Sarà Nathalie Dompè, erede del famoso colosso farmaceutico italiano, il nuovo presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo.
La nomina non è ancora stata ufficializzata (si tratta di un atto di competenza della giunta regionale) e anche dall'azienda, per il momento, non è arrivata nessuna conferma. Ma tutto lascia pensare che sia solo una questione di giorni.
28 anni, milanese, figlia di Sergio, Nathalie Dompè è, attualmente, responsabile della Corporate Social Responsibility dell'azienda di famiglia, per la quale ha curato, in passato, iniziative e progetti legati al sociale. alcuni dei quali si sono svolti anche all'Aquila.
Laureata in economia alla Bocconi, poliglotta, Nathalie Dompè vanta anche, nel suo curriculum, studi teatrali compiuti alla Saint Martins di Londra. La scelta di nominarla presidente del più prestigioso ente teatrale regionale - divenuto, nella primavera scorsa, uno dei teatri nazionali di rilevante interesse culturale - va nella direzione indicata più volte dal direttore artistico Alessandro D'Alatri, quella di un maggior coinvolgimento degli attori privati nella gestione delle istituzioni culturali.
Intanto, archiviata - al termine di un iter a dir poco travagliato, costato alla maggioranza una crisi politica per risolvere la quale è stato necessario un rimpasto di giunta - la “pratica” Isa, il cui salvataggio, alla fine, è stato inserito in una sorta di provvedimento omnibus che ha distribuito fondi a pioggia un po' a tutti (ma non era, quella dei finanziamenti erga omnes, una brutta abitudine da estirpare?), al consiglio regionale resta da risolvere la questione del rifinanziamento dello Stabile.
In molti si sono chiesti come mai, nell'elenco delle istituzioni che si spartiranno la torta dei contributi regionali inserito nella legge approvata due giorni fa, non fosse presente anche il Tsa.
Eppure l'ente attende ancora di ricevere il contributo dello scorso anno, un ritardo che aveva portato, poche settimane fa, il presidente Ezio Rainaldi a dimettersi.
“Non posso pensare che la Regione non faccia la sua parte” ha affermato il direttore artistico Alessandro D'Alatri nella conferenza stampa di presentazione della nuova stagione. In effetti la Regione non può esimersi dall'erogare il finanziamento, essendo uno dei soci fondatori dell'ente.
Il finanziamento, fanno sapere sia dall'amministrazione che dallo stesso Tsa, ci sarà, anche se ancora non sono note cifre e tempistiche. Quasi sicuramente sarà di entità minore rispetto al passato. Soprattutto, sarà differente la procedura tramite la quale verrà erogato.
I fondi, infatti, saranno attinti dal Furc, il Fondo unico regionale per la cultura (che in teoria sarebbe destinato solo quelle realtà che non hanno accesso al Fus), la cui dotazione è stata ampliata di 500 mila euro per il 2015 e arriverà fino a 2 milioni e 500 mila euro per il 2016.
La quota parte del Furc servirà a integrare il contributo già stanziato dal governo tramite il Fus (645 mila euro); ma prima andrà predisposto il bando e il regolamento attuativo.
Il tutto dovrebbe avvenire nell'arco di poche settimane. Molto dipenderà dall'impegno che, su questa faccenda, metterà Luciano D'Alfonso, visto che è lui ad avere la delega alla cultura.
Sull'affaire Isa il presidente della Regione non è sembrato molto solerte. L'assalto alla diligenza che si è scatenato in consiglio martedì è dipeso anche dall'assenza di una cabina di regia forte in seno alla giunta.