Martedì, 02 Luglio 2013 18:15

Aeroporto di Preturo: la Xpress si presenta oggi in Senato

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Ce la farà L’Aquila a decollare? Lo scopriremo stamane, forse. La Xpress di Giuseppe Musarella, imprenditore attivo nel servizio assistenza a terzi di molti aeroporti italiani ma anche nel trasporto di materiali radioattivi e nella vendita di integratori alimentari, ha ottenuto per vent’anni la gestione dell’aeroporto di Preturo: ha indetto per questa mattina una conferenza stampa, appuntamento alle 11:30 nella Sala Nassiriya del Senato, per presentare il nuovo progetto e le linee strategiche che guideranno il management nelle scelte più idonee allo sviluppo dello scalo che, si legge in una nota, sarà “a gestione totalmente privata e non usufruirà di alcun tipo di finanziamento pubblico”.

La società, a quanto si apprende, sta completando il faticoso e complesso iter per l’abilitazione dell’aeroporto all’aviazione commerciale. A quel punto, si potrà decollare da Preturo. Un volo alla settimana, probabilmente. Anche se la Xpress ha assicurato che il sondaggio lanciato su Internet sarà preso in grande considerazione nella scelta delle destinazioni, un passaggio che riveste un ruolo fondamentale sotto il profilo commerciale, non è un mistero che la meta sarà Milano.

Intanto, qualche giorno fa, è stato allestito un nuovo sito internet: www.romaparchi.com. “Il nuovo aeroporto di Roma Parchi”, si legge nella home-page, “è situato a 50 minuti dalla Capitale. Ha l’ambizione di diventare il nuovo scalo a disposizione sia di Roma che di tutta l’aria circostante, in primis la provincia di Aquila [dell’Aquila, ndr].

Restano i dubbi che, speriamo, saranno chiariti nella conferenza stampa di questa mattina. Gli aeroporti italiani che registrano un traffico passeggeri inferiore al milione l’anno sono in forte crisi. Anche per questo, l’ex ministro Passera ha emanato, nel gennaio di quest’anno, un atto di indirizzo per la definizione del "Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale" che ha posto le basi per un riordino organico degli scali. Gli aeroporti non di interesse nazionale dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti che ne valuteranno la diversa destinazione d’uso e la possibilità di chiusura. In Abruzzo, naturalmente, l’aeroporto di riferimento è quello di Pescara che, nonostante le importanti sovvenzioni assicurate dallo Stato, vive un momento di profonda difficoltà economica con i suoi 500mila viaggiatori all’anno.

Se è vero che la Xpress Spa, che per il decollo dell’aeroporto incasserà 600mila euro in 3 anni dal Comune dell’Aquila, non usufruirà di alcun finanziamento pubblico, come pensa di trarre profitto da un piccolo scalo che servirà un paio di voli a settimana? Non sarà affatto semplice garantirsi sostenibilità e profitto economico per vent’anni, anche se la società di Musarella si troverà a gestire, in tutta libertà, un aeroporto su cui non più tardi di 3 anni e mezzo fa sono stati investiti 2milioni e mezzo di euro (2 milioni per l’adeguamento nei giorni del G8, mezzo milione finanziato dalla Regione per il completamento della pista).

A meno che qualche finanziamento pubblico non arriverà, nonostante gli annunci. Qualche giorno fa, alcuni consiglieri comunali di Pescara, Florio Corneli, Giuliano Diodati e Paola Marchegiani, hanno apertamente accusato il governo regionale di voler decretare la fine dell’Aeroporto di Pescara: “lo scalo, che conta poco più di 500 mila passeggeri, sta risentendo della crisi economica”, hanno denunciato in una nota. “Per riuscire a sopravvivere deve fare ricorso al piano di marketing incontrando ogni anno numerose difficoltà per reperire dalla Regione i fondi necessari alla sua attività. Il governo regionale non fatica, però, a trovare le risorse per finanziare l'aeroporto aquilano, tra l'altro non compreso nel Piano Passera, stanziando a suo favore circa 900 mila euro attraverso il Fondo sociale europeo”.

Insomma, si tratterebbe di un investimento di tutto rispetto. Sull’imminente apertura dello scalo aquilano, è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento 139, Carlo Costantini: “chiunque abbia un minimo di consapevolezza delle dinamiche che muovono il mercato, dell'orientamento dell'Unione Europea sulla materia e, da ultimo, anche delle prospettive nazionali, cristallizzate nel recente preliminare di Piano Nazionale per lo Sviluppo Aeroportuale, non può non reagire negativamente alla possibilità che Comune o Regione destinino ingenti risorse pubbliche allo scalo di L'Aquila. Con l'Aeroporto d'Abruzzo rientrato per il ‘rotto della cuffia’ nell'ambito degli Aeroporti di interesse nazionale e comunque ancora molto lontano dagli standard qualitativi richiesti, soprattutto per l'eccessiva presenza pubblica nel capitale della società di gestione”, prosegue il consigliere regionale, “sentire parlare di investimenti per uno scalo che potrà sopravvivere solo se pesantemente sovvenzionato dal ‘pubblico’ mi riporta indietro di secoli”.

Una polemica assolutamente strumentale, evidentemente, che anticipa il solito balletto di parole sull’asse L’Aquila-Pescara che vivremo nei prossimi mesi di campagna elettorale per le regionali. Una polemica, però, che ha il pregio di sollevare alcune questioni: è vero o non è vero che la Xpress Spa usufruirà di finanziamenti pubblici? Se davvero si sta pensando di finanziare lo scalo di "Roma Parchi" con 900mila euro, non è forse lecito domandarsi se altre urgenze necessiterebbero un intervento così importante? Un aeroporto che garantirà qualche volo settimanale con Milano è una esigenza per la città in questo particolare momento? E una volta garantiti 900 mila euro alla società che gestirà lo scalo, oltre ai 600mila euro che verserà il Comune dell’Aquila e ai lavori di ammodernamento della struttura affidati alla BMP Costruzioni -costituita ad hoc proprio da Giuseppe Musarella - chi ci assicura che la Xpress sarà in grado di gestire l’aeroporto per vent’anni?

In conferenza stampa, probabilmente, avremo qualche risposta. E qualche certezza in più.

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Luglio 2013 13:20

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