"Finalmente anche la senatrice Stefania Pezzopane e i maggiorenti del Pd aquilano si sono accorti della politica sfacciatamente antiaquilana del presidente della giunta regionale D'Alfonso".
Si legge in una nota firmata dal capogruppo in Consiglio comunale de 'L'Aquila città aperta', Emanuele Imprudente. "Dopo la vicenda dei capidipartimento - sottolinea Imprudente - dopo una serie di provvedimenti chiaramente orientati a spostare verso la costa il baricentro amministrativo, economico e politico dell'Abruzzo, dopo la festa per il primo anno di governo celebrata a Pescara, e non nel capoluogo della Regione che governa, adesso anche nelle scelte per il vertice del Parco nazionale Gran Sasso emerge in tutta evidenza l'intento, da parte di D'Alfonso, di 'colonizzare' anche la nostra montagna. La nomina di un presidente gradito a D'Alfonso, non aquilano, tirata fuori alla chetichella durante un incontro con il Ministro, all'insaputa del Pd aquilano, sindaco in testa, è la riprova di quanto, per il governatore dell'Abruzzo, contino gli amministratori aquilani, compreso il suo vice presidente Lolli".
In un momento delicato e difficile, in cui si sta decidendo il futuro del Gran Sasso e quello del comprensorio, "la nomina del presidente del Parco è fondamentale e strategica ai fini di scelte che condizioneranno la vita e le prospettive delle generazioni future. E la scelta di D'Alfonso sembra andare decisamente verso una direzione precisa: fare del Gran Sasso una landa deserta, distruggendone il potenziale in termini di sviluppo e di crescita turistica ed economica, perfetto per la riproduzione di specie animali protette ma infrequentabile da quella umana. Contro questo modo di fare politica abbiamo intenzione di fare le barricate. Non lasceremo colonizzare il nostro territorio e ucciderne l'economia e il futuro".