progettisti? Sembra scritta per favorire ditte esterne”

Aspettando l'incontro con la De Micheli, Giovanni Lolli, pur riconoscendo la necessità di cambiare alcune norme e di inserirne altre assenti nel testo approvato dal governo, tenta intanto di rassicurare cittadini e imprese precisando che il decreto non è retroattivo: “Le leggi non sono mai retroattive ma con la confusione che regna in questo territorio è possibile che si ingenerino dubbi o equivoci”.

In merito al decreto, Lolli afferma: “Chiediamo che alcune cose vengano cambiate, perché sono evidentemente sbagliate, e che altre vengano inserite, perché erano misure che andavano nella direzione di una maggiore trasparenza e di maggiori controlli. Ci meravigliamo che siano state ignorate. Noi vogliamo essere controllati: stiamo spendendo i soldi degli italiani e vogliamo che questi soldi vengano impiegati nel miglior modo possibile”.

“Faremo una serie di proposte” dice Lolli “contenute nel disegno di legge depositato da Stefania Pezzopane e chiederemo di inserirle in questo provvedimento”.

Anche secondo Lolli i commi da emendare sono quello sui rapporti progettisti-imprese e quello sul concordato in continuità: “Il comma 2 (quello sui progettisti, ndr) genererebbe una paralisi e dei contenziosi, sembrerebbe quasi una norma fatta per favorire imprese che vengono da fuori. Sbagliatissima è anche la misura sul concordato in continuità: è giustissimo che vengano rescissi i contratti dei fallimenti ma prima di risolvere il concordato in continuità con un colpo d'ascia io starei attento, anche per non andare in contraddizione con le norme nazionali. C'è poi la norma sugli amministratori: va bene farli diventare pubblici ufficiali ma bisognava prevedere anche tutta una serie di strumenti e poteri per affinché possano esercitare al meglio questa funzione”.

Pur non facendo nomi, Lolli imputa la responsabilità di quanto accaduto principalmente al governo: “Non faccio dietrologie ma so che qui noi lavoriamo con un certo metodo, che è quello della condivisione, mentre l'impressione che ho è che in Italia, e non solo a livello nazionale, si governi invece con l'idea che c'è qualche persona illuminata che può decidere da sola. Ma le persone illuminate che fanno tutto da sole finiscono per approvare riforme destinate a far perdere mesi e anni perché poi bisogna rimettere le cose posto. Conviene sempre governare ascoltando e coinvolgendo i protagonisti”. 

Ultima modifica il Sabato, 20 Giugno 2015 10:01

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